COORDINAMENTO CONTRO LA CENTRALE  TERMOELETTRICA

LEGAMBIENTE,MEDICINA DEMOCRATICA,i COMITATI per la tutela e la valorizzazione del territorio e dell’Agri-

coltura di  S.SEVERO,SERRACAPRIOLA, SAN PAOLO CIVITATE, SANNICANDRO GARGANICO,TORRE- 

   MAGGIORE,MANFREDONIACITTADINANZATTIVA/TRIBUNALE PER I  DIRITTI DEL MALATO

S.Severo,2-11-2001

  Per:

   -Presidente dell’inchiesta pubblica per il progetto “ Impianto

                a ciclo combinato di San Severo”

                   Piazza Capo di Ferro n.13  ROMA

                       Fax  06  6629536

   -   Ministro  Ambiente

-         Ministro Industria

-         Ministro Salute

    -     Ministro per i beni e le attività culturali

-         Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato  Via Liguria, 26 - 00187 ROMA   

p.c.  a:    -Sindaco e Assessore all’Ambiente Comune di S.Severo                

                 -Coordinamento Comuni aderenti all’Agenda 21

                 -Commissione Europea per Agenda 21                

               -Presidente Regione Puglia

                  -Assessore Regionale alle Attività produttive

                  -Assessore Regionale all’Agricoltura

                  - Assessore Regionale all’Ambiente-Settore Ecologia P.zza A.Moro 37  70100 Bari

                  -Presidente Rappresentanza Conferenza Sindaci ASL FG/1

                     con invito allo stesso a trasmettere e coinvolgere i Consigli Comunali dei

                         Comuni interessati e i cittadini e le Associazioni interessate

                  -Presidente Provincia di Foggia P.zza XX Settembre  71100 Foggia

                  - Assessore all’Ambiente Provincia di Foggia

                N.B. A questi ultimi tre destinatari si richiede di attivare una ricognizione sul territorio della

                  ASL FG/1 nonché di tutta la Provincia di Foggia circa gli aspetti sanitari- ambientali e la

                  compatibilità di progetti…tanti..in Capitanata,relativi a impianti energetici e industriali(Vedi

                  Contratto d’Area di  Manfredonia,Patti territoriali,Patti per il lavoro..) e approvigionamento

                         idrico…

                 -Associazioni-Organizzazioni Agricoltori

                -Organizzazioni Sindacali

                -Forze sociali,altre Associazioni di tutela degli interessi dei cittadini

 

                                Oggetto:

-Invio del Documento di Medicina Democratica,a cura del Centro per la Salute “G.A.

 Maccacaro” e Medicina Democratica della Provincia di Varese-dr.M.Caldiroli e  dr.L.Ma-

 ra  , dal titolo ”Note concernenti le "Controdeduzioni alle memorie presentate relativa-

 mente al  progetto di nuovo impianto termoelettrico a ciclo combinato sito nel Comune di 

   San Severo (FG)", Mirant Italia Srl - Techint, depositate il 2 ottobre 2001.

 

Il documento in oggetto,allegato alla presente in nr. 14 pagine riguarda “le osservazioni alle "Contro deduzioni" presentate dalle società in oggetto, come risposta - tardiva – al documento inviato dal Coordinamento contro la Centrale in data 28-7-2000 al Presidente della Inchiesta Pubblica e ad altri   destinatari.

Esso va ad integrare,per aspetti specifici anche:

    -Ia nostra nota del 22-10-2001(cui si rinvia per la lettura integrale) ad oggetto :

1)-Nullità per irritualità delle procedure di effettuazione dell’Inchiesta pubblica inerente il progetto“ Nuovo Impianto termoelettrico a ciclo combinato sito nel Comune di San Severo”della Mirant Italia S.r.l.,attivata con comunicato pubblicato su Gazzetta del  Mezzogiorno del 15-6-2001;

2)-non utilizzabilità delle controdeduzioni della Ditta Mirant Italia s.rl. alle memorie presentate entro il termine del 30-7-2001 ai sensi dell’art.7 c.3 dell’Allegato IV del DPCM 27-12-1988,in quanto depositate(le controdeduzioni della Mirant) in data 2 ottobre 2001, giusta nota nr. 3/R/01 del 12-10-2001 del Segretario Generale del Comune di S.Severo,ovvero oltre i tre mesi dall’avvenuta pubblicazione del 15-6-2001,come previsti dall’art. 7 c.6 Allegato IV al DPCM 27-12-1988 in ordine alla chiusura della inchiesta pubblica ;

