Niki de SAINT-PHALLE    

Catherine Marie-Agnes Fal de Saint Phalle


nata a Neuilly-sur-Seine il 29 ottobre 1930

1933. Dopo aver vissuto per tre anni dai nonni paterni a Nievre. Torna con il fratello John dai genitori nel Connecticut.

1937. La famiglia si trasferisce a New York. Usa abitualmente il nome di Niki de Saint-Phalle.

1941. E’ espulsa dalla Scuola del Convento del Sacro Cuore, si trasferisce a Princeton, dai nonni fuggiti dall’Europa causa la guerra, dove frequenta la locale scuola pubblica.

1942. Ritorna a casa dai suoi genitori e frequenta la Brearley School, New York. Si appassiona a Poe, Shakespeare e alla tragedia greca. Prende parte alle pieces teatrali della scuola e scrive i suoi primi poemi e drammi.

1944. Nell'opinione della sua direttrice, il comportamento di Niki è talmente negativo che i suoi genitori devono decidere se sottoporla a trattamento psichiatrico o farle lasciare la scuola. Decidono di spedirla a una scuola conventuale a Suffren, Stato di New York.

1947. Si laurea alla Oldfield School, Maryland.

1948-49. Lavora come modella. Sue fotografie appaiono su Vogue, Harper's Bazaar e in una copertina di Life magazine. Fugge da casa con Harry Mathews, un giovane marine americano.

1950. Si stabiliscono a Cambridge, Massachusetts. Il marito studia musica all'Università di Harvard, lei comincia a dipingere. Produce i primi oli e gouaches.

1951. Nasce la figlia Laura.

1952. Si trasferiscono a Parigi, Niki studia recitazione.

1953. Niki ha un esaurimento nervoso, si trasferisce a Nizza per curarsi. Il dipingere l'aiuta a superare questa crisi. Rinuncia alla carriera di attrice e si dedica all’arte. Allo stesso tempo il marito abbandona gli studi musicali per scrivere il suo primo romanzo.

1954. Tornano a Parigi dove condividono un appartamento con Anthony Bonner, musicista jazz americano e compositore, che presenta a Niki il pittore americano Hugh Weiss. Weiss diventa il suo mentore per cinque anni e l'incoraggia a trattenere il suo stile di autodidatta. In settembre Niki con marito e figlia si sposta a Mallorca in Spagna.

1955. Nasce il figlio Philip. Niki visita Madrid e Barcelona, dove scopre Gaudi. L'esperienza cambia la sua vita e determinerà più tardi la decisione di progettare il suo personale parco della scultura. Ad agosto la famiglia ritorna a Parigi. Durante l’anno Niki incontra Jean Tinguely e sua moglie, Eva Aeppli. Visita spesso il Louvre e conosce l’opera di Paul Klee, Henri Matisse, Pablo Picasso e Henri Rousseau. Visita anche il castello fantastico di Joseph Ferdinand Cheval, Le Palais ideal in Hauterives.

1956. La famiglia si trasferisce a Lans-en-Vercors sulle Alpi francesi. Prima esposizione personale a San Gallo, Svizzera. Oggetti-rilievo in gesso e materiali diversi. Attraverso il marito incontra molti scrittori contemporanei, come John Ashbery e Kenneth Koch.

1959. Visita il Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris dove è introdotta al lavoro degli artisti americani Jasper Johns, Willem de Kooning, Jackson Pollock e Robert Rauschenberg.

1960. Divorzia da Harry Mathews. Nello studio di Parigi continua gli esperimenti artistici e produce assemblaggi in gesso.Primi Tiri sui suoi dipinti-bersagli. Questi eventi coinvolgono sculture e assemblaggi che incorporano contenitori di vernice celati sotto dell'intonaco, quando vengono colpiti da un colpo di pistola o carabina, schizzano il loro contenuto sull'immagine in un dripping del tutto casuale. I ritratti risultanti sono noti come Tiri.Alla fine di 1960 si trasferisce nell’Impasse Ronsin, dove condivide lo studio con Jean Tinguely. Tinguely la presenta a Pontus Hulten, il direttore del Moderna Museet in Stockholm. Lui l'aiuta a prendere parte alle importanti esposizioni che si stanno tenendo in questo tempo e acquista un certo numero dei suoi lavori per il Moderna Museet.

