COORDINAMENTO CONTRO LA CENTRALE
TERMOELETTRICA
LEGAMBIENTE,MEDICINA
DEMOCRATICA,i COMITATI per la tutela e la valorizzazione del territorio e
dell’Agricoltura di
S.SEVERO,SERRACAPRIOLA, SAN PAOLO CIVITATE, SANNICANDRO GARGA-
NICO,TORREMAGGIORE,CITTADINANZATTIVA/TRIBUNALE PER I
DIRITTI DEL MALATO
S.Severo,28-7-2001
p.c.
a Presidente Regione Puglia
Assessore Regionale alle Attività produttive
Assessore Regionale all’Agricoltura
Assessore Regionale all’Ambiente-Settore Ecologia P.zza A.Moro 37
70100 Bari
Prefetto
Foggia-Commissario per l’Emergenza idrica in Capitananata
Presidente Rappresentanza Conferenza Sindaci ASL FG/1
con invito allo stesso
a trasmettere e coinvolgere i Consigli Comunali dei
Comuni interessati e i cittadini e le Associazioni interessate
Presidente Provincia
di Foggia P.zza XX Settembre 71100
Foggia
N.B. A questi ultimi due destinatari si richiede di attivare una
ricognizione sul
territorio della ASL FG/1 nonché di tutta la Provincia di Foggia circa
gli aspetti
sanitari- ambientali e la compatibilità di progetti…tanti..in
Capitanata,relativi a
impianti energetici e industriali(Vedi Contratto d’Area di
Manfredonia,Patti ter-
ritoriali…)
e approvigionamento idrico…
Sindaci Comuni di Lucera,Pietra Montecorvino,Torremaggiore
Sindaci Comuni di Serracapriola,Candela,Foggia,Rignano G.co e altri
interessati
da progetti di insediamento di centrali termoelettriche a c.c.
Associazioni-Organizzazioni Agricoltori
Organizzazioni Sindacali
Forze sociali,altre Associazioni di tutela degli interessi dei cittadini
Consorzio di Bonifica
Acquedotto Pugliese
Coordinamento Comuni aderenti all’Agenda 21
Commissione Europea per Agenda 21
Commissione Europea per l’Ambiente Segretariato
Generale L-2929
Luxembourg Telex
28.94/ 34.94/36.97/36.98
Commissione Europea per la legge 488/1992-per le imprese che investono
nelle
Regioni del Mezzogiorno- Segretariato
Generale L-2929 Luxembourg
Telex
28.94/ 34.94/36.97/36.98
Ministro Sanità
Ministro Ambiente
Ministro per i beni e le attività culturali
Mass Media
Oggetto:
-Valutazione
inerente il progetto “
Nuovo Impianto termoelettrico a ciclo combinato
sito nel Comune di San Severo” della Mirant Italia S.r.l.,come da
comunicato
pubblicato su Gazzetta del Mezzogiorno
del 15-6-2001;
-Nullità per irritualità e illegittimità della delibera di G.R.
