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Ricerca e informazione
Esiste un ‘movimento antiscientifico’ ?

di Mario Bernardini(*)

Il 2 febbraio sono state anticipate da una Agenzia di Stampa alcune dichiarazioni del Ministro della Sanità, Umberto Veronesi per la trasmissione ‘Telecamere’ di domenica 5 febbraio su RAI3.
Parlando di biotecnologie il ministro della Sanità Umberto Veronesi, ha detto che: “Siamo purtroppo preda di un vasto movimento antiscientifico, emotivo ed emozionale, che si propone di tornare alla natura in maniera molto confusa”. 
Secondo i dati di un sondaggio dell’Istituto UNICAB sul tema delle biotecnologie, condotto su 1.100 italiani, risulta che il 69% ne ha sentito parlare, ma solo l’8% ha dato una definizione corretta del termine, il 24,8% approssimativa, il 9,7% errata, mentre il 57,5% non sa dare una definizione. Inoltre, il 62% è favorevole all’uso delle biotecnologie in campo medico, mentre il 58% è contrario al ricorso alle biotecnologie nell’alimentazione, motivando tale atteggiamento per “eventuali rischi per la salute” nel 22% dei casi e nel 50% per “non alterare la natura” 
Veronesi, commentando il sondaggio, ha giudicato “deprimente il basso livello di informazione in materia. La gente ha paura di qualcosa che non conosce. Il 50% degli italiani non ha dubbi su cose che in realtà non sa. Questo è un atteggiamento ideologico, non scientifico, che non ha aspetti razionali”. Il ministro ha aggiunto poi che “paradossalmente più le ricerche in campo biotecnologico avanzano più il movimento antiscientifico si rafforza. L’esempio è quello del Dna. Avere davanti a noi il panorama dei geni - ha detto il ministro - e sapere di poter correggere malattie e migliorare la natura stessa è una prospettivai entusiasmante, ma vista da molti con terrore, come se volessimo entrare nel gioco filosofico o ideologico della vita stessa.Certamente - ha concluso - questo campo di ricerca pone problemi etici, ma le biotecnologie sono un mezzo e non un fine''. 

Quale promotore di un ‘Osservatorio Permanente per l’Informazione Medico Scientifica, pur condividendo l’impressione del basso livello di preparazione della gente, ritengo che non sia sufficiente riferirsi ad un ‘movimento antiscientifico’, non meglio identificabile, quando, piuttosto, sarebbe necessario migliorare il livello culturale della popolazione favorendo una più completa e corretta divulgazione del progresso medico scientifico in atto e, eventualmente, esercitando un maggiore controllo sulla comunicazione fatta senza precisi ed individuabili ‘referenti’ di provata qualificazione professionale.
E’ vero quanto affermato dal Ministro, anche sulla base di dati percentuali, sul basso livello di conoscenza del valore e delle possibilità offerte dalle biotecnologie, ma ciò conferma la necessità di potenziare l’informazione formativa in campo medico scientifico, ancora più e specialmente se fosse confermata l’esistenza di un ‘movimento antiscientifico’ organizzato.
Bisogna altresì non dimenticare che la ‘persona’ è una perfetta combinazione di potenzialità fisiche non disgiunte da una spiritualità della quale si ignora ancora l’effettiva influenza per il mantenimento di quello straordinario fenomeno naturale che è la vita dell’uomo e dell’intero ambiente che lo circonda.
Per favorire il progresso della ricerca scientifica e tutelare la salute dell’uomo è opportuno coinvolgere ogni componente della collettività in una maggiore conoscenza di quanto è offerto dalla scienza nel suo quotidiano progredire; e questo si può oggi favorire con il ricorso ad una maggiore e migliore utilizzazione dei moderni mezzi di informazione e ad un più attento controllo, nel rispetto della libertà di pensiero e di opinione, della veridicità di quanto viene divulgato.

*Presidente Associazione Stampa Medica (ASMI)


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