1961. Durante febbraio un'esposizione di gruppo è tenuta al Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris dal titolo: Comparison: Peinture sculpture, Niki vi espone il suo primo Tiro intitolato Portrait of My Love. Sedute di Tiro a Stoccolma (organizzato dal Moderna Museet), a Parigi alla Galerie J, (dove Rauschenberg acquista un Tiro) e a Copenaghen, galleria Koepke. Pierre Restany invita Niki a partecipare alle manifestazioni del Nouveau Réalisme. Espone a Bewogen Beweging (Le Mouvement dans l’art), Stedelijk Museum, Amsterdam poi al Moderna Museet, Stoccolma e al Louisiana Museum, Humlebaek. Partecipa ad un concerto tenuto all’Ambasciata degli Stati Uniti a Parigi su musica di John Cage suonata da David Tudor, mentre Jasper Johns, Robert Rauschenberg, Niki e Jean Tinguely realizzano una performance sul palcoscenico. Pierre Restany organizza una Festa di Nouveaux Realistes alla Galerie Muratore a Nizza. Per l'apertura ufficiale Niki organizza una seduta di tiro all'Abbaye Roseland cui prendono parte i Nouveaux Realistes. Marcel Duchamp presenta Niki e Jean Tinguely a Salvador Dalì. Durante un viaggio a Spagna in agosto entrambi artisti sono invitati a prendere parte alle celebrazioni in onore di Dalì. Realizzano per l’occasione nell'arena di Figueras un toro a grandezza naturale fatto di intonaco e cartapesta che dopo aver emesso molto fumo esplode in fuochi d’artificio. Espone a The Art of Assemblage al M.O.M.A. di New York, in seguito al Dallas Museum for Contemporary Art e al San Francisco Museum of Art. Tra Giugno e Settembre più di cinquanta periodici internazionali e giornali riportano articoli su Niki e le sue opere.

1962. Niki organizza due sedute di tiro negli Stati Uniti: il primo è tenuto sulla spiaggia della casa di Virginia Dwan a Malibu, il secondo, assistito da Ed Kienholz, sulle colline prospicienti Malibu. Esposizione Tir Monumental, Dwan Gallery, Los Angeles. In maggio partecipa a Construction of Boston, piece teatrale di Kenneth Koch, messa in scena sul palcoscenico del Maidman Playhouse a New York da Merce Cunningham, con Rauschenberg, Jean Tinguely e Fahlström. Niki vi presenta la sua scultura-tiro Venus de Milo. Esposizione personale alla galleria Rive Droite a Parigi: Altari, Coeurs, Cathédrales, rilievi in gesso dove sono incorporati degli objets trouvés. Fra i visitatori Alexander Iolas che invita Niki ad esporre ad una personale a New York l’ottobre seguente nella sua galleria: Stand de Tir, Gorgo, Grand relief, Cathédrales. Iolas la sostiene finanziariamente per molti anni e le organizza numerose esposizioni. La presenta anche ai pittori surrealisti, Victor Brauner, Max Ernst e Renè Magritte. Partecipa alla realizzazione di Dylaby (Labirinto Dinamico) con Robert Rauschenberg, Martial Raysse, Jean Tinguely e Per Olof Ultvedt allo Stedelijk Museum di Amsterdam.

1963. Dwan Gallery, Los Angeles: King-Kong, grande rilievo di sei metri di lunghezza. Comincia la serie delle Spose, Niki confronta i vari ruoli di donne in società e produce una serie di sculture che dipingono donne in parto, madri divoratrici, streghe e prostitute.