relativa a “ Accordo di
programma per la realizzazione di una centrale a ciclo combinato 1 x 400
MW per
la produzione di energia elettrica nel comune di S.Severo”,in contrasto e dispregio di
quanto richiamato nel decreto legislativo nr. 267/2000 e nel
dec.leg.vo 334/1999,enella
L.142/90 e nella l.241/90 e altra normativa connessa;
-Esposto nei confronti dell’Amministrazione Comunale
di S.Severo in ordine a mancata
consultazione
preventiva,ovvero mancata attivazione preventiva-preliminare di parteci-
pazione
delle Associazioni e dei Cittadini,in spregio altresì del fatto che la Città
di
S.Severo
aderisce all’Agenda 21,nonché con riguardo alla normativa vigente specifica e
ai
sensi della L.142/’90 e della L.241/’90,stante peraltro esplicita richiesta
precedente in
tal senso da parte di associazioni facenti parte del Coordinamento;
-Richiesta
di VAS,ovvero
di una valutazione ambientale strategica,oltre alla V.I.A.,per-
tanto non meramente concernente solo il Comune di
S.Severo e la sola centrale termo-
elettrica in questione,bensì tutte le problematiche di
impatto derivanti dalla co-presenza,
ora progettuale,indi di fatto,di centrali termoelettriche a
Serracapriola,a Rignano Garga-
nico,a Candela,per citarne alcune,tutte nel territorio della
Provincia di Foggia,nonché con
riguardo all’associato riferito processo di
industrializzazione,alla carenza idrica,vera e
propria calamità sotto gli occhi di tutti,al processo di
desertificazione,con le conseguenze
sull’agricoltura e su altre risorse economiche-produttive
del territorio,sulla qualità dell’a-
ria,del suolo,del sottosuolo…,stante la co-presenza di
diversi e interagenti fattori di inqui-
namento
-Richiesta di attivazione,con particolare riguardo al
ruolo della Provincia e della Regione di una CONFERENZA
Provinciale e Regionale di SERVIZIO ovvero di una CONFERENZA Programmatica Provinciale e Regionale,come
chiesta a suo tempo per vicende anch’esse conseguenti a progetti della stessa
Ditta o comunque analoghi,sulla base di iniziative dei Sindaci dei Comuni di
Crevalcore,Sala Bolognese,Sant’Agata Bolognese in Persiceto,unitamente
all’Assessore all’Ambiente della Provincia di Bologna (Allegato nr….) al
fine di una PROGRAMMAZIONE REGIONALE ENERGETICA
ovvero degli eventuali insediamenti di centrali per la produzione di energia
elettrica o di una loro riconversione a minor impatto,dovendo comunque
assicurare la partecipazione delle Associazioni specificatamente interessate e
tener conto che la Regione Puglia già produce un surplus energetico(vedi
allegato nr… pag.
) e che in primo luogo debba provvedersi alla riconversione della
Centrale di Brindisi…,anche in considerazione del fatto che la Città di San
Severo aderisce all’Agenda 21;
-Richiesta di un PIANO
TERRITORIALE DI COORDINAMENTO (art.20 c.2
dec.
leg.vo 267/2000) a cura della Provincia di Foggia
-------------------------------------------
Per quanto riportato in oggetto e stante la scadenza relativa all’Inchiesta
pubblica inerente il progetto “ Nuovo Impianto
termoelettrico a ciclo combinato sito nel Comune di San Severo”della Mirant
Italia S.r.l.,come da comunicato pubblicato su Gazzetta del Mezzogiorno del
15-6-2001,nonché per gli altri aspetti
di diversa pertinenza,comunque afferenti a competenze dei diversi destinatari
della presente,
-Stante
l’allarme sociale,come peraltro confermato dalle circa 3.000
firme di cittadini che hanno sottoscritto (vedi Allegato
) contro l’impianto in questione,firme raccolte solo negli ultimi
giorni,considerato il poco tempo a disposizione posto dalla scadenza
dell’Inchiesta pubblica;
SI
TRASMETTE :
-la presente con gli allegati citati,restando in attesa di riscontro da parte dei
destinatari,per quanto previsto dalla legge 241/’90,dalle norme su citate in
materia di partecipazione,consultazione e con modalità adeguate alla natura
degli interessi legittimamente rappresentati dai firmatari della presente,alcuni
dei quali peraltro riconosciuti ai sensi della L.281/’98 e del dec.leg.vo
229/99 e altra normativa connessa.
Si
fa esplicita riserva di produrre documenti, memorie e note integrative della
presente relazione tecnica.
La presente è costituita dall’Indice e da
complessive nr.pagine=
,compresi gli allegati citati.
Distinti saluti
-Per
quanto di seguito riportato è da ritenersi nulla,per irritualità,eccesso
di potere,difetto di istruttoria,omesso esame dei presupposti
giuridici,violazione di leggi e omesso esame del complessivo quadro
normativo,illegittimità nei presupposti e per violazione di norme specifiche
vigenti,la procedura che ha portato alla stessa Inchiesta pubblica
di cui alla presente;
-La raccolta di firme che si allega alla presente,che
ha visto cittadini di diversi Comuni (S.Severo,Serracapriola,Torremaggiore,S.Paolo
Civitate,Sannicandro Garganico e altri) insieme per affermare una volontà
decisa di partecipazione,loro riconosciuta per legge e disattesa gravemente ad
oggi,nonché il loro no ad una politica selvaggia di insediamenti di centrali
energetiche,senza alcun Piano Energetico Regionale né Piano Provinciale di
Coordinamento,è espressione di una forte determinazione in un momento in cui
tutto il Pianeta deve fare i conti con le esigenze,i bisogni posti da emergenze
locali e mondiali,che non possono più essere disattesi e rimossi.La tutela
della salute e dell’ambiente,la ricerca di uno sviluppo ecosostenibile non
sono rinchiudibili nelle porte e nelle mura dei Palazzi,ma essere patrimonio
partecipato delle popolazioni,come peraltro sancisce l’Agenda 21 cui aderisce
la Città di S.Severo e la cui Amministrazione Comunale arrogantemente
disattende,pur afferendo a finanziamenti specificatamente assegnati
per tali scopi.
