Medici
di Mario Bernardini
Il dubbio sulla validità dell’anno 2000 come ultimo del secondo
o primo del terzo millennio nulla toglie, o aggiunge, ai progressi che,
in campo sanitario, sono stati fatti durante il trascorrere dei suoi 366
giorni (bisestile!).
Quanto sembra lontana la figura dello studente di medicina di appena
40 anni fa che seguiva le lezioni di anatomia in sala incisoria, studiava
la legge di Mendel e in semeiotica imparava a distinguere l’uso dello stetoscopio
da quello del fonendoscopio e talvolta a preferire l’appoggio dell’orecchio
sul torace del malato.
Le odierne biotecnologie coinvolgono nella loro prospettiva il miglioramento
della vita dell’uomo con quella animale e vegetale e la protezione dell’ambiente
è collegata alla conservazione dell’ecosistema che supera i confini
dell’atmosfera che ci circonda.
Medici del terzo millennio che potranno disporre di un corredo scientifico oggi appena immaginabile e che, nel prossimo futuro, dovranno sostenere la speranza di sopravvivenza dell’uomo fino ad almeno 120 anni con la dimostrazione di avere saputo mantenere e aggiornare la propria preparazione con il gruzzolo di ‘crediti formativi’ raccolti anche ‘navigando’ in internet. Tra i tanti ricordi dei miei sei anni di frequenza del corso di laurea in medicina e chirurgia, quello che più di ogni altro vorrei trasmettere ai colleghi del terzo millennio, che non può essere il mio, è quello della lezione magistrale in medicina legale di Cesare Gerin che ricordandoci di esercitare sempre la professione con ‘scienza e coscienza’ aggiungeva la necessità, per noi medici e per i nostri assistiti, di usare in ogni situazione ‘prudenza, perizia, diligenza’ |
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