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Bastano venti minuti al giorno. Venti minuti di impegno per cambiare il mondo. Una doccia veloce al posto del bagno fa consumare meno acqua, selezionare la spazzatura contribuisce a riciclare di più e una nota della spesa ben fatta, un minimo di concentrazione prima di fare acquisti, permette di portare a casa lo stretto necessario. Mai il superfluo. Comprare e buttare poco, riutilizzare molto, lasciare spesso la macchina in garage. Non c'è tempo per pensare a tutto questo? Ma se nessuno inizia, il pianeta peggiora. Qualche idea arriva dal manuale americano "Ognuno può fare la differenza" (One makes the difference) firmato da una protagonista più che affidabile: Julia "Butterfly" Hill, la ragazza americana che ha trascorso due anni su un albero per salvarlo dall'abbattimento. In libreria dal 18 ottobre per Corbaccio, il volume insegna da dove cominciare, come fare, cosa privilegiare per salvare la terra.

Sono istruzioni semplici, quasi elementari, per chi vuole garantirsi un futuro ecocompatibile. Ma la Hill non è sola. Per Rizzoli esce "L'albero" di Guido Mina di Sospiro, favola ecologica sulla vita segreta delle piante raccontata in prima persona da un tasso d'Irlanda, per Giunti "La nave di Penelope" di Franco Lorenzoni e Amarante Capelli, esperimenti italiani sull'ecologia e per Muzzio (collana Energie) esce "Clima tempestoso: 101 soluzioni per ridurre l'effetto serra" di Dauncey Guy e Mazza Patrick

Così racconta Julia Hill nel suo libro: "Nella mia mente risuona sempre un mantra. Ovvero, la mia inattività contribuisce all'ingiustizia del mondo, esattamente come le azioni e la mancanza di azione degli altri. Ogni volta che risparmiate energia ad esempio, riducete la domanda di carbone, petrolio, gas naturale ed energia nucleare". I capitoli diventano così tracce per iniziare, "per fare la differenza":   l'inquinamento atmosferico, il cibo che mangiamo, l'acqua che beviamo vengono analizzati attraverso metodi pratici e storie personali. Quella del giapponese Masanobu Fukuokaun, ad esempio, pioniere dell'agricoltura sostenibile e di Bruno Van Peteghem che ha fatto una lunga battaglia per proteggere al barriera corallina della Nuova Caledonia minacciata dalle miniere di nickel.

Bisogna trovare l'alternativa per salvare quello che ci circonda, insiste l'autrice, a cominciare dal nostro micro-mondo, innanzitutto dall'acqua. Nella maggior parte delle case, dice Hill, il 40% dell'acqua pura viene gettato nei wc. E se in famiglia 4 persone usano la doccia per 5 minuti al giorno in una settimana usano 3000 litri che servono a una persona per vivere tre anni. Meglio scegliere consumi biologici, ricaricare le pile, abbandonare le tintorie, lavare a casa con detersivi adatti, comprare nell'usato. E, se nel percorso, vengono in aiuto le associazioni giuste tutto diventa più facile: diventerà un nuovo stile di vita.

In italia ci sono una cinquantina di associazioni che lavorano perché ognuno si renda conto di quanto può essere grande il suo piccolo contirbuto. Nella casa-laboratorio di Cenci, in Umbria, si fanno ecostages per appassionati dai 7 ai 70 anni. "Sperimentiamo percorsi ecologici sull'arte del togliere - spiega Franco Lorenzoni - niente orologi né tv né cellulari, moltosilenzio, lunghe attese di albe e tramonti. In un mondo vorace di energia troppo spesso dimentichiamo quella del nostro corpo. L'arte dell'abitare la Terra senza distruggerla può trarre alimento da pratiche e saperi provenienti dagli angoli più sperduti del mondo. Noi facciamo la differenza selezionandoli e importandoli qui".

"Abituiamoci a seguire "comportamenti virtuosi" - afferma Erico Erba. presidente dell'Associazione Italiana Agricolutra Biologica - frequentiamo i mercatini dei produttori agricoli del bio, gli spacci aziendali che fanno vendita diretta anziché le grandi catene". Secondo Fulco Pratesi, presidente del WWF Italia il danno viene dal "peccato ecologico": "Alcuni anni fa ognuno giudicava ogni suo atto con il metro della morale cristiana - osserva Pratesi - oggi invece, dobbiamo fare i conti con il peccato ecologico. Se ogni nostra azione, anche apparentemente innocente, venisse moltiplicata per 60 milioni di italiani potrebbe trasformanrsi in un disastro. Se tutti noi facessmo un bagno caldo al giorno consumeremmo una quantità d'acqua annua pari a quella del lago Maggiore. Meglio la doccia di coppia, più seducente, meno inquinante". E Julia Hill per convincere i più ritrosi cita addirittura Johann Wolfgang Goethe: "Fa qualunque cosa tu possa fare, sogna quello che puoi, inizialo. L'audacia ha genialità, potere e magia. Comincia subito.