-Il documento,a carattere tecnico-scientifico che si riporta di
seguito,di Medicina Democratica del 26-7-2001dal titolo “ Note
relative al progetto di Centrale termolettrica a ciclo combinato di San
Severo…“ che va ad integrare il precedente documento
dell’Agosto 2000 da titolo” Note preliminari relative al
progetto di una centrale termoelettrica da 370 Mwe proposta dalla Southern
Company ,indi Mirant Italia…”-entrambi ALLEGATI-col nr. ,dimostra inequivocabilmente,insieme alle altre
valutazioni di merito,l’assurdità,sul
piano dell’impatto complessivamente inteso,ambientale,sanitario,occupazionale
etc. dell’insediamento di cui trattasi.
Presidente
Nazionale.Dr. d’Angelo Fernando
Via
Cantatore 32 71016 S.Severo
Documento curato da
-Centro per Salute "Giulio
A. Maccacaro" -per Medicina Democratica della Provincia di Varese-
autori:
dr.Luigi Mara e Marco Caldiroli
26
luglio 2001
Oggetto : Note relative al progetto di centrale
termoelettrica a ciclo combinato di San
Severo (FG) proposta dalla Mirant Italia Srl - Techint.
N.B. vedere altresì documento-stessi autori-dell’agosto
2000 (che segue il presente)sul
progetto Southern..(oggi Mirant)
per Torremaggiore,che viene aggiornato con
gli adattamenti relativi ad alcune modifiche progettuali,tenendo comunque
riferimento principale al presente documento del
26-7-2001.
Le presenti note
fanno riferimento ai seguenti documenti :
A)
- "Progetto di massima della Centrale
di San Severo Mirant - Techint" ;
B)
- Rapporto Finale Mirant-Techint. Centrale a ciclo combinato di San Severo (FG)
: "Sintesi non
tecnica",
giugno 2001, predisposto dalla ERM Italia Srl di Milano.
In particolare si prendono in esame alcuni paragrafi
del documento B) "Sintesi
non tecnica", rispettando la
numerazione in esso indicata.
Paragrafo
2.2.1.
Si afferma da parte della società proponente che la
centrale avrà un rendimento - come produzione di energia elettrica - del 56 %
(55,2 % netti corrispondenti ad una potenzialità termica pari a 681 MWt e una
produzione elettrica netta pari a 376 MWe) e, di conseguenza, "il
progetto risulta quindi coerente con la programmazione energetica nazionale,
contribuendo alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra e degli
ossidi di azoto e di zolfo ...".
In realtà - come già
indicato nelle osservazioni relative alla centrale termoelettrica di
Torremaggiore che presenta analoghe caratteristiche impiantistiche
- la delibera CIPE 137/98 nella definizione delle azioni nazionali per la
riduzione dei gas serra considera importante l'azione finalizzata all'aumento di
efficienza del parco elettrico nazionale attraverso appropriati interventi di
riduzione delle emissioni sugli impianti esistenti.
Nel nostro caso l'impianto - e le relative emissioni - è
aggiuntivo rispetto a quelli esistenti e costituisce pertanto una ulteriore
fonte di incremento delle emissioni di gas serra e non una diminuzione, stante
il fatto che non risultano iniziative di chiusura degli impianti attivi nella
regione Puglia.
L'affermazione contenuta a pag. 35 del documento di
"Sintesi non tecnica" che
"l'energia prodotta dalla nuova CCC (Centrale
a Ciclo Combinato, ndr) permetterà la
dismissione di centrali esistenti" oltre che generica è
priva di riscontri e risulta del tutto infondata.
