BOLLETTINO n. 9 - maggio 2003

Comunicato stampa e ordine del giorno per il SI ai referendum del 15 e 16 giugno 2003

Costituzione della Associazione Onlus Medicina Democratica, Movimento di lotta per la salute

Accanto alla cooperativa a r.l Medicina Democratica, movimento di lotta per la salute che si è costituita nel 1978 per dare una vesta giuridica a Medicina Democratica, nata nel 1968 è nata in data 24 maggio a Milano l’associazione Onlus Medicina Democratica, movimento di lotta per la salute al fine di migliorare l’organizzazione e per affermare sempre di più e meglio il diritto alla salute degli emarginati, delle lavoratrici e dei lavoratori, delle popolazioni inquinate.
Gli organismi dirigenti dell’associazione restano quelli della cooperativa.
Per la precisione:
Presidente Fernando Antonio D’Angelo, S.Severo (Foggia),
Vice Presidente: Fulvio Aurora, Milano,
Fanno parte del direttivo nazionale e sono responsabili della loro sezione:
Dorino Piras (Piemonte)
Franco Cilenti (Torino)
Carla Cavagna (Novara)
Lino Balza (Alessandria)
Elisabeth Cosandey (Lombardia)
Maurizio Bardi (Milano)
Luigi Mara (Castellanza e Varese)
Walter Fossati (Legnano),
Attilio Zinelli (Brescia),
Roberto Giardini (Sondrio)
Giovanni Malabarba (Lodi)
Vito Totire (Emilia Romagna e Bologna),
Valerio Gennaro (Liguria)
Eraldo Mattarocci (Genova),
Maurizio Loschi (Savona),
Luca Trentini (La Spezia),
Severino Filippi (Pontremoli)
Franco Rigosi (Venezia)
Beppe Banchi (Toscana)
Gino Carpentiero (Firenze),
Marcxello Palagi (Massa e Carrara),
Maurizio Marchi (Rosignano e Livorno),
Bolognini (Pistoia),
Claudio Mari (Pesaro),
Francesco Cortese (Roma),
Murizio Portaluri (Puglia)
Tonino D’Angelo (Foggia)
Bobo Aprile (Brindisi),
Paolo Fierro (Napoli e Campania)
Francesco Carta (Oristano e Sardegna)

Altre responsabilità:
Gianni Meazza (tesoriere, Milano),
Fulvio Aurora (direttore responsabile della rivista MD, Castellanza),
Luigi Mara (direttore editoriale della rivista MD, Castellanza)
Walter Fossati ( settore Handicap, Legnano),
Vito Totire (Amianto. Bologna),
Tonino d’Angelo, (Tossicodipendenze, S. Severo),
Fulvio Aurora (cronicità e non autosufficienza- salute mentale),
Andrea Micheli (rapporti con il Social Forum),
Maurizio Bardi (comunicazioni)
Dario Miedico (Salute nei luoghi di lavoro, Milano)


ORDINE DEL GIORNO. REFERENDUM E SALUTE

MEDICINA DEMOCRATICA, Movimento di lotta per la salute,
di fronte al referendum del 15 giugno, per l’estensione dell’articolo 18 alle aziende al di sotto dei 15 dipendenti,
contro l’estensione delle fonti che espongono a campi elettromagnetici popolazioni sempre più ampie,

INVITA I CITTADINI AD ANDARE A VOTARE E VOTARE SI AD AMBEDUE I QUESITI REFERENDARI

  • Nelle piccole aziende e comunque in tutti i luoghi di lavoro dove la precarietà è più ampia gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, nonche la possibilità di aumento della violenza morale (mobbing), sono più frequenti e più gravi..
    La mancanza di tutele sindacali riduce anche le possibilità di difesa della salute. Più difficile per non dire quasi impossibile, specialmente a distanza di anni, è la rivendicazione di benefici previdenziali, risarcimenti di danni, richiesta di danno biologico.
  • In Italia in questi ultimi anni si è avuto un considerevole aumento delle leucemie, particolarmente di quelle infantili. Una fonte possibile, ancorchè probabile sono i campi elettromagnetici ad alta e bassa frequenza. La nocività a livello acuto dovuta alla esposiione a radiazioni non ionizznti è nota; il principio di precauzione impone di non esposrre le popolazioni anche per i possibili effetti a lungo termine.

VOTARE SI A QUESTI REFERENDUM E’ UN DOVERE ETICO, SIGNIFICA PORSI DALLA PERTE BEN PRECISA DELLA DIFESA DEL DIRITTO ALLA SALUTE, votare no significa non cogliere l’occasione storica di migliorare le condizioni di salute di molte lavoratrici e lavoratori oltre che di ampi strati di cittadini. L’opportunità è tanto grande anche perché apre la strada ad ulteriori conquiste per l’affermazione del medesimo diritto ad altri lavoratori precari e cittadini inquinati.

 




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