3)-grave parzialità di fatto e favoreggiamento della Ditta Mirant da parte del Presidente della Inchiesta pubblica,che ha ritenuto ammissibili,acquisendole,come da manifesto pubblico del 2-10-2001,invero affisso l’8-10-2001,le controdeduzioni della Ditta Mirant,depositate il 2-10-2001,dopo la scadenza di norma,dando pertanto alla Ditta Mirant ben due mesi di tempo dal deposito delle memorie scritte,per formulare le controdeduzioni,mentre si danno neanche cinque giorni ai presentatori di memorie scritte e ad altri interessati,per prendere visione e rispondere nel merito,peraltro con le modalità illegittime e illegali di cui alla nota dell’11-10-2001 del Coordinamento,inviata al Presidente della Inchiesta pubblica,al Sindaco e  Assessore all’Ambiente,al Ministro dell’Ambiente,al Coordinamento Agenda 21 locale e ad altri destinatari;

4)-dichiarazioni false del Segretario generale contenute nella nota dello stesso del 12-10-2001 nr. 3/R/01;

5)-esposto in ordine all’assurdità di un manifesto del 2-0ttobre 2001 del Presidente della Inchiesta Pubblica,che informa della “disponibilità delle controdeduzioni della Ditta Mirant in visione dal 2 ottobre medesimo”,guarda caso…e che rapidità…il giorno stesso del suo deposito(prot.24824 Comune di S.Severo),come da nota del Segretario Generale citata:richiesta di ispezione per verificare effettivi tempi di deposito,di commissionamento e stampa del manifesto datato 2 ottobre,circa altresì la mancata informazione dello stesso al Segretario generale(vedi nostra dell’11-10-2001),stante il sospetto di “intese atte a favorire la Ditta Mirant” tra diverso soggetti da identificare;

6)-segnalazione di irritualità e illegalità-illegittimità ,ovvero indizione di audizione pubblica di presentatori di memorie scritte,che non ne avevano fatto richiesta,ammettendo le controdeduzioni della Mirant,depositate fuori scadenza,ex art..7 c.5-6 dell’Allegato IV del DPCM citato,pubblicizzando la stessa audizione solo con un manifesto affisso in S.Severo e con ritardo rispetto a quanto lo stesso recita,ciò non in coerenza con la natura della inchiesta pubblica che deve necessariamente utilizzare gli stessi canali previsti per norma per aprire la inchiesta pubblica,ovvero quotidiani di diffusione nazionale,cioè le stesse modalità usate per aprirle e non meramente un manifesto solo in S.Severo,in tal modo non assicurando la informazione e l’espletamento di funzioni di cui sono titolari cittadini e associazioni,in ordine alle tappe successive della inchiesta pubblica;non risulta peraltro che siano  invitati alla audizione la Provincia(a quanto ci ha riferito lo stesso Assessore provinciale in data 17-10-2001),né altri Enti locali,peraltro coinvolti(vedi gasdotto..)ovvero i Comuni di Torremaggiore,Lucera,Pietra Montecorvino e altri,omettendo di interessare soggetti titolari di diritti e doveri verso le popolazioni e i territori coinvolti,stante il quadro normativo(dec.leg.vo 267/2000,l.340/2000 e altra normativa connessa),come riportato nel nostro documento di 437 pagine depositato il 28-7-2001;

7)-reiterazione di richiesta di sospensione della procedura relativa alla fase successiva della inchiesta pubblica e di tutti i procedimenti autorizzatori inerenti l’impianto di cui trattasi,stante altresì la nota nr. 41673 del 15-10-2001 a firma dell’Assessore al territorio e all’ambiente della Provincia di Foggia,con cui lo stesso nel riferire che “questa Provincia è…interessata dalla richiesta di nr. 7 centrali termoelettriche……-i quali- si sommeranno a quelli per la produzione di energia eolica già esistenti sul territorio” chiede al Ministero dell’Ambiente-servizio di valutazione impatto ambientale “…una conferenza,con gli enti interessati,al fine di verificare la sostenibilità di questi impianti,anche in relazione alla pianificazione energetica del territorio provinciale..”;

8)-Segnalazione di pubblicità ingannevole-ingannevolezza di  messaggi pubblicitari da

  parte della Ditta MIrant,ai sensi del D.P.R. 10 ottobre 1996, n. 627:richiesta di intervento

     sanzionatorio,con riguardo allo specifico progetto presentato; 