L'indicatore utilizzato per la definizione del
rendimento nella produzione di energia è rappresentato dall'indice IEN, che
tiene conto del rapporto tra l'energia immessa in un impianto sotto forma di
combustibili e la produzione di energie, elettrica e termica, rese disponibili
alle utenze.
Attualmente l'indice IEN minimo richiesto è pari a
0,51, mentre è in fase di discussione la proposta di portare il valore
minimo di questo indice a 0,60. Sul punto, va sottolineato che la società
proponente non fornisce alcuna dimostrazione circa il valore dell'indice IEN
della centrale in questione; si ricorda che la definizione cogenerazione
contenuta nella normativa tecnica (v. Autorità per l’energia elettrica e il
gas “Criteri e proposte per la
definizione di cogenerazione e per la modifica delle condizioni tecniche di
assimilabilità degli impianti che utilizzano fonti energetiche assimilate a
quelle rinnovabili”, 3 agosto 2000) è rappresentata dalla produzione
combinata di energia elettrica e di calore.
Viceversa, nel caso
in esame la società Mirant-Techint nel suo progetto prevede
solo di produrre energia elettrica, dato che l'energia termica (calore)
attualmente si prevede di scaricarla all'atmosfera, così a pag. 18 del
suddetto documento B) "Sintesi non
tecnica" : "scarico
termico all'atmosfera MWt 295,3".
Di più, non viene indicato alcun utilizzo a breve termine, dato che l'impianto
è localizzato in una zona priva di qualsiasi utenza.
A riprova, la società Mirant-Techint (paragrafo 3.2,
di cui al suddetto documento B) ) afferma che la localizzazione prescelta si
trova "nelle vicinanze delle aree ASI
e PIP (che) rende possibile, in vista
di un futuro sviluppo industriale delle stesse, la fornitura di vapore ad
eventuali utenze presenti nell'area stessa". (Per inciso, è appena il
caso di sottolineare che correttezza avrebbe voluto che l'azienda scrivesse
usando il condizionale e cioè parlando delle aziende che in futuro potrebbero
essere presenti nel territorio in questione).
Paragrafo
2.2.2.
La società proponente afferma tra l'altro, ad usum
delphini, che "nel contesto attuale,
(…) le regioni Puglia, Campania, Basilicata, Molise e Marche sono
complessivamente fortemente deficitarie da un punto di vista energetico".
Questa affermazione è infondata per la regione
Puglia come ammette la stessa società Mirant-Techint al paragrafo 4.1.5.2.
dell'anzidetto documento in esame B), dove si ammette che "la
regione Puglia (ha) un surplus annuale di oltre 4.000 GWh".
Va precisato
che i dati ENEL ("Dati statistici
sull'energia elettrica in Italia, 1998") indicano per la regione Puglia
una richiesta della rete regionale pari a 15.852 GWh, a fronte di una produzione
degli impianti regionali attivi (ENEL, autoproduttori e altre società
produttrici di energia) di 21.451 GWh, quindi ci troviamo in presenza di un
surplus produttivo ancora magiore, pari a 5.599 GWh.
Nel 1998 questo
surplus produttivo di energia elettrica della regione Puglia ha superato il
35 % dei consumi elettrici regionali.
Secondo l’ENEA, nel 1997 la regione Puglia, ha
fatto registrare il più elevato valore di intensità energetica finale rispetto
al PIL (si tratta dei consumi di energia rispetto a un indice di attività
economica; nello specifico si tratta di tonnellate equivalenti di petrolio per
miliardo di lire di PIL 1990, nel nostro caso questo valore è di 122,83 tep/Glit90)
tra le regioni italiane con un altrettanto elevato valore di intensità
energetica del comparto industriale pugliese pari a 286,31 tep/Glit90, che pone
la regione Puglia al primo posto
per consumi energetici nel comparto industriale.
