LA DIOCESI

 

 

1) IL TERRITORIO E LA POPOLAZIONE

2) STORIA DELLA DIOCESI

3) RIPATRANSONE E MONTALTO - SAN BENEDETTO DEL 
TRONTO (1983 - Giovanni Paolo II)

 

 

 

 

IL TERRITORIO E LA POPOLAZIONE

La diocesi di Ripatransone - San Benedetto del Tronto - Montalto abbraccia 18 comuni (più le frazioni di Civitella del Tronto) di due province che fanno parte di due regioni: Ascoli Piceno nelle Marche e Teramo nell'Abruzzo. Ha una superficie di Kmq. 456 ed una popolazione di circa 130 mila abitanti (poco meno della metà è concentrata a San Benedetto del Tronto), ripartita in 54 parrocchie (dalle 300 alle 9000 anime). Confina : a Nord con la diocesi di Fermo, ad Est con il mare Adriatico, a Sud con la diocesi di Teramo e ad Ovest con la diocesi di Ascoli Piceno e con quella di Spoleto - Norcia in Umbria.

LA POPOLAZIONE

130.000   abitanti;
18            comuni;
54            parrocchie;
124          chiese;
71            sacerdoti diocesani;
7              case religiose maschili;
37            sacerdoti regolari;
3              fratelli;
8              canditati al sacerdozio;
33            case religiose femminili;
195          religiose;
20            asili retti da religiose;
3              istituti educativi;

 

STORIA DELLA DIOCESI
(Ripatransone 1571: la diocesi di San Pio V)