 

e integra altresì Ia nostra nota-documento di nr. 437 pagine del 28-7-2001 ad oggetto:

“ -Valutazione inerente il progetto Nuovo Impianto termoelettrico a ciclo combinato sito nel Comune di

   San Severo” della Mirant Italia S.r.l.,come da comunicato pubblicato su Gazzetta del  Mezzogiorno del 15-

      6-2001;

-Nullità per irritualità e illegittimità della delibera di G.R. relativa a   “ Accordo di programma per la

  realizzazione di una centrale a ciclo combinato 1 x 400 MW per la produzione di energia elettrica nel 

   comune di S.Severo”,in contrasto e dispregio di quanto richiamato nel decreto legislativo nr. 267/2000 e nel

    dec.leg.vo 334/1999,e nella L.142/90 e nella l.241/90 e altra normativa connessa;

 -Esposto nei confronti dell’Amministrazione Comunale di S.Severo in ordine a mancata consultazione preventiva,ovvero

   mancata attivazione preventiva-preliminare di partecipazione delle Associazioni e dei Cittadini,in spregio altresì del fatto che

   la Città di S.Severo aderisce all’Agenda 21,nonché con riguardo alla normativa vigente specifica e ai sensi della L.142/’90 e

   della L.241/’90,stante peraltro esplicita richiesta precedente in tal senso da parte di associazioni facenti parte del

       Coordinamento;

 -Richiesta di VAS,ovvero di una valutazione ambientale strategica,oltre alla V.I.A.,pertanto non meramente concernente solo

   il Comune di S.Severo e la sola centrale termoelettrica in questione,bensì tutte le problematiche di impatto derivanti dalla co-

   presenza,ora progettuale,indi di fatto,di centrali termoelettriche a Serracapriola,a Rignano Garganico,a Candela,per citarne

   alcune,tutte nel territorio della Provincia di Foggia,nonché con riguardo all’associato riferito processo di industrializzazione,

   alla carenza idrica,vera e  propria calamità sotto gli occhi di tutti,al processo di desertificazione,con le conseguenze sull’agri-

   coltura e su altre risorse economiche-produttive del territorio,sulla qualità dell’aria,del suolo,del sottosuolo…,stante la co-

     presenza di diversi e interagenti fattori di inquinamento

-Richiesta di attivazione,con particolare riguardo al ruolo della Provincia e della Regione di una CONFERENZA Provinciale e Regionale di SERVIZIO ovvero di una CONFERENZA Programmatica Provinciale e Regionale,come chiesta a suo tempo per vicende anch’esse conseguenti a progetti della stessa Ditta o comunque analoghi,sulla base di iniziative dei Sindaci dei Comuni di Crevalcore,Sala Bolognese,Sant’Agata Bolognese in Persiceto,unitamente all’Assessore all’Ambiente della Provincia di Bologna (Allegato nr….) al fine di una PROGRAMMAZIONE REGIONALE ENERGETICA ovvero degli eventuali insediamenti di centrali per la produzione di energia elettrica o di una loro riconversione a minor impatto,dovendo comunque assicurare la partecipazione delle Associazioni specificatamente interessate e tener conto che la Regione Puglia già produce un surplus energetico(vedi allegato nr…  pag.  ) e che in primo luogo debba provvedersi alla riconversione della Centrale di Brindisi…,anche in considerazione del fatto che la Città di San Severo aderisce all’Agenda 21;

-Richiesta di un PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO (art.20 c.2  dec.leg.vo 267/2000) a cura della

      Provincia di Foggia 

                                         -------------------------------------------

 

Si riportano di seguito,stralciate dal documento allegato di Medicina democratica, le conclusioni,a cui ulteriormente si perviene sulla base delle stesse controdeduzioni della Mirant:

Conclusioni

“Queste note portano alle medesime conclusioni di quelle del 26 luglio 2001.

Per tutto quanto precede la Centrale a Ciclo Combinato di San Severo (FG) che le  società  Mirant-Techint intendono realizzare nel territorio comunale di San Severo, non può essere realizzata perché il progetto in questione viola le leggi in materia e perché se lo stesso dovesse malauguratamente essere realizzato, determinerebbe rilevanti impatti ambientali e sanitari per le popolazioni residenti a San Severo e nei comuni limitrofi.