In altri termini, per la regione Puglia il problema
non è quello di programmare l'installazione di nuovi impianti di produzione di
energie (elettrica e termica, che, non va mai dimenticato, costituiscono
importanti fonti di inquinamento ambientale) ma, viceversa, di predisporre un
rigoroso piano finalizzato a realizzare corposi risparmi energetici a partire
proprio dal comparto industriale pugliese così energivoro. Per passare dalle
enunciazioni generali ai dati specifici, sul punto si sottolinea che i
consumi medi nazionali relativi all'intensità energetica per il comparto
industriale sono pari a 89,85 tep/Glit90
a fronte dei 286,31 tep/Glit90 della regione Puglia, mentre per per la
totalità dei consumi nazionali questo valore è pari a 82,82
tep/Glit90 rispetto al valore di 122,83
tep/Glit90 della stessa regione.
Pertanto, non
si comprendono le ragioni per le quali si dovrebbero installare ulteriori
impianti di produzione di energia nella regione Puglia, tenuto conto sia degli
anzidetti surplus regionali di produzione di energia elettrica, sia dei suoi
rilevantissimi consumi energetici e, in primis, quelli del comparto industriale.
Se possibile, tutto questo è ancor più aggravato dal fatto che nella regione Puglia
sono attive centrali centrali termoelettriche con un elevato utilizzo di
combustibili fossili (carbone, olio combustibile e "orimulsion") che rappresentano fonti di elevati impatti
ambientali e sanitari.
Per quanto precede, la documentazione della società
Mirant-Techint fa emergere un dato preoccupante ai fini ambientali e di tutela
della salute pubblica nonché economici. Ci riferiamo al fatto che sia
l'azienda che le autorità preposte non prendono in considerazione l'unica
azione propositiva ai fini ambientali ed economici : la riduzione dei consumi
energetici, sia elettrici che termici, attraverso la promozione di una rigorosa
ed efficace politica del risparmio di tutti i consumi, con particolare
riferimento al comparto industriale pugliese, il più energivoro del paese.
Paragrafo 2.2.3
Il proponente afferma che "sono stati analizzati i rapporti del progetto con le previsioni degli
strumenti urbanistici locali (Piani Regolatori Generali) ed è emersa la
completa coerenza del progetto con le previsioni contenute in tali strumenti".
Questa affermazione viene immediatamente smentita
dalla stessa società proponente laddove afferma che il sito indicato nel progetto per la realizzazione
degli impianti in questione è attualmente a destinazione urbanistica agricola;
pertanto, lo stesso sito risulta incompatibile
con l'installazione di un impianto industriale insalubre di Ia classe quale è
quello proposto dalla società Mirant-Techint.
Nel medesimo paragrafo si afferma altresì che "la
destinazione d'uso del sito della CCC (Centrale a Ciclo Combinato, ndr) sarà
resa congruente con la pianificazione comunale attraverso una specifica variante
di PRG, in fase di concordata elaborazione tra Amministrazione Comunale e
Regionale, che destinerà l'area interessata dal progetto ad uso industriale".
(L'italiano zoppica ma il testo è di altri).
In altri
termini si vuole rendere "compatibile"
la destinazione d'uso del sito con l'impianto in questione anzichè verificare -
attraverso un rigoroso studio di impatto ambientale - se l'impianto è
compatibile con il sito e le caratteristiche del territorio circostante. In
questo modo l'azienda e le autorità preposte, in modo aberrante, rovesciano i
termini del problema.
Peraltro risulta che l’impianto proposto non
troverebbe posto nemmeno nel PIP – tuttora privo di approvazione – in quanto
l'impianto in questione “non può essere
ubicato nell’ambito delle aree P.I.P." dato che queste sono "inidonee
nonchè insufficienti. Inoltre, le stesse previsioni P.I.P., non consentono, in
termini di destinazione d’uso, la possibilità di realizzare, nell’ambito
delle aree interessate al piano, detto impianto”.
(Sul punto, si veda la nota del Sindaco di San Severo n. 19020 del
10.08.2000, che qui si dà per richiamata). In altri termini, il Sindaco di San
Severo afferma che non vi sono aree a destinazione industriale idonee nel
territorio comunale, mentre oggi, ignorando quanto da lui stesso affermato e
scritto in un pubblico documento, nei fatti copre l'iniziativa della società
Mirant-Techint per ragioni che sfuggono a questi relatori. Ancora, il progetto
di realizzazione dell'impianto in questione si trova totalmente al di fuori da
ogni precedente programmazione effettuata dall'Ente locale. Al riguardo, risulta
improponibile l'ubicazione degli impianti Mirant-Techint nel territorio di San
Severo, pena il fare strame delle anzidette programmazioni dell'Ente locale.
