E
pensare che fino a trent'anni fa si pensava che
fossero preferibili gli oli di semi vari, ottenuti attraverso
la raffinazione e
l'uso di solventi. Venivano
spacciati come "più leggeri" e digeribili, ma
era un
errore. L'olio
d'oliva
quanto
a
digeribilità
ha
il
coefficiente
massimo,
100,
un
"voto"
che
nessun
altro
olio raggiunge
(vedi
la tabella
nella
home
page!).
Un
cucchiaio di olio di
mais, per esempio, è tre volte
più difficile da digerire
di uno d'olio d'oliva. Un
altro dato: non esistono grassi "leggeri" o
"pesanti".
Dal punto di vista delle
calorie i grassi sono tutti
uguali. Un grammo d'olio
di semi, d'oliva,
strutto,
burro o panna ha sempre
9 calorie. Invece esistono grassi saturi o insaturi,
con diversi riflessi sulla
salute |
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Una dieta con molto olio di oliva
dimezza il rischio di
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tumore al colon. La notizia
lanciata dalla capitale britannica, riguarda studi di laboratorio
effettuati a Barcellona in Spagna dall’equipe del professor
Miguel Gassul, docente
di gastroenterologia presso la clinica universitaria Germans Trial
Pujol. E’ stato scientificamente provato che le diete con gli
oli di oliva riducono notevolmente la quantità di arachidonato,
una sostanza chimica che stimola la sintesi di una sostanza
anti-infiammatoria cancerogena chiamata prostaglandina E. Quello al
colon è uno dei cancri in assoluto più diffusi e micidiali. In
Gran Bretagna solo il tumore ai polmoni provoca un numero maggiore
di morti e, in quattro casi su cinque, è provocato da una cattiva
alimentazione. |
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Contro
la pelle secca:
olio d'oliva, tuorlo d'uovo e miele;
contro la pelle grassa: olio d'oliva; contro infiammazioni
e arrossamento: infuso di olio d'oliva e camomilla;
per
sciogliere accavallamenti muscolari: olio d'oliva tiepido
; per rinforzare le unghie fragili: olio d'oliva e succo di limone;
per pelli delicate e screpolate: sapone all'olio d'oliva;
per ammorbidire e tonificare la pelle: olio d'oliva freddo dopo il
bagno; contro caduta dei capelli: olio d'oliva freddo;
per
dare forza
ai
capelli fragili: olio d'oliva henne neutro e tuorlo d'uovo;
per
capelli opachi e poco lucidi: olio d'oliva e succo di limone;
contro
la forfora: olio d'oliva freddo;
contro
il cerume: olio d'oliva tiepido
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Una
volta, sull'Olimpo, Athena e Poseidon iniziarono a litigare per la
supremazia dell'Attica: per placare la contesa Zeus stabilì di
concedere il dominio di quel territorio a chi gli avesse portato
il dono più utile per l'umanità. Poseidon portò il cavallo,
animale resistente, veloce, in grado di alleviare il lavoro degli
uomini; Athena, invece, teneva tra le mani un piccolo ramoscello
d’ulivo, contorto e dalle foglioline sottili di colore verde
argenteo. Poseidon stava già assaporando il
sapore della vittoria quando |
Atena |
Athena
iniziò a spiegare le caratteristiche straordinarie
dell'olivo: una pianta forte, capace di vivere a
lungo e di produrre frutti gustosi e saporiti, dai quali gli
uomini potevano estrarre un liquido per condire il cibo, dar forza all'organismo,
lenire le ferite e anche rischiarare la notte. La vittoria della
dea fu schiacciante: e così l'Attica passò sotto la sua
supremazia e la capitale della Grecia prese il nome di Atene.