1964. Esposizioni a Londra (Hanover Gallery), Bruxelles (Palais des Beaux-Arts) e Ginevra (galerie Iolas). Partecipazione al Salon de Mai, a Mythologies Quotidiennes al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris ed a Figurazione e Defigurazione nell’arte, Museo di Belle Arti di Gand. Installazione a Soisy-sur-Ecole. A Ottobre Niki e Tinguely cominciano lavorare al Chelsea Hotel di New York, al tempo noto luogo di riunione per artisti.

1965. Aprile, galleria Iolas, New York: espone La Mariée, l’Accouchement blanc… Comincia la serie delle Nanas, Niki passa l'estate a The Hamptons, Long Island dove crea le prime Nanas in lana, cotone, cartapesta. In settembre, esposizione Les Nanas, Galerie Iolas, Parigi. Vi sono esposte delle Nanas in tessuto, in polyestere policromo e collages e una Nana di circa tre metri di altezza: La Waldaff, Elizabeth o La Bagnante scultura da giardino che resiste alle intemperie.

1966. Espone delle Nanas alla galleria Iolas a New York e all’Art Institute di Chicago, sono bianche e nere: Lady sings the blues, Black Venus, Miss Black power e Black is beautiful. In collaborazione con Raysse e Tinguely, disegna lo scenario e costumi per il balletto di Roland Petit, Eloge de la folie eseguito a marzo al Theatre des Champs-Elysees a Parigi. Invitata con Tinguely da Pontus Hulten a realizzare al Moderna Museet di Stoccolma un opera monumentale, realizzano la Hon (Lei in svedese). Si tratta di una nana sdraiata dalle proporzioni gigantesche (27 metri di lunghezza, larga 9 e alta 6) nella quale i visitatori sono invitati ad entrare. All’interno vi è un bar e una galleria d’arte dove sono esposte delle sculture di Tinguely e di Ultvedt. Nell’ occasione vengono aiutati da un giovane artista svizzero, Rico Weber che lavora su Hon con loro e resterà loro assistente e collega per dieci anni. In ottobre, Niki disegna le collezioni e costumi per il Lysistrata di Aristofane in una produzione da Rainer von Diez allo Staatstheater in Kassel.

1967. Lavora con Tinguely alla realizzazione, del Paradis Fantastique. Commissione del governo francese per l’esposizione universale Expo '67 di Montréal. Sul tetto del padiglione francese nove grandi Nanas variopinte sono alle prese con sei nere macchine di Tinguely in una sorta di combattimento erotico-ludico. Le Paradis Fantastique verrà esposto all’Albright Knox Art Gallery di Buffalo, poi al Central Park di New York per un anno. Nel 1970 sarà definitivamente installato all’interno del Moderna Museet di Stoccolma. Realizzazione di Le rêve de la Mariée scultura in più parti. In agosto, prima retrospettiva allo Stedelijk Museum di Amsterdam, dal titolo Les Nanas au pouvoir. Per questa esibizione realizza la sua prima Nana Dream House, una "nana-casa per sognare…, sufficentemente grande per contenere letto, bar, biblioteca, ecc…" e la sua prima Nana Fountain, progetta anche una Nana town. Tutti lavori in polyestere, nuovo materiale di cui sta scoprendo le qualità. Alla galleria Espace ad Amsterdam esposizione di Mini-Nanas. Partecipa all’esposizione La fureur poétique esposizione al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris. Espone una Nana-Maison alla Fondazione Maeght a Saint-Paul-de-Vence.

1968. Realizzazione di nana-ballons: Les Nanas gonflabes che sono vendute negli U.S.A. Partecipa all’esposizione Dada, Surrealism and Heritage al Museum of Modem Art di New York. Realizza le scene e costumi di una pièce scritta da lei stessa in collaborazione con Rainer von Diez intitolata Ich e recitata allo Stadttheater di Kassel. In marzo, comincia le sue prime serigrafie. Ad aprile, esposizioni personali alla Galerie Gimpel-Hanover di Zurigo poi a Londra alla Hanover Gallery. In ottobre, Niki esibisce diciotto rilievi murali, Last Night I Had a Dream, alla Galerie Alexandre Iolas a Parigi. Verso la fine dell’anno soffre di serie difficoltà respiratorie dovute all’inalazione di fumi e polveri di polyestere.

