Manfredonia lì, 12.03.02

 

RACCOMANDATA A.R.

 

Ministero dell’Ambiente

Direttore Generale

    Avv. Maurizio Pernice

Direzione per la gestione dei rifiuti e per le bonifiche

Via Cristoforo Colombo, 44

0047 ROMA

 

Oggetto: Integrazioni al verbale della Conferenza di servizi-riunione tecnica – Roma 19-

                   2-2002 – relativa al sito di interesse nazionale di Manfredonia.

 

Con riferimento alla Vs. nota del 4.3.02 prot. N. 2242/RIBO/DI/B, pervenuta in data 8.3.02, si trasmettono le integrazioni al verbale di cui all’oggetto,da aggiungere pertanto nello stesso verbale ,così come di seguito riportate e fedeli all’intervento orale effettuato dal dr.d’Angelo Fernando per conto del Coordinamento per la valorizzazione e la salvaguardia del territorio ,d’intesa con i dr. M. Orsino,S.Ciafani ,Vincenzo Renato.F.d’Angelo,sempre in rappresentanza del Coordinamento:

 

Preliminarmente il Coordinamento,rappresentato dal dr.d’Angelo Fernando,intervenuto oralmente nella Conferenza,nonché dai dr. M. Orsino,S.Ciafani ,Vincenzo Renato, F. d’An-gelo,ha lamentato il fatto di non aver ricevuto alcun documento scritto prima della riunione (né dopo), senza pertanto alcun rispetto minimale degli obblighi di trasparenza e di partecipazione qualificata, che impongono la consegna della documentazione per poter fare osservazioni mirate e riferite a documenti certi e sottoscritti.

Dopo l’intervento del Ministero dell’Ambiente, il Coordinamento ha ascoltato e stigmatizzato le dure critiche alla Magistratura foggiana provenienti da diversi soggetti partecipanti alla riunione, non riportati nella bozza di verbale pervenuta al Coordinamento,critiche relative al sequestro effettuato nel giugno 2001 di alcune aree ex Enichem. Tra l’altro è stato affermato,venendo ciò stigmatizzato da parte del coordinamento , che la magistratura si era “arrogata” funzioni non proprie, di fatto impartendo disposizioni tecniche e di pertinenza di soggetti istituzionali preposti.

Il Coordinamento, avendo ascoltato interventi da parte dei diversi soggetti presenti e dopo aver appreso tra l’altro che le operazioni di trasporto dell’arsenico rimosso dall’isola 5 erano in fase di immediata attivazione utilizzando i camion e non la ferrovia, ha esposto e richiesto quanto segue:

Ø      NO al trasporto di arsenico tramite camion, peraltro già vietato dalla Conferenza di servizi del 18-7-2000, poiché comporta gravissimi rischi derivanti dal traffico pesante e dai possibili incidenti. Contro ogni norma di sicurezza, con un piano di sicurezza che a tutt’oggi non conosciamo, si vuole far pesare sui cittadini e lavoratori di Manfredonia un “supplemento” di rischio oltre ai drammi già vissuti a seguito dello scoppio della colonna di arsenico nel 1976.

Ø      Protesta contro la mancata attivazione del “canale di informazione con i cittadini..” previsto nella Conferenza di servizi del 18-7-2000, in quanto il Coordinamento non ha ricevuto alcuna documentazione né è stato coinvolto da qualsivoglia soggetto istituzionale, presente nella Conferenza di servizi, rimarcando la particolare gravità del comportamento del Comune di Manfredonia peraltro aderente ad Agenda 21.

Ø      Esigenza di acquisire un piano di bonifica complessivo, come ribadito dall’Autorità giudiziaria, necessario sia sul piano tecnico che su quello della tutela complessiva del territorio, della salute di cittadini e lavoratori e dell’ambiente. La bonifica a stralci, come fatto rilevare nella Conferenza di servizi del 27-9-2000 dallo stesso Avv. Pernice del Ministero dell’Ambiente, non risponde né al DM 471/99, né all’esigenza di evitare interventi che risultano potenzialmente in contraddizione con i tempi e i modi della bonifica complessiva: il Coordinamento, solo dopo l’acquisizione del piano di bonifica integrale, potrà formulare osservazioni scritte. Un intervento di falsa bonifica a stralci significa solo voler accelerare i tempi per un’industrializzazione selvaggia su siti già inquinati. Peraltro gli impegni assunti nel 2000 dalla società Enichem sulle attività in corso sono stati quasi tutti disattesi, sia per i tempi che per i modi, e ciò non per “colpa” della Magistratura.

Ø      Esigenza di integrare il Contratto d’Area con adeguate misure di salvaguardia ambientale e nell’immediato rivedere la vicenda della Manfredonia Vetro, sulla base della documentazione prodotta dal Coordinamento e inserita nel ricorso dei cittadini al TAR Puglia ex art.9 D.Lgs. 267/00, documentazione che concerne tra l’altro lo stato dell’inquinamento e la questione bonifica. Si chiede il blocco di Manfredonia Vetro fino all’espletamento della V.I.A.,rinviando ai documenti allegati e consegnati a termine della Conferenza.

