L'olio
d'oliva (privo di proteine e di zuccheri)
non genera colesterolo cattivo,
perché ha pochi grassi saturi, favorisce la formazione di quello
buono perché ha molti insaturi e non genera radicali liberi
perché
è povero di polinsaturi.
::Organismo
Igrassisonofondamentaliperlosviluppo
cerebrale,
perlavitadellecellule
e per l'assorbimento
delle vitamine liposolubili(A,
D, E, K).Insomma,
sono indispensabili.
Mamentre
i grassianimali
(burro, strutto,lardo)
sono per la gran parte
costituiti
da acidi
grassi
saturi, quelli vegetali
(oli e margarine) contengono
acidi insaturi. I primi
portano colesterolo cattivo, LDL, i secondi colesterolo
buono o HDL. Più
ce n'è meglio è, allora?
Non proprio, bisogna
distinguere.
::Perfetto!
Uno
dei grassi insaturi, l'acido linoleico, che l'organismo
non è in grado di produrre da solo riduce il contenuto di colesterolonel
sangue ma
senza faredistinzioni:distrugge
anche
il colesterolobuono.L'olio
d'oliva per fortuna si distingue
dagli altrigrassivegetaliperché
contieneanche
unacido
monoinsaturo,l'acido oleico, cheaiutaaprodurreilcolesterolobuono.Insomma,
elimina quello che fa male e aumenta quello che fa bene.
Sieti
è una frazione del comune di Giffoni Sei Casali, in provincia di
Salerno. In questo caratteristico borgo di quel tratto
dell'Appennino campano meridionale, compreso tra le province di
Salerno ed Avellino, denominato Monti Picentini, il tempo sembra
essersi fermato: il centro storico riserva ancora un patrimonio
artistico notevole, ma il vero
Sieti:
Santuario Maria Santissima del Paradiso
tesoro
del luogo è rappresentato dall'olio extravergine di oliva. La
qualità di
un olio di oliva dipende da molti fattori: il terreno di
coltivazione, la cultivar (olivaggio), lo stato dell'olivo e del
frutto al momento della raccolta, la tecnologia seguita nella
produzione, nella raccolta e nell'estrazione, le condizioni di
conservazione. La pianta dell'ulivo ha bisogno, per svilupparsi,
di acqua, sole e terreni non molto profondi; la percentuale di acidi grassi varia a seconda
dell’altitudine e della composizione del terreno: altissima nei
terreni argillosi e compatti, decresce, fino a raggiungere il
massimo della qualità e il minimo di grassi intorno ai 700-800
metri di altitudine, tra le rocce.Sieti
è situato su lussureggianticolline
ai piedi del Monte Lieggio, ad una altitudine compresa tra
350-450 metri dal livello del mare, ma le coltivazioni si
protraggono frammiste
a scarsa quantità di terra, ideali quindi per la
coltivazione dell'olivo. Le cultivar sietesi sono
rappresentate per il 70% da rotondella, frantoio e carpellese o
nostrale, e per il 30% da ogliarola barese e leccino; la
predilezione per le prime è dovuta ad una buona produttività,
con resa in olio medio alta di notevole qualità e buona
resistenza al freddo. A Sieti, dove si possono ancora ammirare
antichi frantoi con macine in pietra e torchi in legno, l’olio
è stato da secoli una vera cultura e la risorsa principale per
molte famiglie di agricoltori. La maggior parte dell’olio di
Sieti, è prodotto senza trattamenti antiparassitari (l'alta
ubicazione degli oliveti, garantisce temperature tali da
ostacolare il proliferarsi della mosca olearia) con le olive
raccolte e trasportate integre
al frantoio la sera stessa del raccolto. Nel frantoio, gli unici
processi che le olive subiscono sono il lavaggio, la decantazione,
la frangitura, la centrifugazione e la filtrazione. La successiva
conservazione avviene in locali asciutti e puliti, privi di odori
estranei, areati periodicamente e protetti dalla luce, a
temperature comprese tra 12 e 15°C. Per i contenitori, è ormai
consolidato l'uso di contenitori di acciaio inox, a scapito dei
classici orci, la cui pulizia non era agevole; l'olio, infatti,
deve essere separato dalle morchie che si depositano sul fondo
almeno tre volte nell'arco di un anno (a 20 giorni dalla
frangitura, all'inizio della primavera e alla fine dell'estate).