In particolare, il progetto in questione viola le leggi, principalmente per i seguenti motivi :

 

-         il sito prescelto per la realizzazione della Centrale suddetta contrasta e non è compatibile con il vigente Piano Regolatore Generale (P.R.G.);

-         i dati delle emissioni presentati dalla società proponente sono inattendibili come illustrato e documentato da questi relatori nelle presenti note e in quelle del 26 luglio 2001;

-         nessun ulteriore elemento è stato portato dalle due società attraverso le contro deduzioni in oggetto, tale da rendere attendibili le valutazioni espresse dalle stesse società in tema di impatti ambientali e sanitari che si verrebbero a determinare dall'attivazione - malaugurata - della Centrale in questione;

-         la scelta del sito è stata effettuata dall'azienda e dalle autorità preposte sulla base del "parametro" aberrante del "consenso" politico offerto dalla attuale Amministrazione comunale di San Severo;

-         l'inchiesta pubblica, ai sensi del Dpcm 27.12.1988, è stata programmata per il giorno 30 luglio 2001 ovvero il 45° giorno dalla pubblicazione dell'avviso al pubblico del deposito del progetto di massima e dello “studio di impatto ambientale” da parte della società proponente, con il palese intento di mettere la popolazione interessata davanti al fatto compiuto. In proposito, come già detto in precedenza, quello presentato dalla società Mirant-Techint non costituisce affatto uno studio di impatto ambientale secondo i canoni della direttiva comunitaria che, fra gli altri, prevede la consultazione preventiva della popolazione interessata nonché l'illustrazione alla stessa della cosiddetta "opzione zero" ovvero la non realizzazione del progetto attraverso l’attuazione di iniziative alternative tese, nel caso di specie, a fornire (non far mancare !) a tutti gli utenti  l'energia  elettrica e termica. In proposito, va sottolineato che nelle osservazioni che precedono, è stato ampiamente documentato che l'area del cosiddetto "basso Adriatico" (Puglia, Molise, Abruzzi), complessivamente presa, presenta un surplus di produzione di energia elettrica e non un deficit come si ostinano ad affermare contro l'evidenza dei fatti le società in questione.

In particolare, in questo ambito, la regione Puglia presenta un surplus produttivo di energia, i più elevati consumi energetici nel comparto industriale italiano e, proprio per questi motivi, l'unica politica regionale sensata, economicamente utile nonché rispettosa della salute pubblica e dell'ambiente è costituita dalla realizzazione di un rigoroso ed efficace programma di recuperi e risparmi energetici, in primis da realizzare nel comparto industriale.

-         Da ultimo, ma non per importanza, questi relatori sottolineano che le "CONTRO DEDUZIONI ALLE MEMORIE PRESENTATE RELATIVAMENTE AL : Progetto di nuovo impianto termoelettrico a ciclo combinato sito nel Comune di San Severo (FG)" depositate dalle società Mirant-Techint il 2 ottobre 2001 presso la Segreteria del Comune di San Severo, al di là del loro merito, qui contestato punto punto, sono tardive e non possono essere inserite nella procedura autorizzativa stabilita dalla legge, che si è aperta con la pubblicazione del deposito degli atti degli impianti in questione sul quotidiano Gazzetta del Mezzogiorno del 15 giugno 2001.  

 

-Stante l’allarme sociale,come peraltro confermato dalle circa 5.000 firme di cittadini (pertanto altri duemila si sono aggiunti ai tremila già in precedenza riportati) che hanno sottoscritto contro l’impianto in questione,

                                           SI       TRASMETTE :

-la presente con l’allegato citato ( in nr.14 pagine,in toto con la presente =18 pagine),restando in attesa di riscontro da parte dei destinatari,per quanto previsto dalla legge 241/’90,nonché dalle norme in materia di partecipazione,consultazione e con modalità adeguate alla natura degli interessi legittimamente rappresentati dal Coordinamento e dalle Associazioni facenti parte dello stesso,alcuni dei quali peraltro riconosciuti ai sensi della L.281/’98 e del dec.leg.vo 229/99 e altra normativa connessa.

 

Si fa esplicita riserva di produrre documenti, memorie e note integrative.

   Distinti saluti.

