Sport
SCHERMA 

La scherma è uno degli sport che meglio rappresenta la Sicilia nel contesto nazionale ed internazionale. I risultati ottenuti a livello giovanile dalla Conad Scherma Modica, vincitore di numerosi Gran Prix, e gli atleti notati dalla nazionale giovanile, come Stefano Barrera di Siracusa, Michele Partanni e Daniela Spina dell’Eurota Catania, Valentina Canicola e Giuseppe Di Martino di Modica, sono solo degli esempi di questa bella realtà. 
Purtroppo tali risultati sono ottenuti con notevoli fatiche e sacrifici; il maestro Sperlinga, dell’Eurota dice: - Su una media di circa 40 trasferte (nessun altro sport impegna tanto), in Sicilia viene assegnata una gara mediamente ogni due anni, alla quale pertecipano pochissimi atleti del nord d'Italia, già soddisfatti e sazi delle numerose gare cui partecipano a pochissima distanza dalla loro sede; ringraziamo il cielo che altre tre gare di solito si svolgono a Foggia, Bari e Frascati, che risultano essere le sedi più vicine; TUTTE LE ALTRE GARE si svolgono da Roma in su, con particolare predilezione per Toscana, Piemonte, Veneto e Trentino -. 
Che le gare si svolgano lontano dalla Sicilia è notevolmente penalizzante per gli atleti isolani; i costi da sostenere sono enormi, e questo porta gli schermidori a rinunciare ad una grossa fetta di manifestazioni (a volte le gare cui si partecipa si contano sulle dita di una mano); inoltre spesso per contenere i costi (anche se non di molto) si sceglie di viaggiare in treno, cosa che comporta uno stress fisico che sarebbe meglio evitare ad un ragazzo che si appresta ad una gara agonistica. 
L'80% degli atleti partecipanti al Gran Prix nazionale – dichiara il maestro Giorgio Scarso, di Modica - generalmente parte da casa nella stessa mattinata della giornata di gara e in serata o al massimo in nottata è già di ritorno, affrontando solamente le spese di trasporto che notoriamente, vista la brevità dei tragitti, sono irrilevanti. E’ diverso per i siciliani, che per essere sul luogo di gara la domenica mattina devono mettersi in viaggio il venerdì sera e ripartire la domenica notte per essere in sede il lunedì pomeriggio. Basta solo raffrontare i giorni impegnati per rendersi conto di quale sforzo economico ed organizzativo affronta la famiglia di uno schermidore isolano -. C’è poi il problema delle gare che si protraggono fino a notte inoltrata. Spesso per questo motivo chi deve tornare a casa in treno ha due scelte obbligate: un ulteriore pernottamento o l’abbandono della gara in corso. 
Lo stesso tipo di problemi si presenta per le gare internazionali. Dunque il disagio è lampante. 
Le gare che si svolgono al nord hanno un’altissima affluenza di partecipanti; a queste spesso i ragazzi siciliani non possono partecipare, o partecipano con notevoli handicap. Le gare che si svolgono al sud sono disertate dagli atleti del nord, che possono anche non partecipare, considerato che si tratta solo di poche gare, e gli schermidori del sud, avvantaggiati logisticamente, sono svantaggiati ancora una volta agonisticamente, trovandosi di fronte a poco più che una gara regionale, incontrando praticamente sempre gli stessi avversari. 
La Federazione Italiana Scherma, pur non negando il problema, sostiene che in fondo oramai ci si muove tutti in aereo, dunque i costi sono simili anche per il centro-nord; sostiene inoltre che ci sono dei rimborsi per coloro che si classificano nel primo 70% della gara. Ma tali rimborsi sono irrisori e altamente insufficienti, e le distanze da coprire per gli atleti del centro-nord sono minime, dunque meno dispendiose, considerato anche che spesso non e’ neppure necessario prendere l’aereo. 
Il problema oltre che a livello nazionale, esiste anche all’interno della stessa regione siciliana. Palermo, ad esempio, non ospita una gara regionale da anni. Questo è dovuto alla mancanza di strutture pubbliche che ne permettano l’organizzazione. L’unica gara che si svolge nel capoluogo è il “Trofeo Trinacria”, prova di Coppa del mondo under 20, prima di sciabola maschile, da due anni di spada femminile. La manifestazione è a carico della società organizzatrice, l’Accademia Palermitana, e si svolge in locali privati, il che comporta forti spese, evitabili se si disponesse di uno spazio pubblico. 
L’assessore Ferro sostiene che la scherma non ha mai richiesto uno spazio per la propria attività. Il presidente del comitato regionale siculo della FIS, Pietro Fardella, risponde che non è necessaria una richiesta; lo spazio è dovuto, il comune dovrebbe assegnarlo alla scherma come a tutti gli altri sport. Proprio come a Catania, dove il comune ha messo a disposizione dell’Eurota uno spazio allo stadio comunale “Cibali”. 
L’assessore ha comunque dichiarato che nelle nuove strutture di cui Palermo si è arricchita negli ultimi tempi, è previsto anche uno spazio per la scherma. 
Se la cosa fosse concretizzata la scherma ne avrebbe un forte giovamento. Da qualche anno, infatti, la FIS non si occupa più dell’organizzazione delle gare; le sedi delle manifestazioni agonistiche vengono assegnate alle varie società su richiesta delle stesse, e sono queste che devono affrontarne l’organizzazione e i costi. Una società che non dispone di un adeguato luogo di gara sarà meno disponibile a fare richiesta. E questo è ciò che succede a Palermo. Se la Sicilia è svantaggiata a livello nazionale e internazionale, Palermo lo è altrettanto, ma anche all’interno della sua stessa regione. 
E quando vediamo ragazzi che partono all’alba e tornano a notte fonda per una gara regionale, che non hanno praticamente mai il piacere (e il vantaggio) di “giocare in casa”, che affrontano dei forti sacrifici economici, ma nonostante tutto lavorano duro per ottenere dei risultati prestigiosi, e a volte ci riescono anche, ci chiediamo se tutto ciò è ancora ammissibile. 

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