Quando la campana era il servizio meteo …	a cura di Lurin
E' molto presto e fuori fa freddo; si sta bene sotto le coperte, la stanza è appena illuminata dalla luce dell'alba primaverile che filtra dalla piccola finestra. E' ora di alzarsi, sono appena suonate le sei e la giornata ha il suo inizio. In questo piccolo paese delle Langhe tutti si conoscono, si aiutano, ognuno ha il suo lavoro, ma contribuisce per quello che può ad assolvere quei compiti che fanno di un paese una vera comunità. Chi coltiva i campi e alleva bestiame si improvvisa spesso barbiere o dentista, ostetrica ed erborista per supplire alla mancanza di queste figure nel paese e all'impossibilità di raggiungerle nelle città vicine a causa delle distanze, della mancanza di mezzi adeguati o anche per la scarsità di denaro. Natulmente al giorno d'oggi, grazie alle automobili e a servizi sempre più efficienti questi problemi non sussistono più, ma ottanta anni fa non c'erano tutti gli strumenti di informazione e le comodità di oggi: non c'erano la televisione, il telefono e tantomeno il computer o Internet. Si sapeva ciò che si vedeva, che veniva raccontato dai più anziani e poco più. Noi oggi siamo continuamente sommersi e bombardati da informazioni, notizie, aggiornamenti; un esempio tra tutti: le previsioni del tempo. A quell'epoca tutto questo era semplicemente fantascienza, ma in quel piccolo paese esisteva già un primitivo 'servizio meteo'. Il sacrestano, infatti, dopo aver suonato le campane (che ancora non erano elettriche) per annunciare la funzione religiosa del mattino era solito suonare un rintocco per annunciare tempo nuvoloso, due rintocchi per pioggia e tre per neve. L'assenza di rintocchi significava, invece, bel tempo. La mamma ha nuovamente chiamato, bisogna portare le mucche al pascolo, prima di recarsi a scuola. Fortunatamente Celestin non ha suonato nulla dopo la messa … fuori è sereno, ci sarà il sole e alzarsi è meno faticoso!