Notizia della settimana dal 07/11/99 al
14/11/99
GLI
ASTRONAUTI VENUTI DAL PASSATO (seconda parte) IL
RAZZO MAYA |
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C'è qualcosa di vero nelle affermazioni dei
fantarcheologi degli anni sessanta? Prendiamo il più famoso degli
"astronauti", quello scolpito su un sarcofago trovato nei
sotterranei del Tempio delle Iscrizioni a Palenque (Messico). Secondo i
fantarcheologi è una raffigurazione del "Dio dello spazio"
sulla sua astronave, di cui sono riconoscibili i portelli e la fiammata
dei motori di coda. Non a caso, sostengono, l'uomo a bordo è semisdraiato
proprio come i moderni astronauti in posizione di decollo. Inoltre ha ben
evidente sulla testa un complesso casco con tubo respiratore, mentre le
mani armeggiano su astrusi meccanismi. Una lettura certo suggestiva ma che
in realtà, obiettano gli archeologi, è piena di contraddizioni. Intanto
l'abbigliamento non è adatto a un volo spaziale: l'ipotetico casco non
copre il volto e non c'è traccia di scarpe, guanti o tuta. In secondo
luogo il "razzo" è il risultato di una composizione di figure
simboliche ben note: l'uomo è seduto sul "Demone dei punti
cardinali" e circondato dalle "Fauci del
mondo
sotterraneo". Davanti a lui "l'albero cosmico" e lo
"scettro ricurvo". In conclusione non è altro che la
rappresentazione di un nobile maya mentre precipita nel mondo degli
inferi. |
Tratto
da "Focus" (A. Mondadori editore)
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