Dopo apositi processi (quello marchigiano nel 1567 e quelli romani nel 1570-71), per l'importanza raggiunta nella zona in quasi tutti i settori della vita cittadina, per il numero degli abitanti, con l'appoggio di Ascanio Condivi, Annibal Caro, Michelangelo Buonarroti, San Filippo Neri, per determinazione del papa Pio V, e superate le ultime opposizioni (Farfa, Vescovo di Fermo, Cardinal Montalto, Offida), finalmente nel 1571 Ripatransone riuscì a coronare il suo sogno quasi secolare (le trattative erano iniziate nell'ormai lontano 19 febbraio 1485) di ottenere una diocesi a sé con il distacco da Fermo. Infatti con la bolla "Illus fulciti presidio" del 30 luglio, Pio V la elevò al grado di città e di sede vescovile con giurisdizione su: Quinzano, Monteprandone, Force, Montalto, Montedinove, Rotella, Porchia, Cossignano ( località dismembrate dal Presidato Farfense ); Acquaviva, San Benedetto, Gissi, Grottammare, Marano, Sant'Andrea ( località dismembrate dalla diocesi di Fermo ) ; Colonnella e Patrignone ( località dismembrate dalla diocesi di Ascoli ).
Con Ripatransone veniva istituita una diocesi cuscinetto tra Ascoli e Fermo ( secolari rivali ), destinata a colmare un vuoto pastorale; inoltre si spezzava la secolare e anacronistica giurisdizione farfense, e sotto la spinta dei nuovi fermenti rinnovatori scaturiti dal Concilio di Trento, si operava nella zona un'autentica rivoluzione.
Il primo vescovo, Mons. Lucio SASSI di Nola ( 1521 - 1604 ), fece il solenne ingresso a Ripatransone  la domenica 23 marzo 1572.
Nel 1586 il papa Sito V ne ridimensionò il territorio per creare diocesi Montalto, sua patria, e la rese suffraganea di Fermo. Nel 1597, avendo deliberato i Ripani di edificare nel centro dela città una nuova cattedrale, il vescovo Pompeo DE NOBILI pose solennemente la prima pietra.
Nell'ottava di Pasqua del 1622 i Ripani accolsero trionfalmente il simulacro della madonna di San Giovanni (proveniente da Loreto), che fu proclamata patrona della città e della diocesi, ed incoronata solennemente il 10 maggio 1682 dal Capitolo Vaticano (la prima nello stato pontofico).
Ad una di queste due date probabilmente risale il "Cavallo di fuoco" , tradizionale manifestazione folkloristico - pirotecnica della domenica dopo pasqua, unica in Italia nel suo genere.
Nel 1623 il vescovo Lorenzo AZZOLINI vi fondò il seminario, che fu sistemato nelle stanze dell'ospedale di San Pastore (poi monastero delle Domenicane ed oggi Istituto S. Teresa).Nello stesso anno si incominciò ad officiare la nuova Cattedrale di San Gregorio, con il trasferimento della cattedra vescovile e del Capitolo da San Benigno. La nuova Cattedrale fu subito arricchita con tre opere lignee di Desiderio Bonfini di Patrignone.
Negli anni della rivoluzione francese  ripararono a Ripatransone  alcuni sacerdoti d'oltr'Alpe (i preti francesi refrattari arrivarono nel 1793).
Nell'Ottocento e nei primi anni del Novecento (fino all'unione con Montalto), lasciarono un buon ricordo di sé i Pastori: Mons. Filippo MONACELLI (riorganizzatore dell'archivio della curia); Mons. Giovanni Carlo GENTILI (fondazione dell'Accademia Cuprense per i giovani amanti di letteratura e di erudizione storica); Mons. Fedele BUFFARINI (cure prestate alla popolazione funestata dal colera, soprattutto a San Benedetto del Tronto); Mons. Raniero SARNARI (Congresso Eucaristico Diocesano); Mons. Luigi BOSCHI (carità esemplare).
Nello stesso periodo fatti di rilievo furono: trasferimento (1820) del seminario nell'ampio Monastero di S. Chiara; trasferimento (1875) dell'episcopio e della curia nel Convento di S. Caterina degli Agostiniani; solenni celebrazioni (1882) del secondo centenario dell'incororazione della Madonna di San Giovanni.
Nella seconda metà dell'Ottocento il Seminario Vescovile divenne uno dei più famosi della regione per merito di dinamici rettori, come Don Giambernardino Mascaretti di Grottammare, e di valentissimi docenti, come il latinista e dantista Don Carmine Galanti (1821 - 1890) di Cossignano, Don Luigi Antonio Paielli (m. nel 1878) e Don Augusto Stazzuglia (1846 - 1903) di San Benedetto del Tronto , Don Adolfo Cellini (1857 - 1920) di Ripatransone, letterato, teologo ed esegeta.  
 

RIPATRANSONE E MONTALTO - SAN BENEDETTO DEL TRONTO (1983- Giovanni Paolo II)

Con decreto pontificio del 7 aprile 1983 la chiesa ripana ha preso il nome di diocesi di Ripatransone - San Benedetto del Tronto ed è stata unita a quella montaltese "aeque principaliter" : pertanto da questa data la nuova denominazione è quella di diocesi di Montalto e Ripatransone - San Benedetto del Tronto; quest'ultima città è poi diventata la sede vescovile delle due chiese.
L'attuale pastore, Mons. Giuseppe CHIARETTI, nominato il 7 aprile 1983, consacrato nel duomo di Spoleto (dov'era vicario generale) il 15 maggio, entrato in diocesi il 3 luglio, per Montalto è il 22° Vescovo della serie, per Ripatransone il 42°, per San Benedetto del Tronto il primo.
Avendo trovato le due diocesi ben dotate di strutture, sta dedicando tutte le sue forze e le sue numerose doti all'attività pastorale (evangelizzazione, ministerialità laicale, attenzione alla famiglia e ai giovani...), ad iniziative di carattere sociale (emarginati) e culturale (celebrazione del centenario sistino, museo diocesano, periodico settimanale e mensile, ecc.). Ha dotato la nuva città vescovile di San Benedetto del Tronto delle essenziali e necessarie strutture diocesane (cattedrale, curia e episcopio) e di uno spazio della carità (complesso del "Biancazzurro")