COMITATO PER LA SICUREZZA

 a cura di Michele De Pasquale RLS Liceo Classico e scientifico S.Severo
 

COMITATI DEI CITTADINI PER LA SICUREZZA

INDICAZIONI PER INIZIARE AD OPERARE PER LA SICUREZZA DELLE SCUOLE

 

A causa dell'evento sismico le scuole sono state chiuse per verificare i danni prodotti e valutarne l'agibilità. Nei giorni di chiusura gruppi di "tecnici" hanno fatto sopralluoghi presso le scuole. Alla fine dei sopralluoghi sono stati redatti verbali di accertamento della situazione generale dell’istituto contenenti la determinazione relativa all’agibilità o meno dello stesso.

I cittadini utenti del servizio scolastico si interrogano: gli studenti possono far ritorno a scuola con la certezza che il luogo in cui trascorrono una parte della loro giornata è effettivamente sicuro? In effetti si teme che le verifiche siano state condotte superficialmente (indagini a vista della durata di un’ora per ogni istituto nella maggior parte dei casi e non indagini strumentali; indagini fatte da geometri e non da ingegneri strutturasti…).

Cosa possono fare i cittadini per ottenere rassicurazioni sulla effettiva agibilità degli istituti scolastici?

Possono promuovere la costituzione dei CCS (comitati dei cittadini per la sicurezza), composti da operatori scolastici, genitori, studenti.

Il loro compito dovrebbe essere: 1) acquisizione di informazioni sugli standard di sicurezza dei luoghi in cui operano; 2) vigilanza sul rispetto degli standard; 3) messa in campo di azioni politiche nonviolente per garantire gli standard.

Come iniziare? Si potrebbe costituire un primo nucleo composto da operatori scolastici-studenti-genitori più sensibili... che poi potrebbe gradualmente allargarsi con forme e modi che si riterranno più opportuni (punti di riferimento potrebbero essere il responsabile dei lavoratori per la sicurezza, il responsabile del servizio di sicurezza, quegli studenti che si sono interessati alle condizioni strutturali della propria scuola, quei genitori che si sono lamentati col dirigente per le condizioni dell'aula del figlio....).

Stante in questa fase l'esigenza di decidere il ritorno o meno degli studenti a scuola (in molte scuole ci sono agitazioni studentesche tese ad ottenere effettive rassicurazioni sulla agibilità dei loro istituti), il CCS potrebbe partire avanzando le seguenti richieste: a) visionare il verbale di accertamento dell'agibilità della scuola dopo l'evento sismico; b) acquisire la certificazione di agibilità statica dello stabile.

Dall’analisi dei documenti potrebbe risultare che l’accertamento della situazione generale dell’istituto sia stata fatta con un’indagine a vista: questo tipo d’indagine è insufficiente, bisogna chiedere in tempi immediati un’indagine strumentale; ed eventualmente, al Genio Civile, una verifica statica dello stabile.

Nel caso in cui gli esiti delle suddette perizie risultassero rassicuranti, gli studenti potranno far ritorno tranquillamente nelle loro aule. Ma qualora dalle citate prove dovesse ricavarsi un coefficiente di rischio elevato e l'impossibilità a ridurlo immediatamente, si dovrà richiedere la sistemazione degli studenti in altri locali.

Nel caso in cui il coefficiente di rischio risulti basso, gli studenti potranno rientrare a scuola a condizione che in tempi brevissimi (e programmati) si riduca al massimo il coefficiente di rischio adottando tutte le misure di prevenzione e protezioni dettate dal caso.

Superata la fase dell’emergenza, il CCS continua la sua azione secondo i compiti sopra elencati.

La raccolta d’informazioni: acquisizione del documento di valutazione dei rischi (piano di prevenzione, interventi di adeguamento, dispositivi di protezione individuale), del piano di evacuazione, della certificazione igienico-sanitaria, della certificazione di prevenzione degli incendi. Ogni struttura scolastica dovrebbe essere munita del certificato di agibilità, rilasciato dopo il collaudo dell’opera (collaudo della staticità, dell’impianto elettrico, dell’impianto termico). La legge 626/94 impone la redazione del documento di valutazione dei rischi (risultante del prodotto tra frequenza di un evento dannoso e magnitudo-dimensione del danno prodotto) al fine di individuare le misure di prevenzione per ridurre la frequenza dell’evento dannoso e le misure di protezione per minimizzarne il danno. La certificazione relativa alla prevenzione degli incendi viene rilasciata qualora siano presenti le condizioni previste dalla norma. Lo stesso dicasi della certificazione igienico-sanitaria.
La vigilanza sul rispetto delle misure di sicurezza: un monitoraggio permanente sui fattori di rischio, un controllo continuo delle misure di prevenzione (sono sempre aperte le uscite di sicurezza? La cassetta del pronto soccorso è fornita dei farmaci essenziali? Le prove di evacuazione vengono effettuate con regolarità? La formazione è assicurata?….).
Le azioni per realizzare gli adeguamenti strutturali previsti dalla 626/94. Sul Comune (per le scuole materne, elementari e medie) e sulla Provincia (per le scuole superiori) ricade l'onere economico. Gli Enti locali lamentano la mancanza di finanziamenti e giustificano così l'impossibilità dell'adeguamento normativo. Addirittura di fronte a questa carenza di finanziamenti la legge ha prorogato al 31 dicembre 2004 l'adeguamento agli standard previsti dalla legge. Ma la sicurezza degli studenti non può sottostare a questi artifici! Quindi un compito dei CCS dovrebbe essere quello di anticipare il termine previsto dalla norma chiedendo subito finanziamenti adeguati. Nel caso i finanziamenti siano concessi (improbabile almeno nell'entità richiesta) è importante che venga assicurata la partecipazione-controllo del CCS al processo di appalto dei lavori e realizzazione degli stessi. Anche nel caso la scuola venga dichiarata inagibile e si debba affittare un locale privato va prevista la partecipazione-controllo del CCS per arginare il malcostume degli affitti milionari a conoscenti. Se i finanziamenti non dovessero essere concessi il CCS promuoverà una serie di azioni politiche nonviolente tese ad ottenere quanto richiesto: a) petizioni; b)gruppi di pressione su istituzioni, ossessionare i funzionari; c) drammatizzazioni periodiche pubbliche di quello che potrebbe avvenire in caso di terremoto o altra calamità nella scuola in cui operano; d) boicottaggi economici (rifiuto fiscale: si versa una parte di quanto dovuto allo Stato ad un fondo per la sicurezza gestito da Banca etica o da organizzazioni civiche di cui è riconosciuta la rettezza; e) forme varie di noncollaborazione con chi ha il potere di elargire i finanziamenti; f) nell'ottica della sussidiarietà orizzontale, prevista dall'art. 118 4° comma della Costituzione italiana, realizzare autonomamente gli adeguamenti e mandare il conto allo Stato.

Torna all'indice del bollettino n°8