Dall’Isola Tiberina al Ghetto

Passeggiate

Leone sulla casa di ManilioIl Ghetto



Quando venne istituito, nel XVI secolo, il Ghetto ebraico comprendeva la zona delimitata da Via del Progresso, Via del Portico d’Ottavia e Lungotevere Cenci.


Controriforma. In parte, la ragione della ghettizzazione degli ebrei a Roma deriva dal rifiuto di Martin Lutero sia dell’opulenza della Chiesa (lo stile di vita dei Cardinali), sia della compravendita delle indulgenze per il perdono dei peccati.

Nel 1517, Lutero affisse le famose 95 "Tesi" sulla porta della chiesa di Wittemberg. Nacque così il movimento protestante. La Chiesa Cattolica rispose con la Controriforma, istituì l’Inquisizione e inasprì l’oppressione degli ebrei a Roma in base all’accusa di deicidio.



Ghetto

Storia

Anticamente, gli ebrei di Roma erano semplicemente una delle minoranze etniche attratte dalla grande città. Tutti i non romani erano costretti ad abitare oltre Tevere, ma potevano circolare liberamente.

220 a.C. Viene inaugurato il Circo Flaminio, che occupa parte dell’attuale Ghetto, al fine di divertire la plebe con corse e altre gare. Essendo vicino al Tevere, viene spesso allagato intenzionalmente, come nel 2 a.C., quando sembra vi siano stati uccisi spettacolarmente anche dei coccodrilli.

162 a.C. Una delegazione di Maccabei (ebrei) viene a Roma a chiedere aiuto contro i Siriani.

Anno 0. Ai tempi di Cristo, Israele era costituito da un pugno di provincie romane popolate dagli ebrei (Canaan, Palestina, Giudea, Israele, ecc.).

50 d.C. Ai tempi di Nerone, l’attore più famoso di Roma era ebreo.

66 d.C. A seguito della grande ribellione ebraica contro Roma, la Giudea viene conquistata.

70 d.C. Sotto l’Impero di Vespasiano, Tito attacca Gerusalemme e distrugge il Tempio di Salomone, portando con sé a Roma i famosi candelabri d’oro a sette braccia (vedi: Arco di Tito). Il Giudaismo continua a essere riconosciuto da Roma come religione legittima.

XIII sec. Molti ebrei si trasferiscono in quest’area da oltre Tevere.

1555-59. Quattro anni d’inferno per gli ebrei romani: Papa Paolo IV Carafa vieta loro di vivere fuori dal Ghetto, che fa circondare da un muro. I cancelli si aprono all’alba e si chiudono all’imbrunire. Vengono imposte umilianti e tassative limitazioni alle attività consentite (vendita di mobili vecchi e vestiti usati) e anche al numero di anelli che possono portare. L’area è assurdamente piccola per il numero di persone che deve contenere. Dopo la morte di Paolo IV, le regole si allentano ma gli ebrei sono comunque costretti a correre lungo Via del Corso in occasione del Carnevale, con gran divertimento della cittadinanza.

1808. Durante l’invasione di Roma, Napoleone annulla le leggi che regolano la vita del Ghetto.

1848. Il ghetto viene abolito.

1904. Viene costruita la Sinagoga.

1938. Su pressione di Hitler, Mussolini, precedentemente tollerante con gli ebrei, approva le leggi razziali, malgrado 200 ebrei abbiano partecipato alla Marcia su Roma.

1943. 2091 romani (di cui 1000 ebrei) vengono deportati e sterminati nei campi di concentramento. Soltanto 16 torneranno.

1944. 335 civili, compresi 100 ebrei, vengono massacrati alle Fosse Ardeatine.

1986. Papa Giovanni Paolo II supera la spaccatura tra ebrei e cattolici cancellando dal rituale della Chiesa l’accusa di deicidio rivolta agli ebrei. La sua visita alla Sinagoga di Roma è la prima da parte di un Pontefice.

Oggi il Ghetto è un pittoresco quartiere di Roma dove ebrei e gentili vivono felicemente insieme come nei tempi antichi. La consistenza numerica dell’odierna Comunità ebraica italiana è la stessa di quella dell’epoca di Nerone.



Sinagoga

SinagogaLa Sinagoga o Tempio Maggiore (Armanni e Costa, 1904), con la sua cupola in rame di tipico stile assiro-babilonese, fu costruita dopo l’abbattimento delle mura del Ghetto.

Oltre a essere un luogo di culto, contiene anche un’esposizione permanente della Comunità ebraica.

Nell’aprile del 1986, Papa Giovanni Paolo II ha compiuto un gesto di avvicinamento fra le due religioni partecipando a una storica funzione nel Tempio.

Lungotevere Cenci, 15. Tel. 06 68400661.
Orario: 9,30-1,30 e 15-16


Portico d’Ottavia

Portico d’OttaviaNel 27 a.C., l’Imperatore Augusto fece costruire questo porticato in onore della sorella Ottavia, moglie di Marco Antonio (quello famoso per via di Cleopatra), utilizzando colonne i cui resti si vedono ancor oggi all’ingresso monumentale della chiesa di S. Angelo in Pescheria.

Con questo porticato, Augusto ricongiunse il Teatro di Marcello al Teatro di Pompeo, circa 3/4 di km. più oltre.

L’elegante passaggio pedonale, riparato dalla pioggia e dal solleone, era sormontato da statue. Successivamente, Ottavia vi aggiunse un colonnato rettangolare, il Circo Flaminio, e due templi.

Si rischia di fare confusione tra questo porticato e altri due: quello costruito nel 168 a.C. da Cneo Ottavio e quello eretto nel 147 a.C. da Quinto Cecilio Metello detto il Macedone, entrambi andati perduti.

Scavi recenti sono scesi a un metro di profondità scoprendo bellissime lastre di marmo della pavimentazione originaria. Si è così posto il problema se scavare ancora e fino a che punto.

Nel Medio Evo, l’unica porzione superstite del Portico d’Ottavia divenne un mercato del pesce: sull’arco a destra si leggono iscrizioni in latino recanti misure dei vari pesci. Si legge inoltre che ogni pesce che superasse una certa dimensione doveva venire consegnato alle autorità cittadine.

Via Portico d’Ottavia


S. Gregorio della Divina Pietà

Questa piccola chiesa è posta proprio di fronte alla Sinagoga, all’ingresso del Ghetto. L’iscrizione sulla porta, tratta da un passo di Isaia nell’Antico Testamento, dice all’incirca così: "Ho teso la mano ogni giorno a un popolo ribelle; essi andavano per una strada non buona, seguendo i loro capricci" (Isaia, 65, 2).

Questo schiaffo agli ebrei, scritto in latino e in ebraico, sembra anacronistico oggi che sia Giovanni XXIII, sia Giovanni Paolo II hanno fatto gesti concreti per il superamento dell’inimicizia fra cattolici ed ebrei.

Durante il periodo della loro reclusione nel Ghetto, gli ebrei romani venivano ammassati in questa Chiesa ogni domenica, nel tentativo di convertirli al Cristianesimo.

L’interno, accogliente, è a una sola navata con begli affreschi su pareti e soffitto; dietro l’altar maggiore, la Vergine e il Bambino sono incorniciati da un’esplosione barocca di sole e nubi.

Via Monte Savello

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