1969. Al ritorno di un suo viaggio in India Niki inizia i lavori del suo primo progetto di architettura, tre Maison-Sculpture nel sud della Francia per Rainer von Diez: Le RÃ ve de l’Oiseau, La Sorcière e Big Clarice. Il Whitney Museum of American Art in New York acquista la scultura Black Venus, e la espone in aprile nell’esposizione: Contemporary American Sculpture, Selection 2. Settembre, Galerie Iolas Ginevra: Nana Fontaine e serigrafie di Ich. Inizia i lavori di La tête (Il Ciclope), progetto collettivo nella foresta di Fontainebleau iniziato da Jean Tinguely che coinvolge un grande numero di amici artisti.

1970. Esposizione alla galleria Iolas di Parigi: Le Rêve de Diane e Le pêché originel. A Les Halles, esposizione di un assieme di grandi Nanas. Al Salon de Mai: grande Testa in poliestere. A Colonia, Galerie Der Spiegel, esposizione di mini-nanas e di serigrafie. Partecipa al decimo anniversario del Nouveau Réalisme a Milano. Esposizione personale al Musée des Beaux-Arts a Lille. Installazione di una Nana-maison nei giardini dell’Ecole des Beaux-Arts a Marsiglia.

1971. In luglio si sposa con Jean Tinguely. Disegna i suoi primi gioielli. Esposizioni ad Amsterdam, Stoccolma, Roma, New York e Düsseldorf.

1972. Esposizioni alla Galerie Iolas, Parigi: Les Funérailles du pére e alla Gimpel Gallery a Londra: The Devouring Mothers. A Gerusalemme per un parco giochi per bambini, costruzione del Golem: "mostro" di 9 metri d’altezza con tre scivoli. Inizia la lavorazione della prima versione di Daddy, film prodotto assieme a Peter Whitehead e mostrato al pubblico al London's Hammer Cinema in novembre.

1973. Costruzione del Dragon a Knokke-le-Zoute, in Belgio, casa per bambini. Costruisce una Nana-piscina a Saint-Tropez.

1974. Installa tre sculture monumentali al centro della città di Hannover: The Nana conquer the city. Esposizione alla Galerie Iolas, Parigi di Projets et réalisations d’architecture. Le Poète et sa muse: commissione architettonica di 5 metri di altezza per la Università di Ulm. E’ di nuovo in ospedale per problemi ai polmoni dovuti all’uso del polyestere. Incontra una vecchia amica di New York, Marella Caracciolo, cui rivela il sogno di progettare un parco della scultura. Il fratello dell’amica offre un suo terreno in Toscana per la realizzazione di questo sogno.

1975. Niki dirige e scrive la sceneggiatura del film: Un rêve plus long que la nuit. Molti amici artisti sono coinvolti nella realizzazione del film. Disegna varie parti delle strutture e arredi del set. Esposizione ad Arles, Musée d’Art et d’Industrie. Comincia il film Camélia et le dragon con la collaborazione di Tinguely, Eva Aeppli, Bernard Lunginbò hl, Spoerri.

1976. Trascorre tutto l’anno sulle montagne svizzere progettando il suo parco della scultura.

1977. Assieme a Constantin Mulgrave, Niki disegna il set per il film, The Travelling Companion, basato su una fiaba di Hans Christian Andersen. Visita il Messico e il New Mexico. Ricardo Menon diventa suo assistente, continuando a lavorare per lei per dieci anni a seguire.

1978. Niki inizia i lavori del Giardino dei Tarocchi nella tenuta di Carlo e Nicola Caracciolo a Garavicchio in Toscana. I suoi disegni, ispirati dalle carte dei Tarocchi, saranno usati come modelli per le monumentali sculture del parco.