L'olio di oliva, quindi, ha una storia antichissima, che comincia
circa seimila anni fa sulle coste orientali del Mediterraneo. Da
Siria e Palestina l'olio iniziò a viaggiare, e si fermò prima a
Creta, poi arrivò in Egitto, attorno al 1500 a.C. approdò in
Grecia, e nel giro di qualche secolo ancora, aveva raggiunto anche
la Spagna. Fu simbolo di pace e di prosperità:
la colomba, dopo il diluvio, nel becco aveva un ramo
d'olivo. Con l'impero romano, la coltivazione si sparse per
tutto il Mediterraneo. L’olio
si usava non solo per cucinare ma per
la cura del corpo, per i massaggi degli atleti, nella
medicina, come
combustibile per l'illuminazione delle case… Nella
Chiesa cattolica, l'olio è così importante che compare in
due sacramenti:
la Cresima e l'Estrema unzione. Nel
Medioevo la coltivazione dell'olivo,
che ha bisogno
di tempi lunghi
e cure assidue, è in crisi (venne considerato
l'alimento dei poveri, mentre sulle tavole dei signori erano di
gran lunga preferiti i grassi di maiale, lardo, burro, strutto),
ma viene tenuta in vita
soprattutto nei monasteri: l'olio è indispensabile per la
luce nelle
chiese. La sua coltura riprende vigore nei secoli XVII
e XVIII, diventa importante nell'Ottocento. Oggi la pianta si
coltiva soprattutto in Spagna, in Italia, in Grecia e in tutta
la fascia dell'Africa del Nord. Recentemente l'olio, che fornisce un apporto energetico di 9
chilocalorie per grammo, è stato ampiamente riabilitato.
Nell'olio d'oliva sono contenute sostanze antiossidanti, che
combattono i radicali liberi responsabili dell'invecchiamento e
svolgono un ruolo protettivo contro malattie come il diabete, la
cirrosi epatica, i calcoli biliari, i tumori intestinali. Questi
stessi composti contribuiscono anche a dare stabilità all'olio e
a rendere la sua conservazione particolarmente semplice. Sieti è
fortemente vocato alla coltivazione dell’olivo, e gli oli
prodotti presentano caratteristiche di spiccata qualità e tipicità:
l’olio di Sieti, infatti, presenta un colore verde o giallo
paglierino, odore fruttato medio alto, sapore fruttato con media o
leggera sensazione di amaro e di piccante, ed è totalmente esente
da difetti. Ovviamente questi risultati qualitativi si raggiungono
solo se i produttori si attengono scrupolosamente a quanto
tramandatoci dalle antiche regole di produzione: le olive devono
essere raccolte, a mano entro e non oltre il 31 dicembre e devono
essere molite entro il secondo giorno dalla raccolta. Ai sensi del
Regolamento CEE 1065/97, G.U.C.E. del 13.06.97 n.156 l’olio
extravergine d’oliva della nostra zona ha ottenuto la
Denominazione di Origine Protetta (DOP), con la denominazione di
Olio extravergine di oliva "Colline Salernitane".
L’olio, ottenuto dalla premitura di olive delle varietà
Rotondella, Frantoio, Carpellese, Nostrale, Ogliarola e Leccino,
oltre ad altre varietà locali (nella misura massima del 20 %),
possiede un’acidità non superiore al 0,70 %, con presenza di
acido linoleico inferiore al 10% ed un numero di perossidi
maggiore o uguale a 100.
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:::. Differenze
principali |
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L'olio
di oliva è l'unico alimento fondamentale che derivi da un frutto
ed è da 50 secoli che si ottiene dalla spremitura di olive
macinate, separando l'olio dall'acqua di vegetazione. Per
legge si definisce vergine l'olio derivato
dalla spremitura delle
olive.
Ma per essere al top deve
potersi definire
extra vergine, avere cioè una acidità
inferiore all'1
per
cento. Che differenza c'e con l'olio |
d'oliva?
Questo, pur provenendo
dalla frangitura del
frutto è sempre
un
olio
raffinato,
che
ha
subito quindi un
processo chimico.
Si ottiene intatti utilizzando
olio
che,
dopo la
prima
spremitura, non avendo le
caratteristiche di purezza
del vergine, viene
riutilizzato, raffinato,
miscelato in
modo da
ripristinare il sapore
originale.
È chiaro che l'olio
d'oliva è assai meno
pregiato dell'extra vergine. L'olio
di sansa, poi si ottiene
lavorando la
parte di oliva e seme
rimasta dopo
la spremitura: è un
olio commestibile
ma usato anche
come combustibile. Questo
basta a sconsigliarne l’uso.
