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R O M A
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M°
Francesco Ferrante
“ Senza l’orecchio s’indovinerebbe la musica? No. Ebbene noi siamo circondati da cose che non potremmo mai supporre perché ci mancano gli organi atti a rivelarcele”
(Guy de Maupassant) Il
metodo didattico, usato con successo, si basa sul principio di
presuppore in ognuno la capacità potenziale di creare originali linee
d’improvvisazione Jazz: è compito fondamentale del maestro attivare
il meccanismo suggestivo che liberà nell’allievo le potenzialità
rendendole reali ed operanti. L’improvvisazione
è un “ID” peculiare per ogni allievo custodito nel suo inconscio. Nel
momento in cui l’allievo, per la partecipazione attiva del Maestro ,
ne diventa consapevole, deve essere, nello stesso tempo, ferrato
strumentalmente sia tecnicamente che armonicamente. Si
può quindi paragonare l’improvvisazione Jazzistica ad una “caccia
al tesoro”: il partecipante deve conoscere a menadito tutti i luoghi
ed i riferimenti
cultorali (ugualmente l’esecutore d’improvvisazione Jazz deve
conoscere del pezzo la Melodia, l’armonia e la tecnica strumentale ad
esso relativa come scale, arpeggi, modalità ecc.), deve operare nella
sua mente la sintesi di tutti questi elementi e muoversi verso la meta
finale (l’improvvisazione Jazz sa quindi quali sono i “percorsi
della tecnica” che può attraversare con la sua fantasia creativa: in
cfiò consiste l’improvvisazione che non può prescindere dalla totale
padronanza tecnica del pezzo). Viene
da sé che se il partecipante alla “caccia al tesoro” conoscesse
tutti i movimenti
e le soluzioni PRIMA ancor d’iniziare il gioco, sicuramente si
potrebbe affermare che in lui non vi sarebbe l’entusiasmo che,
passando dalla metafora alla musica, è la componente fondamentale
dell’arte d’improvvisare (Schumann: senza entusiasmo non c’è
arte). Beethoven
assicura che “ s’improvvisa veramente solo quando non si pensa a ciò
che si sta suonando” E
Busoni nei suoi scritti e pensieri (1911) :”… Il mestiere trasforma
il tempio in una fabbrica…” Queste
citazioni hanno il solo scopo di suffragare il principio che “LA
TECNICA DEVE ESSERE AL SERVIZIO DELLA FANTASIA CREATRICE” Questo
metodo didattico non prevede l’uso di Pattern (modelli melodici
d’improvvisazione, fraseggi da imparare a memoria). Pianisticamente
ci si avvale della tecnica della scuola russa, napoletana e della scuola
romana. E
l’augurio è che i locali di Jazz si riempiano come quando a Roma
suonava Chet Baker… |
S
P E V I - P I A N O F O R T I . C O M |
PIANOFORTE | |
Le sue caratteristiche: | effettua attività concertistica |
si sposta per lezioni,o insegna al proprio domicilio | |
Nel Cap 00166 si trova in V. Gregorio XI | |
Impartisce lezioni a: | Principianti....Diplomandi.....Diplomati |
Specializzazioni: | Jazz ----- Pianoforte Jazz |
Vuoi sapere della mia attività concertistica? Vieni a visitare le mie pagine nel settore concerti.... |