Queste macroscopiche contraddizioni in termini,
vengono ancor più evidenziate al paragrafo 3.2 del documento B) di cui sopra,
dove si afferma esplicitamente : si è proceduto alla ricerca di un sito idoneo
identificandolo nel comune di San Severo, dato che "in tale comune è stato inoltre riscontrato il maggior consenso locale
rispetto a quanto verificatosi nei diversi comuni appartenenti alla provincia di
Foggia inizialmente presi in esame".
E' appena il
caso di osservare che la scelta del sito è stata effettuata solo
in funzione del consenso politico per l'insediamento dell'impianto in
questione, "consenso" che nulla ha a che vedere con gli obblighi previsti dalla normativa
vigente ivi compresa quella di cosiddetta "pronuncia di compatibilità ambientale", da non confondere con
lo studio di valutazione di impatto ambientale previsto dalla relativa direttiva
comunitaria di ben altro rigore sia in campo scientifico che di tutela della
salute pubblica e dell'ambiente.
Paragrafo 3.2
Si afferma, da parte della società Mirant-Techint,
che è stata scelta la realizzazione di impianti con una taglia di 400 MWe in
quanto "gli elevati rendimenti
elettrici possibili con questa tecnologia e con questa taglia permettono la
minimizzazione delle emissioni di anidride carbonica ed ossidi di azoto".
Si tratta di affermazioni prive di
riscontri, infatti l'azienda proponente nulla dice circa le alternative
dimensionali, ovvero circa il confronto fra le caratteristiche degli impianti di
produzione di energia elettrica di diversa taglia.
Ancora, nel paragrafo 3.2, l'azienda afferma sempre
che le emissioni "garantite"
per gli ossidi di azoto sono inferiori a 50 mg/Nmc (pari a una emissione
specifica di 0,25 g/kWh di ossidi di azoto) mentre per il monossido di carbonio
è di 30 mg/Nmc (v. documento sub B), paragrafo 3.2., pag. 13).
In proposito si segnala che nella relazione sub A),
"Progetto di massima",
le concentrazioni di inquinanti all'emissione sia per gli ossidi di azoto
che per il monossido di carbonio sono pari a 50 mg/Nmc (v. Capitolo 2.6,
Emissioni, pag. 8), non viene però spiegato quali siano state le modifiche
progettuali intervenute, da una relazione all'altra, che hanno portato alla
riduzione del 40 % delle emissioni di ossido di carbonio inizialmente dichiarate.
Invero, il comportamento della società Mirant-Techint sul punto va censurato
per ragioni ancora più gravi, e precisamente :
-
nel documento sub A), Tabella II, "Caratteristiche dei gas e valori delle emissioni in atmosfera",
si riporta per gli ossidi
di azoto (NOx come NO2) un
valore di emissione di 50 mg/Nmc, specificando nella nota a piè di tabella che
questo "Valore garantito (è) riferito
a fumi normalizzati secchi, riportato a un tenore di ossigeno al 15 %";
si precisa che per le centrali a gas naturale, ma non
a turbogas, il valore delle emissioni anzidette di Nox andrebbe normalizzato
a un contenuto del 3 % di ossigeno nei fumi. Qui si è effettuata tale
normalizzazione per evidenziare il fatto che i valori dei limiti di legge delle
emissioni rispondono alle esigenze dell’industria invece che a quelle della
tutale della salute pubblica. Infatti i suddetti 50 mg/Nmc con un contenuto di
ossigeno del 15 %, corrispondono a un valore di 150 mg/Nmc di ossidi di azoto
nei fumi con il 3 % di ossigeno ;
-
nel documento sub A), Tabella II, "Caratteristiche
dei gas e valori delle emissioni in atmosfera", si riporta per il
monossido di carbonio (CO) una emissione di 50 mg/Nmc, senza indicare il contenuto di ossigeno !
Quanto precede costituisce da parte della società
Mirant-Techint, per i non addetti ai lavori, un modo fuorviante di presentare i
dati nonché errato rispetto ai riferimenti di legge.