L'olio
extravergine rappresenta, quindi, per definizione, il top nella
gamma dell'olio d'oliva. Se per rientrare in questa categoria è
sufficiente che il prodotto rispetti i parametri fissati per
legge, all'interno di questo segmento si trovano prodotti di varia
origine, prezzo e qualità. Anche limitandosi a considerare quelli
appartenenti alla fascia di prezzo più alta, non è facile
stabilire quali siano i prodotti più validi, perché entrano in
gioco altri fattori di valutazione quali il tipo di produzione e
di lavorazione.
E poi, per l'olio vale un po' quanto avviene nel settore del vino,
dove la preferenza per un tipo piuttosto che per un altro non può
prescindere dal gusto personale del consumatore. Come deve
muoversi quindi il negoziante specializzato che voglia formare un
buon assortimento di olio extravergine di oliva? Proprio come fa
il responsabile di una buona enoteca: individuando in ciascuna
zona di produzione votata una rosa di aziende produttrici di
pregio, per confrontarne successivamente le rispettive offerte. E
l’Azienda agricola “Nobile Francesco” offre a tutti,
negozianti e consumatori, un prodotto dalle caratteristiche
organolettiche tipiche della zona di produzione. |
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Le
donne che passano da una dieta di tipo occidentale ad una sana
dieta mediterranea contenente olio di oliva, non aumentano di
peso, pur mangiando più grassi di prima. E’ quanto emerge da
uno studio di due ricercatori americani, Gene Spiller e Bonnie
Bruce dell’Health Research and Studies Center di Los Altos in
California. I due
studiosi hanno preso in considerazione donne che sono passate da
una dieta tipicamente occidentale, ricca di carne e prodotti
caseari, ad una dieta mediterranea ricca di frutta e verdura, dove
la fonte di grasso è rappresentata dall’olio di oliva. In entrambi gli studi, il primo su 15 uomini e donne ed
il secondo su 12 donne di età compresa tra i 34 anni e gli 84
anni, il cambiamento da quattro settimane di dieta occidentale a
quattro settimane di dieta mediterranea ha prodotto cambiamenti
positivi nei lipidi del sangue, quali la riduzione di colesterolo
totale e la crescita delle difese antiossidanti. In questi studi,
in cui le calorie assunte sotto forma di grassi erano
rappresentate dal 30% delle calorie totali, non è stato rilevato. |
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L'olio
extra vergine d'oliva
(il migliore, quello che subisce
meno trattamenti)
è il condimento-integratore
ideale durante la gravidanza
(apporta gli elementi indispensabili, allo
sviluppo del sistema nervoso
del feto), nello svezzamento
(è altamente
digeribile) e nella crescita
(contribuisce alla formazione
di ossa e muscoli).
Negli anziani, poi, protegge
dai rischi di colesterolo
e osteoporosi e contrasta
stitichezza e inappetenza.
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La proprietà antiossidante
dei fenoli,
presenti nell’olio extra |
vergine di oliva, è
accertata in uno studio svolto dalla facoltà di farmacia
dell’università di Milano.
Lo
studio si divide in due parti. La prima condotta dal farmacologo
Claudio Galli, ha dimostrato in vitro l’attività antiossidante
dei fenoli nei confronti del colesterolo Ldl, di inibizione della
formazione dei trombi, di antinfiammazione e di capacità di
aumento della sintesi dell’ossido nitrico, ad azione
vasodilatatrice, oltre che di diminuzione dei radicali liberi. La
seconda parte della ricerca è stata condotta dal biochimico
Giovanni Galli, che ha dimostrato l’assorbimento nell’uomo di
queste sostanze. Quattro campioni di olio a differente
concentrazione di fenoli sono stati somministrati giornalmente a
sei soggetti. Dall’esame del rapporto fra quantità di fenoli
ingeriti ed esecreti attraverso le urine, è stato dimostrato che
essi sono assorbiti dall’organismo in proporzione alle dosi
ingerite |
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