                                      Dr. d’Angelo Fernando

           Il portavoce del Coordinamento contro la Centrale termoelettrica

 

Per riscontro indirizzare a:

  -dr.d’Angelo Fernando per Coordinamento contro la Centrale termoelettrica

    Via Cantatore 32/N  71016 S.Severo (Fg)   Fax 0882  228156;

                e mail: toninodangelo@libero.it

 

 

ALLEGATO a nota del Coordinamento contro la Centrale Termoelettrica

   Del 2-11-2001

 

Il Presidente :dr.d’Angelo Fernando

Via Cantatore 32/N 71016 S.Severo(Fg)

 

Documento a cura del Centro per Salute "Giulio A. Maccacaro" e per Medicina Democratica della Provincia di Varese-dr.M.Caldiroli e dr.L.Mara

 

26 ottobre 2001

 

 

Oggetto : Note concernenti le "Contro deduzioni alle memorie presentate relativamente al

                   progetto di nuovo impianto termoelettrico a ciclo combinato sito nel Comune di San

                          Severo (FG)", Mirant Italia Srl - Techint, depositate il 2 ottobre 2001.

 

 

Le presenti note riguardano delle osservazioni alle "Contro deduzioni" presentate dalle società in oggetto, come risposta - tardiva - alle note degli scriventi del 26 luglio 2001.Queste ultime, come è noto, sono state fatte proprie e depositate nei termini di legge dal "Coordinamento contro la centrale termoelettrica per la tutela e la valorizzazione del territorio e dell'agricoltura" di San Severo e comuni limitrofi (vedi Allegato 1 a documento del 28-7-2001 del Coordinamento contro la Centrale termoelettrica).

Per comodità espositiva l'ordine delle presenti osservazioni segue quello del documento delle società Mirant - Techint in oggetto.

 

1. Premessa - (V. osservazioni in oggetto delle società Mirant-Techint)

 

 

Nella premessa delle osservazioni in oggetto, tra l'altro, il proponente si duole che le memorie presentate siano relative al "progetto di massima"  e alla "sintesi non tecnica" dello Studio di Impatto Ambientale e non allo Studio nella sua versione integrale depositato per la consultazione presso il Comune di San Severo, la Provincia di Foggia e la Regione Puglia.

E' appena il caso di osservare che chi scrive ha potuto esaminare solo i documenti oggetto delle osservazioni esposte nella nota 26 luglio 2001, in quanto gli stessi documenti corrispondono a quelli che il Coordinamento è riuscito a reperire ovvero che le istituzioni hanno messo a disposizione.

In altri termini, le lagnanze non possono essere addebitate a chi ha svolto delle osservazioni, ma a coloro che hanno promosso una consultazione monca ovvero senza la dovuta informazione e la messa a disposizione della popolazione di tutta la documentazione disponibile sul progetto in questione.

Peraltro - proprio nello spirito di alcune delle contro deduzioni del proponente - la carenza di elementi conoscitivi (alla base delle valutazioni presentate con il SIA integrale) nella "sintesi non tecnica" sta lì a dimostrare non i limiti valutativi di chi scrive ma piuttosto la inidoneità di tale sintesi a rappresentare il "SIA" ("Studio di Impatto Ambientale"). In altri termini, sono le carenze del proponente che hanno impedito una valutazione su tutti i materiali disponibili e non viceversa. (Infatti, queste carenze nella redazione del documento di sintesi, rappresentano una violazione della normativa sulla "procedura di compatibilità ambientale" italiana, finalizzata a far conoscere alla popolazione interessata gli effetti ovvero i rischi per la salute pubblica e l'ambiente derivanti dalla realizzazione di una determinata opera).

 

A conferma di quanto sopra, si vedano le  ammissioni delle società Mirant-Techint (v. "2. errata corrige" delle contro deduzioni in oggetto) circa le incongruenze segnalate dagli scriventi nel loro documento del 26 luglio 2001, inerenti i valori di concentrazione del monossido di carbonio e del consumo di acqua dell'impianto.

 

3.[1] Contributo dell'impianto alla riduzione dell'effetto serra - (V. osservazioni in oggetto delle società Mirant-Techint)

 

A fronte delle osservazioni di questi relatori che gli impatti ambientale e sanitario - compresi quelli connessi con un incremento nella produzione dei gas serra -, nel caso si  realizzasse l'impianto in questione senza una contestuale ed equivalente riduzione delle emissioni, si determinerebbe un inevitabile e significativo incremento delle emissioni di gas serra, le stesse sono state semplicemente ignorate dalle società in questione.