Sempre in fatto di emissioni risultano inattendibili
le affermazioni della società Mirant-Techint laddove afferma (documento sub
A), paragrafo 2.5.3 "Contenimento
degli Inquinanti" ) : "Gli
inquinanti presenti nei fumi derivanti dalla combustione a gas naturale sono gli
ossidi di azoto (NOx), mentre risultano assenti le emissioni in atmosfera di
ossidi di zolfo (SOx), particolato e polveri."
In proposito, è appena il caso di osservare che
nella Tabella I del suddetto documento, "Caratteristiche di riferimento del gas naturale (dati chimico-fisici
medi)" , fra l'altro si riportano contenuti di :
- "Solidi
: - concentrazione
ppmp 30 max
- granulometria
mm
10 max
- Zolfo
ppmv 30 max".
Ponendo mente che la "Portata gas naturale" dell'impianto
in questione è di "circa 71.000 Nm3/h"
(v. documento sub A), Tabella III "Caratteristiche tecniche dell'impianto e dei componenti principali"
, pag. 39), con semplici calcoli risultano le seguenti emissioni :
-
26.647
kg/anno di zolfo, corrispondenti a una emissione di anidride solforosa di
53.294 kg/anno;
-
14.367
kg/anno di sostanze costituite da "Solidi",
non meglio specificati, con una "granulometria"
delle particelle corpuscolate di dimensioni massime pari a 10 mm, si tratta pertanto di particelle di piccolissime e piccole dimensioni che una volta respirate
si depositano nei polmoni profondi delle persone determinando danni all'apparato
respiratorio la cui gravità, allo stato, non può essere compiutamente
apprezzata dato che l'azienda non ha comunicato la composizione
quali-quantitativa di tali "Solidi" contenuti nel gas naturale che dovrebbe essere
impiegato come combustibile nell'impianto in questione.
Superfluo sottolineare che nel documento sub B)
gli impatti ambientali e sanitari di questi inquinanti ambientali sono
completamente ignorati.
Paragrafo 3.7
In questo paragrafo si presentano dei dati
riassuntivi dove, tra gli altri si indica un fabbisogno di acqua pari a 12.000-16.000 mc/anno,
corrispondenti a circa 1,4-2,0 mc/h, per il reintegro dell'acqua per uso
industriale. Viceversa, nel paragrafo 4.2.4 del medesimo documento sub B), viene
indicata una "portata idrica
necessaria a garantire il ricambio per il circuito di raffreddamento della
Centrale" pari a 5,5 mc/h ovvero a 44.000 mc/anno, che contraddice
quanto detto nel precedente paragrafo 3.7.
Paragrafo 4.2.1
In questo paragrafo viene svolta una valutazione
relativa agli impatti sulla qualità
dell'aria.
Vengono stimate "nell'Area di Studio" emissioni attuali di ossidi di azoto pari
a 720 t/anno, di cui 662 t/a dovute
- a dire della società Mirant-Techint - al
traffico extraurbano ed urbano. Sul punto, va detto che la stessa azienda indica
una emissione degli ossidi
di azoto dagli impianti che si intendono realizzare pari a 940.000 kg/anno
(v. documento sub B), Tabella 3.7.a, pag. 19).
Questo elevato valore se l'impianto, come probabile,
dovesse funzionare per l'intero
anno salirebbe a 1.029.300 kg/anno di ossidi di azoto emessi nell'atmosfera.
Alla probabile obiezione che sul punto verrà portata
dalla società proponente e dalle autorità competenti che hanno acriticamente
fatta propria la documentazione presentata dalla società Mirant-Techint, si
risponde :
-
che nei documenti esaminati non viene indicata la frequenza manutentiva
degli impianti in questione;
-
che per impianti di questo tipo, altre società - con scelte
non condivise da questi relatori - indicano una manutenzione ogni 18
mesi;
-
che la società Mirant-Techint nel documento sub A), a pagina 15 si
premura di informare che i suoi impianti consentono "… gradienti termici localizzati al fine di aumentare gli intervalli di
manutenzione".
Conclusivamente, va sottolineato che il pesantissimo
impatto ambientale rappresentato dalle emissioni di NOx (ma senza ignorare gli
altri inquinanti come ha fatto colpevolmente la società proponente !), deve
essere valutato compiutamente in ogni suo aspetto ivi compresi gli aspetti
sanitari della popolazione a rischio.
