Halie Selassie

Hailè Salassiè nacque a Ejarsa Gora, Harar, il 23 luglio 1892, da Ras Makonen e da Waizero Yeshimabet. Tafari, questo il suo nome di battesimo, fu incoronato Imperatore d’Etiopia da Mussolini il 2 novembre 1930 con il titolo di Negusa Negast, vale a dire Re dei Re. Secondo il Kebra Negast ( la bibbia etiopica del XIV secolo che raccoglie molti testi apocrifi), Tafari è il 225° discendente della sacra dinastia che ebbe origine dall’incontro tra Re Salomone e la Regina di Saba. Intanto nel 1929, in Jamaica, il filosofo Marcus Mosiah Garvey (nato nel 1887) raggiungeva l’apice della sua corrente di pensiero fondando l’U.N.I.A. (Associazione per il Progresso e il Miglioramento Nero). “Una razza che dipende unicamente da un’altra per la sua esistenza economica, presto o tardi muore “ e ancora ”l’Africa per gli Africani, quelli a casa e quelli lontani “, erano soltanto frammenti del pensiero Garveyano. Ma è durante il suo ultimo discorso al congresso dell’ U.N.I.A. , che la filosofia di Marcus assunse caratteri più profetici quando dichiarò “ Guardate all’ Africa , dove un Re dovrà essere incoronato , perché il giorno della liberazione è vicino “. Circa un anno dopo, il 2 novembre 1930, l’inconorazione di Hailé Selassiè risulto essere la venuta del Salvatore dei figli degli schiavi, di cui Garvey parlava nella sua profezia. Ras Tafari Makonnen diventò quindi il messia di una religione sincretistica, nata dall'incontro tra la Bibbia, la cultura tradizionale afroamericana dei figli degli schiavi, le speranze di liberazione e di ritorno all'Africa diffuse da Garvey, tanto che la visita ufficiale dell'Imperatore nella piccola isola di Giamaica nel 1966 fu accolta da migliaia di entusiasti fedeli "rasta" che salutavano in lui il Dio Vivente di Abramo e Isacco, l'Altissimo, Colui che vive, regge e regna su tutte le creature viventi . L'antica Bibbia etiopica raccoglie l'ordine di Dio a Menelik, figlio di Salomone e della regina di Saba, di portare l'Arca dell'Alleanza in Etiopia insieme ai primogeniti di Gerusalemme, definendo così il legame con Israele delle popolazioni etiopiche (che è stato parzialmente suffragato da recenti scoperte). I Rasta quindi rivendicano a buon diritto la loro vicinanza alle vicende di Israele, e soprattutto (evidentemente) alla schiavitù Babilonese, che da metafora della schiavitù afroamericana diventa col tempo l'immagine del sistema inumano di vita di questi anni. Tra l'altro, è per questo motivo che anch'essi seguono il voto dei Nazirei, di non tagliare e pettinare mai barbe e capelli fino alla loro liberazione da "Babilonia". Il suo regno fini con le invasioni di comunisti, dai quali fu deposto. Mori in carcere intorno al 1975 ucciso probabilmente dai suoi stessi carcerieri.

Rasta Power

La musica in sottofondo è : Jammin di Bob Marley