 

In sintesi le società Mirant-Techint sostengono che il quadro normativo di liberalizzazione della produzione di energia elettrica consente di operare "esclusivamente in base a 'criteri di merito economico', ovvero produce chi ha un costo di generazione più basso", di conseguenza, il funzionamento effettivo degli impianti secondo le stesse società va regolato solo  dalle regole del mercato e non da altro.  (Sul punto, la Mirant rammenta strumentalmente che il freno alla realizzazione degli impianti con fonti rinnovabili è dovuto ai costi di investimento connessi agli stessi, che sono temperati solo parzialmente dalle previsioni della normativa vigente).

Se il principio unico fosse davvero quello del mercato, ogni vincolo generale e locale, teso a ridurre ai minimi termini gli impatti ambientale e sanitario, non avrebbero più alcun peso o avrebbero solo un'influenza secondaria e subordinata, determinando così danni alla salute pubblica e all'ambiente che, in un simile e aberrante contesto, verrebbero semplicemente ignorati e sacrificati.

In altri termini : da un lato sarebbe possibile (purchè economicamente e tecnologicamente  fattibile) concentrare numerosi impianti in una unica zona geografica (tant'è che più avanti la società Mirant contesta la necessità di far riferimento ad un ambito regionale per valutare la necessità o meno di nuovi impianti termoelettrici) facendo subire a una limitata frazione della popolazione - in nome di tale logica - i corrispondenti impatti ambientali e sanitari, in modo concentrato ovvero cumulato; dall'altro il processo di valutazione di impatto ambientale si trasformerebbe solo in un momento burocratico-amministrativo, un passaggio in più nell'iter autorizzativo, senza alcuna valenza decisionale e partecipativa da parte dei principali interessati, le popolazioni a rischio; e questo va detto a chiare lettere è in contrasto con la stessa normativa italiana in materia di VIA che, tra l'altro, prevede l'opzione zero e la necessità di presentare e valutare scenari alternativi rispetto a uno specifico progetto.

 

Da ultimo, si ricorda che l'osservazione degli scriventi che l'impianto in questione, se realizzato, rappresenterebbe una fonte aggiuntiva di "gas serra", discendeva proprio dalla dichiarazione della società Mirant-Techint (p. 35 della Sintesi non tecnica), secondo la quale "l'energia prodotta dalla nuova CCC (Centrale a Ciclo Combinato, ndr) permetterà la dismissione di centrali esistenti"; una affermazione generica, priva di riscontri e del tutto infondata. Infatti, la società Mirant nelle sue contro deduzioni depositate 2 ottobre 2001, sul punto non dice nulla confermando così indirettamente la fondatezza delle originarie osservazioni di questi relatori.

 

 

3. [2] Indice energetico e rendimento - (V. osservazioni in oggetto delle società Mirant-Techint)

 

La Mirant afferma che l'indice IEN non è più utilizzato a fini normativi (leggi finanziamento pubblico di impianti) e, sul punto, cerca di contro dedurre rispetto alla non congruità del progetto dell'impianto di San Severo, evidenziata dagli scriventi nelle loro note del 26 luglio 2001.

 

 

Il senso delle osservazioni svolte da questi relatori è stato quello di ancorare a dei parametri riconosciuti a livello normativo la valutazione relativa al rendimento di un impianto termoelettrico. In proposito, si sottolinea  che l'indice IEN è stato finora utilizzato e non risulta sia stato abbandonato [1]; il suo uso, per esempio, è ancora previsto nell'ambito della definizione di cogenerazione e di "assimilità" delle fonti energetiche - nel nostro caso il gas metano - a quelle rinnovabili (proprio perché la normativa di liberalizzazione, come ricordato dalle società Mirant-Techint, prevede degli obblighi quantitativi di immissione in rete di energia elettrica da fonti rinnovabili rispetto alla produzione di energia da fonti definite non rinnovabili).

Comunque sia, quello che in particolare qui interessa, è la definizione di cogenerazione ovvero della produzione combinata di energia elettrica e calore[2], che debbono essere calcolate in modo idoneo, per il semplice fatto che si tratta di due diverse forme di energia.

In proposito, le società Mirant-Techint presentano la formula di calcolo dell'indice IEN che pesa appunto, al suo interno, il contributo della "energia termica esportata", concludendo che l'indice IEN ottenibile dai dati di progetto della centrale di San Severo sarebbe pari a 0,592, superiore allo 0,51 di riferimento nei provvedimenti attuativi della Legge n. 10/1991.