1979. Trascorre la maggior parte del suo tempo in Toscana nella realizzazione del Giardino dei Tarocchi. In marzo, prima esposizione in Giappone alla Watari Gallery di Tokyo. La Gimpel & Weitzenhoffer Gallery di New York organizza l’esposizione dei modelli e fotografie dei suoi progetti di architettura. L’esposizione intitolata, Monumental Projects, girerà, durante l’anno, nel resto degli Stati Uniti.

1980. In aprile, Niki de Saint Phalle inizia le prime sculture del Giardino dei Tarocchi: Il Mago e La Pretessa. Utilizzazione di nuovi materiali (specchi, ceramiche, vetro). Da luglio a settembre il Centre Georges Pompidou in Paris le consacra una retrospettiva. L’esposizione in seguito proseguirà in Germania, Austria, Gran Bretagna, Svezia e Israele. Yoko Masuda organizza la prima esposizione allo Spazio Niki de Saint Phalle in Tokyo. Comincia a lavorare sulla presenza dello spazio all’interno della scultura.

1981. La Stuart Foundation commissiona una scultura, Sun God (Dio del Sole), per il campus dell’University of California a San Diego.

1982. My Skinnys, Gimpel Gallery (New York poi Londra). Sculture di soggetti spesso mitologici leggere e trasparenti. Alcune sono dotate di lampade elettriche. Realizzazione della Fontaine Strawinsky con Tinguely, Place Saint-Merri davanti al Centre Georges Pompidou a Parigi.

1983. Niki è impegnata nella realizzazione dell’Imperatrice nel Giardino dei Tarocchi. La costruzione ha la forma di sfinge. Per le sculture fa ora uso delle ceramiche in aggiunta degli specchi e vetri.

1984. Prima esposizione del suo lavoro sui Tarocchi alla Gimpel Gallery (New York e in seguito a Londra). In questa occasione, pubblicazione di un piccolo libro: Tarot cards in sculpture by Niki de Saint Phalle.

1985. Gli edifici Il Mago, La Torre, L’imperatrice e la Pretessa sono completati. Jean Tinguely costruisce una macchina per la Torre di Babele.

1987. In marzo, la Kunsthalle Hypo-Kulturstiftung in Monaco organizza una grande esposizione di lavori di Niki, Niki de Saint Phalle - Bilder - Figuren - Phantastische Gaerten. Prima retrospettiva in America al Nassau County Museum of Fine Arts di Roslyn, Long Island, dal titolo, Fantastic Visions: Works by Niki de Saint Phalle.

1988. Niki e Jean Tinguely ricevono una commissione dal Presidente Mitterand per realizzare una fontana a Chateau-Chinon, paese di cui era stato sindaco per molti anni. Mitterrand stesso inaugura la fontana, in fronte al municipio, in marzo.

1989. Niki ha due esposizioni a Parigi, JGM Galerie e Galerie de France dal titolo, Oeuvres des annees 80. Lavora con il bronzo per la prima volta e disegna una serie di Egyptian gods. Ricardo Menon muore per Aids. Assieme a suo figlio, Philip Mathews, produce un film d’animazione, basato sul suo libro, AIDS: You Can't Catch It Holding Hands.

1990. In giugno, Niki espone lavori che datano dagli anni 60 contemporaneamente alla Galerie de France e alla JGM Galerie a Parigi. L’esposizione è intitolata: Tirs...et autres revolts 1961-64.

1991. Jean Tinguely muore in agosto. Niki produce le sue prime sculture cinetiche che chiama Meta-Tinguely.

1995. Peter Schamoni realizza il film documentario su Niki dal titolo: Niki de Saint Phalle: Wer ist das Monster ... Du oder ich?

 

John Ashbery

Niki de Saint-Phalle (1962)


Per il solo ricorso ad una particolare forma di sterminio, Niki fa sua tutta la vulnerabilità dell’arte. L’opera d’arte, come l’animale, ha bisogno di essere ferita per ferire a sua volta. Ogni nuova tela di Niki de Saint-Phalle riveste così la solennità del martirio. L’innovazione che consisteva nell’utilizzare un fucile, ha fatto passare in secondo piano il fatto che si trattasse, prima di tutto, di un rituale. Quel che viene in mente quando si pensa al martirio, non è tanto la crudeltà e la sofferenza ma piuttosto il senso di una metamorfosi in corso. Incrostando i suoi grani di piombo nella pittura, Niki autorizza questa a mostrare il suo vero volto, a soddisfare le sue potenzialità e i suoi desideri.

