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Lo scivolamento e l'attrito nel crawl
Nel nuoto, non si avanza nell'acqua, ma si scivola sulla sua superficie: questa sfumatura che sembra di poco conto cambia molte cose. Osserviamo ciò che accade nel crawl....
Punto di entrata e punto d'uscita
Ora conoscete i movimenti delle braccia e le fasi del crawl, non ci torneremo su. Definiamo semplicemente i termini di punto d'ingresso e di punto d'uscita:
1) Punto d'ingresso (E): luogo in cui la mano entra in acqua all'inizio del ciclo, braccio teso. Fine del ciclo in aria, inizio del ciclo acquatico.
2) Punto d'uscita (S): luogo in cui la mano esce dall'acqua alla fine del ciclo acquatico, al termine della spinta.
Un nuotatore non è un corridore…
Compariamo ora i punti E ed S di un corridore: sono gli stessi: prende appoggio fisso sul suolo, vi posa i piedi, ed utilizza quest'appoggio per spingersi (il suolo è fisso, ma lui avanza). Evidente direte. Ma cosa succede ad un nuotatore? Il punto E è uguale al punto S?
Ridurre gli attriti ed aumentare lo scivolamento
Ebbene è quasi così. In assoluto, è impossibile, dato che l'acqua è per definizione semi resistente, e si "scosta" sotto la presa di appoggio nello stesso istante che il nuotatore avanza. Aggiungiamo a questo meccanismo l'insieme dei fattori di attrito ( e sono numerosi, come la forma del nuotatore, il suo rapporto peso/ superficie di galleggiamento, la sua inclinazione, ecc..). Aggiungiamo ancora la potenza muscolare sviluppata, la superficie del corpo utilizzata per la propulsione, ed altre piccole cose (composizione dell'acqua, ecc..).
Lavorare di scivolamento consiste dunque nel rendere minima la distanza (parliamo di differenza) tra il punto E ed il punto S. Difficile da auto osservare, ma evidentemente se domandate ad una persona di seguirvi lungo i bordi della piscina, e di osservare attentamente questa differenza. Abbiamo preso in quest'esempio il crawl per la dimostrazione, ma tutti gli stili sono interessati! a voi giocare....
(Fonte: Toute la Natation + Nager. Foto: Toute la Natation)