:::.L'azienda
agricola Nobile Francesco
Anche
le radici dell'Azienda Agricola “Nobile Francesco” affondano
in questa tradizione fatta di vita a contatto con la natura nel
rispetto dell’ambiente, di razionalità produttiva, sapiente
coltivazione degli oliveti, raccolta e spremitura delle olive,
secondo le più tradizionali tecniche di lavorazione. L'Azienda
agricola “Nobile Francesco” nasce infatti, più di 100 anni fa
e sin dall’inizio ha trovato nella conduzione familiare la
ricetta ottimale per il suo successo;
nel
suo podere, la "Maddalena", che si estende sulle colline limitrofe a Sieti,
l’Azienda coltiva esclusivamente la cultivar Rotondella, che
grazie all'esperienza maturata dal suo proprietario e alla felice
posizione geografica, ha una resa ottimale e di buona qualità. La
passione, il rispetto delle leggi naturali, la dedizione e
l’assiduità dei controlli nel corso delle varie fasi del
processo di coltivazione e trasformazione, e non ultimo l’epoca
della raccolta (le olive vengono brucate
direttamente dall’albero e lasciate cadere su apposite reti
distese a circa 80 cm. dal suolo, onde evitare che il frutto,
cadendo a terra, si danneggi), unitamente alla molitura a temperature controllate
con centrifugazione continua, a garanzia dell’igiene, effettuata
entro le 24 ore, garantiscono un prodotto genuino e di
alta qualità. L’olio
extravergine d’oliva prodotto dall’Azienda "Nobile
Francesco" presenta mediamente nella sua composizione
organolettica valori minimi di acidità, un colore verde con
riflessi giallo paglierino più o meno intensi, un odore e un
sapore di fruttato con debole sensazione di amaro e leggero
sentore di piccante. Elemento principale della dieta mediterranea
si presenta ottimo per condire a crudo qualsiasi tipo di pietanza
esaltandone il gusto, ma ideale anche per la frittura. Queste
caratteristiche conferiscono al prodotto una spiccata personalità.
Purtroppo la produzione
è limitata: una volta terminato l'olio della stagione occorre
attendere fino all'anno successivo. L'azienda non vende olio che
non provenga dalle olive del podere "Maddalena".Viene venduto in confezioni da lt.
5.00.
Azienda
agricola "Nobile Francesco"
Via Andoli, 8 - Casale Sieti
84090 Giffoni Sei Casali (SA)
Ogni
grasso ha il suo "punto di fumo",
cioè la temperatura alla quale si ha l'emissione di fumi visibili:se si supera questovalore,
si perdono vitamine
e
si formano sostanze tossiche
per il nostro organismo.Il punto di fumo dell'olio di
oliva è 300 gradi, uno dei, più
alti in assoluto.
Per
questo, e per la ridotta presenza
di acidi grassipolinsaturi,
l'olio d'oliva è ilgrasso
più sicuronelle
fritture: si altera meno di tutti gli altri, i suoi antiossidantinaturali lo proteggono dai processidegenerativi.
:::.Crudo
è meglio
L'extra
vergine d'olivarende
il massimo a crudo. Le
alte
temperature,
infatti,danneggiano
molti dei
principi attivi dei grassi,
e quindi anche le sostanze
protettive di cui l'olio
d'oliva è dotato. Ma anche
nel caso di soffritto e
fritto, cotture tipicamente
italiane (e che non vanno
del tutto eliminate se
non ci sono precise ragioni
di salute in famiglia),
l'extravergineèdecisamente
da preferireagli altri condimenti.Infatti
è l'olio che resiste meglio
alle ossidazioni che
avvengono alle temperature
elevate (e che producono
sostanze nocive), grazie a componenti fenolici
e agli antiossidanti
che agiscono da veri
e propri conservanti.