L’attitudine di Niki de Saint-Phalle a deificare è più che mai evidente nelle sue cattedrali che sembrano essere il risultato di una collaborazione con Lautréamont, Huysmans e Cellini; Sade, Giotto, Jarry e César Frank.

Le messe bianche, come le messe nere, diventano delle messe dorate. Tutti i materiali sono salvati, - una statuetta religiosa e un topo impagliato sono rivestiti di uno strato d’oro e sono destinati allo stesso firmamento.

     Saint-Phalle. "Autel O.A.S."  (1962)

Un austerità tutta gotica si trova qui riconciliata con il vitello d’oro. A similitudine di colui che riconcilia i suoi gusti contradittori, queste cattedrali scandalose ospitano in una prossimità angusta il cielo e l’inferno. Vi sono delle ali di vampiri simboli d’amore e di morte; tutto diventa sacro nell’attimo che il suo sguardo lo bacia. Tutto si trasforma in oro, nell’attimo che la sua mano lo sfiora. L’oro è per eccellenza, il materiale che si addice al Re del Sacro. Domina i suoi pensieri. Così, le nuove opere sono religiose e forse sono la spiegazione della nuova libertà di composizione e d’improvvisazione che le caratterizza. Poichè la sua utilizzazione dello spazio richiama essenzialmente l’arte religiosa - le cattedrali, Mantegna, il Martirio di San Matteo del Caravaggio, l’Eliodoro cacciato dal tempio di Delacroix.

Se così è, la teologia è, con il pittore, la chiave di uno spazio in espansione, il pieno significato dell’alto e del basso, il valore del momento perduto e i numerosi angeli che l’hanno potuto far stare su una capocchia di spillo. Come recuperare ed avvalorare alcuni centimetri quadrati d’oscurità?. Le cattedrali di Niki offrono queste innumerevoli potenzialità spaziali. Niki de Saint-Phalle ci costringe ad apprezzare l’importanza delle distanze e delle altezze, del movimento e del riposo, della luce e delle tenebre; la maniera in cui tutti questi elementi coesistono per il nostro piacere e il nostro sapere, e quanto questi, piacere e sapere, siano una cosa sola.

 

Pubblicato in NIKI DE SAINT-PHALLE, catalogo esposizione al Centre G. Pompidou, M.N.A.M. di Parigi - luglio 1980, tradotto dal francese.

 

Niki De Saint-Phalle

La Hon


Nel 1966, Pontus Hulten, direttore del Moderna Museet di Stoccolma, invita Jean Tinguely, Claes Oldenburg, Martial Raysse, Per Olof Ultvedt e me a realizzare, in collaborazione, delle sculture nella grande sala del museo. Oldenburg e Raysse declinano l’invito all’ultimo momento, Jean non appare troppo entusiasta, ma io sono decisa ad andare, e così partiamo. Durante i primi tre giorni facciamo lunghe discussioni, prove, ma tutto a vuoto, finchè ad un certo punto Pontus suggerisce di costruire un enorme Nana, simile alle mie sculture. Ultvedt non è d’accordo e preferirebbe realizzare una forma maschile per distinguerla dalle mie opere. Votiamo e la Nana vince. Iniziamo a lavorare entusiasticamente all’enorme scultura. Jean assume la direzione del team tecnico di volontari trovati da Pontus. Uno di loro è un giovane artista svizzero, Rico Weber, cuoco allo snack bar del Moderna Museet, rimasto poi per lunghi e fruttuosi anni nostro collaboratore e amico. Abbiamo a disposizione sei settimane per creare e completare l’enorme gigantessa. Un compito certamente non facile.