Ø        Attivazione della V.A.S. (valutazione ambientale strategica) per le attività del Contratto d’Area e le stesse attività di bonifica, che consentano di avere un quadro complessivo dello stato ambientale e dello scenario riveniente da decine di nuovi insediamenti, il cui impatto non può vedere valutazione a comparti, a stralci, per ovvie ragioni scientifiche e di tutela elementare dei cittadini e dei lavoratori, della salute, dell’ambiente e delle prospettive di sviluppo del territorio.

Ø      Necessità di effettuare controlli indipendenti sulle attività di messa in sicurezza svolte dall’Enichem, informando costantemente i cittadini sui risultati; ad oggi, infatti, le attività di “bonifica” vengono svolte dall’Enichem senza alcun controllo reale né nella fase di prelievo né a valle, poiché la Provincia e la Asl dichiarano di non avere i mezzi e la Regione non ha attivato l’ARPA: è come affidare all’assassino le indagini sul delitto. Invero non sussistono i requisiti e gli atti conseguenti per il monitoraggio e controllo di cui all’art.7 del decreto Ministero dell’Ambiente nr.468 del 18-9-2001 e altra normativa precedente e connessa,né il riscontro da parte dell’Enichem alla succitata normativa ,ancorché agli impegni assunti nelle precedenti Conferenze di servizio,donde la fattispecie da attivare in ordine all’art.8 del decreto citato.

Ø      Le operazioni di smaltimento avviate nello stabilimento Enichem non possono essere considerate “interventi di messa in sicurezza” e sono soggetti a preventiva autorizzazione amministrativa, dovendosi comunque provvedere all’approvazione dell’intero progetto di bonifica.

Ø      Esigenza di acquisire la documentazione tecnica prodotta dai consulenti e periti del Tribunale di Foggia che ha portato al sequestro delle aree nel giugno 2001.

Ø      Esigenza di acquisire relazioni scritte sugli interventi a tutt’oggi compiuti e sui progetti ulteriori inerenti le attività di bonifica.

Ø      Esigenza di acquisire relazioni scritte sull’adempimento (o meglio: il mancato adempimento) delle prescrizioni date all’Enichem per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza in atto, dovendosi anche considerare che l’Enichem prende i miliardi della bonifica dopo aver inquinato e seminato morte a Manfredonia - come denunciato dall’operaio Lovecchio e da Medicina Democratica e agli atti del procedimento penale in corso al Tribunale di Foggia - contravvenendo al principio di “chi inquina paghi”.

Ø      L’Enichem deve dare garanzie sul reperimento dell’acqua necessaria per la realizzazione della barriera idraulica nell’area Enichem a partire dai prossimi mesi estivi; durante la riunione il Consorzio di Bonifica di Capitanata ha infatti dichiarato che l’acqua oggi c’è, salvo poi precisare che non può garantire l’erogazione per i prossimi mesi.

Ø      Quantificazione ufficiale delle richieste di acqua, presenti e future, da parte delle aziende del Contratto d’Area; sappiamo tutti che negli invasi c’è acqua per gli usi civili solo per i prossimi tre mesi e neanche un goccio per l’agricoltura, mentre si dice che per l’intero contratto d’Area ne occorrono 30 milioni di mc. all’anno…

Ø      Immediata rimozione dei vecchi impianti industriali ancora presenti nello stabilimento, non essendo accettabile subordinare la rimozione alla vendita di tali impianti, come sostenuto dall’Enichem.

 

Nel corso della riunione è stata consegnata al dirigente del Ministero dell’Ambiente - Direzione per la gestione dei rifiuti e per le bonifiche, una cartellina con la documentazione, in parte reiterata, contenente:

-         Nota –febbraio 2002“ Considerazioni generali ..”;

-         Esposto-denuncia sugli aspetti della industrializzazione del territorio di Manfredonia—settembre 2000;

-         Ricorso ex art.9 dec.leg.vo 267/2000 con allegati;

-         Documento “Ambiente, salute, lavoro..” febbraio 2001;

-         Documento di Medicina democratica Marzo 2001 su Manfredonia vetro;

-         Documento “il caso Manfredonia” 12-2-2002.

A tali documenti, che non risultano allegati alla bozza di verbale inviataci, si rinviano i partecipanti alla conferenza dei servizi per la lettura integrale.

 

Si precisa che tali integrazioni si intendono acquisite anche allegando il presente documento al verbale di cui all’oggetto.

 

Si coglie l’occasione per chiedere all’ufficio in indirizzo di voler impegnare ufficialmente la società Enichem a riferire periodicamente (almeno ogni quadrimestre) con una relazione tecnica scritta, a tutti i componenti la Conferenza di Servizi,compresi il sottoscritto Coordinamento,circa lo stato di avanzamento delle operazioni sul proprio sito. Tale relazione si rende indispensabile per consentire a tutti i partecipanti di poter fare osservazioni mirate e riferite a documenti certi e sottoscritti,così come peraltro evidenziato dal Direttore Generale dr. M.Pernice con propria nota nr. 11995/Ribo/Di/B dell’11-12-2001 .

 

Cordialità.

Per il  Coordinamento per la valorizzazione e la salvaguardia del territorio di Manfredonia

Dr.d’Angelo Fernando Via Cantatore 32/N  71016 S.Severo (Fg)

Fax   0882 228156       e mail: toninodangelo@libero.it