Vasca rivestita di cocciopesto, impasto di malta e
detriti di terracotta, che aveva la proprietà di rendere impermeabili le superfici. Non
se ne conosce la funzione, oltre quella di raccogliere l'acqua, non si sa se quella
piovana o quella immessa tramite tubature. La vasca è quadrata e precisa nell'impianto.
Sembrerebbe un impluvio, ma non vi sono motivi sufficienti per asserirlo. L'ipotesi di un
impluvio sconvolgerebbe l'idea che abbiamo di questa casa.
Ritornando in dietro, di fronte ai cubicoli, circa di fronte al terzo, troviamo il
prefurnio, ambiente per riscaldare l'acqua (per il riscaldamento). Ci sono due gradini per
scendere nel vano. Scendendo, osserviamo meglio che il muro di fronte ha un arco ora
chiuso. Esso è in corrispondenza con uno degli ambienti termali retrostanti. Il muro con
l'arco è più antico degli altri muri del prefurnio. Ciò lo si capisce perché, per
restringere l'ambiente precedente più ampio, hanno costruito un nuovo muro, per cui
l'arco è rimasto per metà da una parte e per metà dall'altra. Quel buco alla base
dell'arco comunica con l'ambiente termale retrostante. Al di sotto del pavimento vi è un
vuoto per la circolazione dell'aria calda.
Dal prefurnio abbiamo una visione generale posteriore dei tre ambienti termali. Quello
centrale ha la parete curva ad "abside", forma preferita nell'architettura del
III-IV sec. d.C. La muratura è in opera mista che alterna file di mattoni a file di
tufelli.
Il particolare di questa foto mostra un tratto della parete ad "abside" e i
dettagli dell'opera mista.
Foro quadrangolare dalla geometria decisa.
Non se ne conosce la funzione. Forse ha qualche relazione con l'impianto di riscaldamento,
oppure è il resto di una costruzione più antica.