ARGENTINA-STELLE MONDIALI 6-3

Grazie Diego per i bei momenti che ci hai fatto vivere !!!

 

10 Novembre 2001

MARCATORI : 16' pt Claudio Lopez (A), 30' pt Suker (S), 7' st Aimar (A), 17' st Maradona (A, rig.), 32' st Castroman (A), 35' st Cantona (S), 38' st Aimar (A), 41' st Higuita (S), 45' st Maradona (A, rig).
ARGENTINA (3-5-2): Burgos (1' st Cavallero); Ayala (1' st Castroman), Sorin (1' Pochettino), Samuel (1' st Placente); Aimar, Almeyda (1' st Husain), Zanetti (1' st Cruz), Veron (1' st Berizzo), Kily Gonzalez; Maradona; Claudio Lopez. Ct. Marcelo Bielsa

STELLE MONDIALI (4-4-2):
O. Cordoba (1' st Carini, 15' st Higuita); Ferrara, Bermudez, Gamarra, I. Cordoba (1' st Matthaeus); Solano, Riquelme (1' st Rodriguez), Francescoli (1' st Recoba, 15' st Aguilera), Valderrama (30' st Stoichkov); Suker (20' st Careca), Stoichkov (1' st Cantona). Ct. Alfio Basile

NOTE : spettatori 55.000. Angoli 3-3.

 

 

 BUENOS AIRES. Cinquantamila persone presenti sabato alla Bombonera, lo stadio del quartiere storico della Boca, «Contro tutti i gufi che avevano previsto lo stadio vuoto», dice Maradona prima di scendere in campo. Allo storico addio la coreografia è di festa, sono migliaia le bandiere blu e gialle, i colori del Boca, che si mischiano con quelli della bandiera argentina. La partita dell'addio al calcio di Diego Armando Maradona finisce 6 a 3 per l'Argentina. Due gol gli realizza propio lui, su rigore. Il risultato, ovviamente, non conta. Al Maradona-day erano presenti gradi giocatori come Almeyda, Samuel, Claudio Lopez, Zanetti, Veron. Nella formazione che rappresentava il resto del mondo e allenata da Alfio Basile, l’unico italiano presente era l’amico di sempre Ciro Ferrara, poi erano presenti il colombiano Cordoba, e l'indimenticabile Francescoli. Anche Recoba, Matthaus, Cantona hanno preso parte all'incontro.

 
A dir la verità, Diego, ha passeggiato per il campo con grande dignità, gia', perche' del campione ammirato, invidiato e anche imitato - ma solo con la fantasia - resta poco o niente. Ingrassato e addirittura un po' impacciato nei movimenti, Diego fa rimpiangere i tempi d'oro. Due immagini descrivono la sua condizione: Veron che si gira su se stesso tre volte, per aspettare che Diego rientri dal fuorigioco, dopo una corsetta verso la porta non proprio irresistibile. Higuita, il portiere avversario, che resta impalato due volte di fronte ai suoi rigori. Molti passaggi, alcuni tagliati con precisione, un paio di punizioni, denti stretti per resistere al dolore al ginocchio, persino un fallo subito. Aveva promesso di mettercela tutta e, una volta tanto, Diego Armando Maradona ha mantenuto un impegno. Diego ringraziava la sua curva giocando gli ultimi minuti con la maglia del Boca.
Prima della partita ha gli occhi lucidi e parla piano. Forse si era illuso di vedere tutti i migliori del calcio mondiale, aveva invitato anche Fidel Castro. Quando appare Pelè sullo schermo, la "Bombonera" lo fischia. E la canzone della curva dice «Maradona è il più grande del mondo, più grande di Pelè...». A Napoli, pochi minuti prima di scendere in campo, Maradona dedica un ricordo speciale. «Sono stati i sette anni più importanti della mia carriera. Indimenticabili».
Mentre saluta la curva, Maradona, ha gli occhi gonfi di lacrime, poi dice: «Io ho sbagliato e ho pagato, ma il calcio non si è macchiato. Non dimenticatemi mai».