Preparo il modellino in scala ridotta e lo dipingo. Jean le inserisce un planetario nel seno sinistro, un milk bar e una macchina per distruggere le bottiglie in quello destro. La HON (così decidemmo di chiamarla, significa Lei in svedese) giace sul dorso con le gambe piegate, per entrare si deve passare attraverso il sesso, e all’interno il visitatore puo trovare svaghi di vario genere. In una gamba una galleria di falsi Paul Klee, Matisse ecc., tutti eseguiti per l’occasione dal critico d’arte svedese Ulf Linde. In una delle ginocchia Jean colloca la panchina degli innamorati, un vecchio divano di velluto piuttosto comodo, trovato al mercato delle pulci sotto il cui sedile colloca alcuni microfoni per registrare le conversazioni e trasmetterle in altre parti della scultura. Realizza anche una radio-scultura molto divertente. Pontus vuole proiettare nel braccio sinistro il primo film di Greta Garbo, della durata di quindici minuti; i posti a sedere sono dodici, dentro la testa Per Olof Ultvedt costruisce un cervello in legno animato da motori.

La Nana è sdraiata e incinta e, per una serie di scale e gradini, si può giungere alla terrazza sopra il pancione da dove si gode una vista panoramica dei visitatori pronti ad entrare e delle gambe vistosamente dipinte. Nulla di pornografico, la HON è dipinta come un uovo di Pasqua, con quegli stessi colori squillanti che ho sempre usato e amato. E’ come una grande dea della fertilità comodamente adagiata nella sua immensità, pronta ad accogliere generosamente migliaia di visitatori che assorbe, divora e ripartorisce. Giunge quasi al soffitto e occupa gran parte dell’enorme sala.

    

Niki de Saint-Phalle. la "Hon" (1966)

Wer ist das Monster ... Du oder ich?

 

Crearla è un’incredibile esperienza. Siamo tutti assolutamente galvanizzati, pressochè morti di lavoro, almeno diciotto ore al giorno. Pontus Hulten decide di tenere rigorosamente segreto l’intero progetto, temendo il veto delle autorità.

Costruiamo pertanto un enorme schermo, al riparo del quale lavoriamo senza mostrare quanto stiamo facendo.

Hulten, uomo di straordinario coraggio, rischia il posto di direttore del museo, non soltanto autorizzando la realizzazione di un progetto tanto pazzesco e controverso, ma anche partecipandovi. Ricordo di aver riso molte volte con lui dicendogli di approfittare delle sue ultime ore al Museo, prima che il Ministro della cultura, indignato, gli imponga di rassegnare le dimissioni. Pontus è deciso a prendere il rischio, come sempre del resto quando crede davvero in qualcosa.

Jean crea, all’ingresso del seno della HON, una grande, misteriosa scultura nera.

Lo shock e la sorpresa prodotti dalla HON sono enormi, ma nessuno osa protestare; bisogna ricordare che si era in Svezia, dove regnava una libertà sessuale sconosciuta altrove.

Quella gioiosa, enorme creatura per molte persone è il sogno del ritorno alla grande Dea Madre. Intere famiglie vengono a vederla con i loro bambini. Uno psichiatra di Stoccolma scrive sui giornali che i sogni della gente saranno cambiati dalla HON, cui viene attribuito l’aumento del tasso di natalità registrato proprio in quell’anno.

La HON ha vita breve, solo tre mesi, poi viene distrutta. I maligni la definiscono la più grande puttana del mondo, avendo accolto centomila visitatori in tre mesi.

Ai miei occhi non è così, al contrario essa è l’incarnazione dell’antico culto della Dea Madre, ha qualcosa di magico. Fa sentire felici e chiunque, al vederla, sorride.

 

Pubblicato in: TINGUELY - UNA MAGIA PIU’ FORTE DELLA MORTE, di P.Hulten.


 

 

Scritti

John Ashbery

Niki de Saint-Phalle

John Ashbery

Niki de Saint-Phalle  

John Ashbery

Niki de Saint-Phalle

Niki de Saint-Phalle

La Hon

  

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