Viceversa il
proponente tende a presentare dati tranquillizzanti della ricaduta delle
emissioni di NOx ("sempre inferiore a
0,3 microgrammi/mc, con
un massimo assoluto di circa 0,25 microgrammi/mc localizzato
a circa 7,5 km in direzione Sud-Est rispetto alla centrale", pagina 34,
documento sub B)), senza neppure indicare nel documento sub B) relativo alla
cosiddetta "Sintesi non tecnica",
i dati meteoclimatici utilizzati per giungere a tali stime.
In proposito,
si segnala che la società Mirant-Techint afferma di aver utilizzato, per la
caratterizzazione climatica dell'area, i dati metereologici della stazione di
Foggia Amendola dal 1951 al 1991, senza però spiegare i motivi per i quali ha
ignorato i valori degli ultimi 10 anni ! Inoltre, nulla dice circa le risultanze delle
analisi di tali dati (es. tipologia delle classi di stabilità ricavabili dai
dati e frequenza degli stessi ovvero, in particolare, la frequenza delle
condizioni meteoclimatiche "sfavorevoli",
rispetto alla ricaduta al suolo
degli inquinanti).
Per tutto quanto precede la Centrale a Ciclo
Combinato di San Severo (FG) che la società
Mirant-Techint
intende realizzare nel territorio comunale di San Severo, non può essere
realizzata perché il progetto in questione viola le leggi in materia e perché
se lo stesso dovesse malauguratamente essere realizzato, determinerebbe
rilevanti impatti ambientali e sanitari per le popolazioni residenti a San
Severo e nei comuni limitrofi.
In particolare, il progetto in questione viola le
leggi, principalmente per i seguenti motivi :
-
il sito prescelto per la realizzazione della Centrale suddetta viola
palesemente il vigente Piano Regolatore Generale (P.R.G.);
-
i dati delle emissioni presentati dalla società proponente sono
inattendibili come illustrato nei paragrafi che precedono;
-
nessuna valutazione attendibile è stata svolta in relazione agli impatti
ambientali e sanitari che verrebbero determinati dall'attivazione - malaugurata
- della Centrale in questione;
-
la scelta del sito è stata effettuata dall'azienda e dalle autorità
preposte sulla base del "parametro"
aberrante del "consenso" politico
offerto dalla attuale Amministrazione comunale di San Severo;
-
l'inchiesta pubblica, ai sensi del Dpcm 27.12.1988, è stata programmata
per il giorno 30 luglio 2001 ovvero il 45° giorno dalla pubblicazione
dell'avviso al pubblico del deposito del progetto di massima e dello “studio di impatto ambientale” da parte della società proponente,
con il palese intento di mettere la popolazione interessata davanti al fatto
compiuto. In proposito, come già detto in precedenza, quello presentato dalla
società Mirant-Techint non costituisce affatto uno studio di impatto ambientale
secondo i canoni della direttiva comunitaria che, fra gli altri, prevede la
consultazione preventiva della popolazione interessata nonché l'illustrazione
alla stessa della cosiddetta "opzione
zero" ovvero la non realizzazione del progetto attraverso
l’attuazione di iniziative alternative tese, nel caso di specie, a fornire
(non far mancare !) a tutti gli utenti l'energia
elettrica e termica. In proposito, va sottolineato che nelle osservazioni
che precedono, è stato ampiamente documentato che la regione Puglia presenta un
surplus produttivo di energia, i più elevati consumi energetici nel comparto
industriale italiano e, proprio per questi motivi, l'unica politica regionale
sensata, economicamente utile nonché rispettosa della salute pubblica e
dell'ambiente è costituita dalla realizzazione di un rigoroso ed efficace
programma di risparmi energetici e in primis nel comparto industriale.
Si fa esplicita riserva di produrre documenti,
memorie e note integrative della presente relazione tecnica.
Sperando di aver portato un fattivo contributo alla
lotta per affermare la salute, la sicurezza, l'ambiente salubre e i diritti
umani, inviamo i nostri migliori saluti.
Per
il Centro per Salute "Giulio A.
Maccacaro" e per Medicina Democratica della Provincia di Varese