LA VENTILAZIONE

(SEGUENDO LA TRACCIA DI APPUNTI SCRITTI DAL PROF. MILVIO MARCEDDU)

DEFINIZIONI

COSA SIGNIFICA

E’ l’operazione inversa rispetto all’inertizzazione e consiste nell’espellere il gas inerte per sostituirlo con aria fresca ogni volta che nelle cisterne e nei serbatoi è necessario calare gli addetti alla manutenzione.

COME SI EFFETTUA

Per poter ispezionare le cisterne occorre prima vuotarle del greggio. Durante tale operazione nelle cisterne il GI prende il posto del liquido estratto, per cui alla fine esse risultano piene di GI in pressione. Per espellere il GI inerte occorre insufflare aria fresca in pressione con una tecnica opportuna perché il CO2, essendo più pesante dell’aria, tende a rimanere sul fondo. Nella pratica si adottano due tecniche distinte:

1.      ventilazione per diluizione;

2.      ventilazione per dislocamento.

VENTILAZIONE PER DILUIZIONE

Consiste nell’immettere grandi quantità di aria in pressione che si mescola con il GI. La miscela così ottenuta viene fatta defluire dalle valvole di sfiato.

VENTILAZIONE PER DISLOCAZIONE

Consiste nello “sparare” l’aria in pressione nelle zone dove il GI tende ad accumularsi, cioè negli angoli alti e negli angoli bassi delle cisterne. In questo modo il GI viene rimosso (dislocato) e defluisce dalle valvole di sfiato insieme all’aria in eccesso.

TECNICA

I compressori adoperati per il GI ora aspirano aria fresca e la fanno circolare negli stessi tubi del GI spingendola nelle cisterne. In questo modo eventuali residui di GI vengono allontanati. Nello stesso tempo un altro compressore preleva aria dall’atmosfera e la invia nelle cisterne. I sensori misurano con continuità i valori percentuali di ossigeno, di gas e vapori di petrolio e di GI.

Questa operazione è piuttosto lunga e si arresta solo quando si raggiunge il valore del 21 % di ossigeno.

SEQUENZA DELLE OPERAZIONI

Supponiamo di avere nelle cisterne lo stato di sicurezza rappresentato dal punto A. Se la ventilazione avvenisse senza controllo si correrebbe il rischio di seguire la linea A – O attraversando la zona di pericolo (interna alla curva rossa) con la possibilità di incendio e di esplosione.

Per evitare tale possibilità occorre prima immettere gas inerte in modo da diminuire la percentuale di gas di petrolio (sino al punto per esempio 2 %) secondo la linea A – D con percentuale di ossigeno costante (per esempio 3 %).

A questo punto si può effettuare la ventilazione vera e propria che procede secondo la linea D – O.

Il controllo deve essere continuo in quanto i residui di petrolio sviluppano continuamente gas e vapori combustibili, i quali producono un doppio pericolo: a) combustione ed esplosione perché i lavori all’interno delle cisterne sono di saldatura o di disincrostazione con martellamento con produzione di scintille; b) danni ai polmoni degli operai al lavoro.

 

E' BENE RICORDARE CHE L'INCENDIO O L'ESPLOSIONE NON AVVENGONO:
1) QUANDO L'OSSIGENO E' POCO, 2) QUANDO L'OSSIGENO E' TROPPO.
LA COMBUSTIONE NON PUO' SOSTENERSI PERCHE' NEL PRIMO CASO
MANCA IL COMBURENTE E NEL SECONDO MANCA IL COMBUSTIBILE.