Borgo Val di Taro

Una valle immersa nei faggi


Borgotaro, anzi, più esattamente Borgo Val di Taro. È questo il nome che ricorre, in documenti ufficiali, fin dal 1229, quale erede glorioso dell'antico "Turris" (Torresana) il più importante "centro abitato" della Valle del Taro, posto, probabilmente, sulla riva sinistra del fiume ove esiste, ancor oggi, una località che porta questo nome.

Torresana era collegata, mediante un ponte, con la Chiesa di San Giorgio, sulla riva destra del fiume, in località (come ancora oggi si chiama) Pieve. Torresana faceva parte del territorio fondiario del monastero di San Colombano in Bobbio, pur essendo il territorio sotto controllo dei Platoni.

Dopo i Malaspina e i Fieschi, nel XVI secolo, arrivarono i Farnese. Con la morte di Pier Luigi, Borgo Val di Taro entrò a far parte dello "Stato Landi" e infine, annesso al Ducato di Parma e Piacenza.

Testimoniano queste vicende storiche i bellissimi palazzi che si possono ammirare in pieno centro del paese: Palazzo Manara (attuale residenza Municipale), le Chiese di San Domenico e di Sant'Antonio Martire (ove è custodito il prezioso organo Serassi del 1795, uno dei gioielli dell'arte organaria italiana, dotato di sonorità apprezzate in tutto il mondo) e San Rocco, costruita nell'omonimo quartiere.

Sicuramente uno dei momenti storici più importanti per Borgotaro (col passare dei secoli Torresana si è trasformata in Borgotaro), è stato il periodo resistenziale, quando nacque il "Territorio libero del Taro". Per il sacrificio pagato da tutte le popolazioni della vallata, il Comune di Borgo Val di Taro è stato insignito, nel 1985, della Medaglia d'oro al valor militare.

Borgotaro è contornato da una nutrita realtà frazionale, che non va sicuramente trascurata. Si tratta di insediamenti importanti, sia sotto l'aspetto storico che sociale.

Vediamo le più importanti frazioni:

Baselica, che s'incontra sulla via che conduce al maniero di Costerbosa;

Belforte, già terra dei Platoni, ove si possono ammirare i resti del castello;

Brunelli, la frazione più a ridosso del paese;

Caffaraccia, che domina la Val Vona;

Gorro, ridente nucleo posto in una zona particolarmente dotata di bellezze naturali. Vi risiede oggi stabilmente il pianista Giorgio Gaslini, leader mondiale delle nuove tendenze jazz;

Ostia, dotata di stazione ferroviaria, è sulla fondovalle per Parma;

Pontolo, centro riedificato, dopo una distruzione per dissesti franosi;

Porcigatone, nella cui Chiesa è conservata una preziosa tela del Lanfranco;

Rovinaglia, una perla della Val Tarodine;

San Martino e San Pietro, ridenti borghi della Val Vona;

San Vincenzo, con i suoi edifici tipici della civiltà contadina;

Tiedoli, con la sua Chiesa a due torri, dedicata a San Giovanni Battista;

Valdena, nella Val Tarodine, a due passi dal territorio toscano.

In estate, questi centri, come per magia, si animano con feste bellissime, a diretto contatto con la natura, fra foreste di faggi e prati incontaminati. Autentici paradisi, spesso non sufficientemente valorizzati, che offrono ghiotte opportunità di itinerari turistici.


Articolo di Franco Brugnoli apparso sulla Gazzetta di Parma del 04.09.1996