In realtà le società Mirant-Techint non forniscono i dati a supporto di tale conclusione e, in ogni caso, le stesse società ammettono (come già osservato da questi estensori nel loro documento del 26 luglio 2001) che non hanno idea circa l'impiego del calore prodotto, dichiarando una loro "disponibilità a questo riguardo - ritenendo - … che questa potenzialità potrà essere in futuro motivo di richiamo per l'insediamento di nuove aziende …".

Questa ammissione delle società in questione evidenzia che si intende realizzare l'impianto in un territorio che non ha "clienti" per l'utilizzo di energia termica. In altri termini, il progetto in questione è privo di una delle condizioni indispensabili per il corretto calcolo dell'indice IEN, cosa che fa perdere ogni giustificazione per la realizzazione a qualsiasi impianto di cogenerazione.

Insomma, il risultato dell'indice IEN proposto dalle società Mirant-Techint è del tutto artificioso; sul punto basti qui ricordare che le stesse società a pag. 18 del documento della Sintesi non tecnica, scrivono testualmente : "scarico termico all'atmosfera MWt 295,3", fatto già sottolineato da questi redattori nelle loro note del 26 luglio 2001.

Ancora, l'assenza di utilizzatori in loco dimostra per tabulas anche la non idoneità del sito prescelto per realizzare questa centrale di cogenerazione a gas metano nel comune di San Severo (FG).

Da ultimo si rammenta pure che, nel documento in approvazione dell'Autorità per l'Energia elettrica e il gas citato nella nota 1, il valore minimo proposto per il "nuovo" indice IEN passa dal valore di rendimento di  0,51 a quello di 0,60 , in quanto l'Autorità ritiene che le innovazioni tecnologiche degli ultimi 10 anni consentano un incremento nei rendimenti complessivi (elettrico più termico) di tali impianti, tali da poter agevolmente raggiungere un  indice superiore a quello precedentemente fissato.

In proposito, si sottolinea che l'indice IEN di 0,60 è contenuto, per esempio, nel DM 8.05.2000 ai fini della determinazione dei contributi a favore della realizzazione di  alcune tipologie di impianti di cogenerazione.

 

 

3. [3]  Rilevanza del Piano Energetico Regionale - (V. osservazioni in oggetto delle società Mirant-Techint)

 

Secondo le società Mirant-Techint, nessuna delle previsioni normative inerenti la programmazione locale è attinente all'impianto proposto, ovvero lo stesso sarebbe svincolato da qualsiasi forma di programmazione in virtù della liberalizzazione del mercato.

Pertanto, sempre secondo le affermazioni strumentali delle società in questione, agli enti locali coinvolti spetterebbe unicamente un ruolo in tema di sviluppo delle fonti rinnovabili (nell'accezione riportata nel Dlgs 79/1999) e in tema di iniziative concernenti il risparmio/uso efficiente dell'energia a partire dalla sua distribuzione e degli usi finali (v. i due DM 24 aprile 2001).

Queste affermazioni contrastano con la normativa vigente per i motivi che seguono.

Le società Mirant-Techint, per supportare le loro strumentali affermazioni richiamano un estratto dell’art. 3 della L. 10/1991 (in realtà il testo richiamato è quello dell’art. 5 e non dell'art. 3 della legge anzidetta) ma, colpevolmente, non fanno cenno ai contenuti del Dlgs 112/1998 inerente proprio il conferimento delle funzioni dallo Stato agli enti locali.

Qui, per comodità, si riporta una sintesi delle competenze regionali, provinciali e comunali in materia di politica energetica così come individuate dal Dlgs 112/1998 (v. prospetto ricavato dal Rapporto Energia e Ambiente 2000 redatto dall’ENEA, la stessa fonte dell’allegato IV – Evoluzione nel settore delle tecnologie energetiche,  prodotto unitamente alle contro deduzioni in oggetto dalle società suddette). Al riguardo, di seguito si riporta il testo di questo prospetto.

 

Decreto legislativo 112/98: competenze di Regioni ed Enti locali in materia energetica

Competenze della Regione

ü Predisposizione dei Piani Energetici Regionali.

ü Funzioni amministrative in tema di energia, ivi comprese quelle relative alle fonti rinnovabili, all’elettricità, all’energia nucleare, al petrolio ed al gas.

ü Pianificazione territoriale e settoriale (Piano Regionale di Sviluppo, Piani di settore – rifiuti, energia, acque, sanità, infrastrutture – Piano Integrato Territoriale).