 

LE REGOLE D'ORO PER FARE DI PIU'

RISPETTO: AMARE L'AMBIENTE

Marciapiedi: non gettare per terra nulla, nemmeno uno scontrino

Rifiuti: raccolta differenziata di vetro, carta, rifiuti organici, alluminio

Bucato: acasa e non in tintoria, sempre con detersivi ecologici

 

RIFLESSIONI: FOCUS SUGLI ACQUISTI

Inventario: prima dello shopping fare una lista: cosa c'è, cosa serve

Utilità: meglio scegliere un classico del vestiario o dell'arredamento per non stancarsi subito di colori e forme estrose

Acquisto: quando l'oggetto è entrato in casa non deve essere persempre; se subentra la noia c'è lo scambio con gli amici

 

RIDUZIONE: SALVARE IL PIANETA

Trasporti: ridurre al minimo l'uso dell'auto in città, incrementare quello dei mezzi pubblici

Viaggi: riscoperta di un mezzo meno inquinante come il treno

Energia elettrica: spegnere la luce di una stanza quando si esce e utilizzare lampadine a basso consumo

 

RIUTILIZZO: UNO, CENTO, MILLE USI

Guardaroba: i vecchi collant tagliati ad anellini daranno vita ad elastici per capelli

Cucina: i vasetti del tonno conserveranno spezie o frutta secca

Tessuti: si possono tingere e diventeranno nuovi

 

RICICLARE: TUTTO SI TRASFORMA

Stampa: quotidiani e settimanali si riciclano in nuova carta

Rifiuti: un macinino del caffè o un manubrio di bicicletta saranno opere d'arte

Profumeria: i pezzetti di sapone di marsiglia possono diventare nuovi saponi

 

INTERVISTA ALLA CONDUTTRICE TV SVEVA SAGRAMOLA

"Faccio la differenza ogni giorno. A cominciare dagli acquisti, dai viaggi all'estero. Niente Maldive, ma Africa, India, Sudamerica dove trovo problemi da raccontare". Sveva Sagramola, 38 anni, conduce su Rai3 "Geo&Geo".

E a casa?

"Selezioni i rifiuti, faccio la raccolta differenziata. Quando vado al supermercato ricarico i prodotti che ho finito, non li compro mai nuovi. Tendo ad avere pochi vestiti perché odio il superfluo. Ti toglie spazio ed energia. Svuoto casa periodicamente, regalo, distribuisco in giro perché mi piace far rivivere gli oggetti. Non lascio mai il rubinetto troppo aperto, evito di sprecare l'acqua, ho messo un miscelatore di aria e acqua nel sistema idraulico proprio per risparmiare".

Chi fa la differenza vive meglio?

"Certo, il lusso ormai è amorale. Ti senti libero e consapevole di fare una cosa giusta. Il rispetto per l'ambiente va di pari passo con l'equilibrio della natura".

Comportamenti che possono trasformarsi in costrizioni?

"No, casomai il contrario. Bisogna addestrarsi, farli diventare un'abitudine, un ciclo di interesse, di concentrazione continua. E poi per me è un privilegio poter raccontare ai telespettatori perché è necessario cambiare il nostro modello di vita. Un elenco infinito di bellezze, ricchezze ma, nello stesso tempo, di malattie e problemi. Penso alla desertificazione, all'AIDS. Viaggiando in questo modo si acquisisce una coscienza profonda delle realtà ambientali".

Cambiare vita, diventare più ecologici. può contribuire davvero a curare il pianeta?

"Basta cominciare. Certo, è l'intero mondo industrializzato che deve ripensare alla sua strategia. I paesi poveri premono alle nostre porte, non si può più aspettare. Ma anche noi, nel nosro piccolo, ce ne dobbiamo occupare. Dalla spesa all'automobile. E' una micro presa di coscienza utile ai macroproblemi generali".

(Ambra Somaschini - La Repubblica, martedi 15 ottobre 2002)

 

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