Mimmo Rotella

Deviazioni & comportamenti di Rotella


 

…Prima del 1954, ho studiato a lungo la pittura; ho analizzato le opere di Léger, De Chirico, Picasso, ho anche dipinto delle tele geometriche. Ma non ero soddisfatto; perché sapevo che tutte queste problematiche erano già state risolte prima di me, da Mondrian, Herbin, Glarner e, in generale, dagli artisti costruttivisti della prima metà del secolo. Scoprendo questi manifesti sui muri di Roma, ho sentito che esisteva uno spazio di ricerca che corrispondeva alla mia identità, parlava alla mia intuizione. D’allora, ho cominciato ad esprimermi attraverso delle nuove immagini, a creare il mio linguaggio. Nel 1954, sono stato il primo ad utilizzare e ad esporre questi manifesti recuperati dai muri urbani. Ma nel 1963, compresi che rischiavo di impantanarmi nella ripetizione. Avrei potuto, in effetti, produrre per tutta la vita dei décollages da questi manifesti lacerati. Ma non volevo racchiudermi in un’etichetta, nella tristezza e impoverimento di una pratica ripetitiva, sistematica, sterile. Ho quindi abbandonato i décollages sempre continuando la mia investigazione sulle tecniche di riproduzione dell’immagine. In questo periodo sono i miei primi frottages, concepiti utilizzando soprattutto immagini di riviste. E ho continuato questi frottages, fino al 1975. Parallelamente, si sviluppava il ciclo delle tele emulsionate. Poi a partire dal 1966, la serie delle impressioni tipografiche, l’artypo, e, dal 1971 al 1975, l’artypo-plastique, cioè la plastificazione di queste impressioni tipografiche, plastificazione che dà a queste immagini un aspetto più tecnologico…

 "Détournements & comportements de Rotella (suite)", Conversazione tra Mimmo Rotella e Giovanni Joppolo in Opus International, n°81, été 1981, pp.48-49. Tradotto dal francese.


Mimmo ROTELLA

Maurizio Fagiolo Dell’arco: Le "Favolose Trasformazioni" di Rotella

Mimmo RotellaDétournements & comportements de Rotella

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