ü Programmi di incentivazione e sostegno allo sviluppo socio-economico ed ambientale della Regione (Fondi strutturali, incentivazione a sostegno della competitività delle piccole e medie imprese – esclusi legge 488/92, fondi “Carbon tax” ecc.).

ü  Normativa (di indirizzo e coordinamento degli Enti locali per le funzioni loro delegate, attuativa di leggi nazionali, standard di qualità – livelli di inquinamento ambientale in aree critiche, prestazione di servizi,sistemi e impianti, specifiche tecniche, qualificazioni tecnologiche ecc.).

ü  Sistema informativo regionale.

Sistema di monitoraggio e sistemi a rete (v. Alta tecnologia).

Compatibilità con il sistema informativo e statistico nazionale.

ü Responsabilità attiva e diretta nei confronti delle politiche e degli indirizzi della UE (in particolare nei processi di riequilibrio/risanamento di aree svantaggiate e in ritardo di sviluppo e nella tutela/valorizzazione di aree di pregio ambientale).

ü Coordinamento patti territoriali ed in generale della programmazione negoziata.

ü Alle Regioni è data la disponibilità dell’1% delle accise sui carburanti.

Competenze della Provincia

ü Attuazione (con programmazione di interventi) della pianificazione territoriale e settoriale della Regione a livello provinciale.

ü Stesura del Piano Territoriale di Coordinamento (legge 142/90) per la regolamentazione e l’indirizzo dell’attività amministrativa dei Comuni in certi settori e per materie di interesse intercomunale.

ü Numerose funzioni di carattere tecnico-amministrativo e gestionale già delegati dalla Regione o  in trasferimento in attuazione del decreto legislativo 112/98 (v. autorizzazioni di impianti per la produzione di energia fino a 300 MW termici); settori tipici: rifiuti, acque, scuole secondarie.

ü Valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche.

ü Banche dati (aria, acqua, rifiuti ecc.) compatibili con il sistema informativo regionale.

Competenze del Comune

ü Amministrazione e gestione dei servizi ai cittadini (rifiuti solidi urbani, trasporti, illuminazione pubblica ecc.).

ü Destinazione urbanistica aree cittadine, autorizzazioni e concessioni per attività produttive (v. anche sportello unico), Regolamento edilizio.

ü Piano Energetico Comunale (legge10/91, art. 5 ultimo comma).

ü Piano Urbano del Traffico, zonizzazione rumore ecc.

ü Controlli di impianti termici (> 40.000 ab.), sicurezza impianti legge 46/90.

ü Monitoraggio dell’ambiente cittadino.

ü Eventuale adesione all’Agenda XXI.

ü Rapporti con le Aziende municipalizzate.

 

Inoltre, la presunta esclusione degli enti locali dalla politica energetica per la parte relativa alla realizzazione di nuove centrali termoelettriche a combustibili “convenzionali”, contrasta anche con la esplicita previsione contenuta nel DPR 348/1999 che, al punto 3, relativo agli impianti termoelettrici, richiede, nell'ambito delle verifiche inerenti il quadro di riferimento programmatico, di indicare le relazioni che intercorrono tra il progetto di impianto proposto con :

 

-         Il piano dei trasporti e della viabilità nell'area interessata;

-         I piani regionali e provinciali di gestione dei rifiuti;

-         I piani regionali per la salvaguardia e il risanamento ambientale;

-         I piani territoriali paesistici o piani urbanistico-territoriali, i piani di bacino, i piani di sviluppo per le attività industriali;

-         Gli strumenti urbanistici locali.



[1] Nelle note del 26 luglio 2001, non a caso, si faceva riferimento al documento della  Autorità per l’energia elettrica e il gas “Criteri e proposte per la definizione di cogenerazione e per la modifica delle condizioni tecniche di assimilabilità degli impianti che utilizzano fonti energetiche assimilate a quelle rinnovabili”, del 3 agosto 2000.

[2]  Tra le definizioni correnti di cogenerazione ricordiamo che l’Unione internazionale dei produttori e distributori di energia elettrica (UNIPEDE) definisce come “Centrale di produzione combinata di energia elettrica e calore (cogenerazione) un impianto termoelettrico in cui l’energia sviluppata dal combustibile è trasmessa ad un fluido intermediario immesso normalmente nella sua totalità in gruppi generatori; questi sono progettati e realizzati in modo che l’energia venga utilizzata in parte per farli funzionare per produrre energia elettrica ed in parte per assicurare una fornitura di calore per usi diversi: processi industriali, riscaldamento urbano, ecc.”