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Aspettando le elezioni

L’attività parlamentare "tira il fiato".
Per usare un’analogia con il gioco del calcio, dopo le fasi di studio, di attacco e difesa, con lo scioglimento delle Camere, maggioranza e opposizione ‘giocano a centro campo’.
Una pausa, durante la partita, utile per recuperare il fiato in vista delle future ‘strategie tattiche’ che dipenderanno dai risultati elettorali.
La parola è ai partiti e la sanità diventa materia di confronto con espressioni dialettiche comiziali che accomunano ogni schieramento nella formulazione di slogan inneggianti alla tutela della persona, alla parità di diritto alla salute, alla cura dei malati, alla difesa dei soggetti deboli e degli anziani.
Tutti d’accordo, allora, per garantire ad ogni cittadino quel diritto alla salute già previsto dalla Costituzione.
Dopo quanto è stato detto e scritto ed è stato avviato ed in parte anche concretizzato durante la gestione del Ministero della Sanità da parte dell’On.le Rosy Bindi e del Prof. Umberto Veronesi, nella prospettiva che la Sanità pubblica entri a fare parte di un più ampio Ministero comprendente anche le Politiche Sociali, l’Ambiente e il Lavoro, scegliendo a caso tra le prime domande che ci vengono in mente, vorremo avere un’idea di quanto si prospetta a proposito di alcuni argomenti d’interesse per gli assistiti e i professionisti, non solo medici, interessati.

  • Quale ruolo assumeranno il Governo e il Ministero nella prospettiva di un Federalismo e di una Autonomia regionale che, con parità di contribuzione, garantiscano parità di interventi a tutti i cittadini e uguale inquadramento e trattamento contrattuale e convenzionale ai professionisti del S.S.N e delle altre attività attinenti la salute il lavoro e l’ambiente.
  • Un sistema sanitario che prevede sempre maggiore integrazione pubblico- privato (se per ‘privato’ si intende ‘non convenzionato’, altrimenti chi paga è sempre il pubblico!) potrà garantire parità di risorse e costi anche nel caso di scelta di liberi professionisti, garantendo gli onorari previsti dalla legge Tariffaria.
  • Come potrà essere finalizzata e finanziata la ricerca in campo biomedico sia nel settore pubblico che in quello privato nel rispetto di scelte di generale interesse, ma che tengano anche nella dovuta considerazione le necessità, i bisogni e le attese di minoranze di soggetti deboli.
  • Nella prospettiva della Riforma degli Ordini professionali, particolarmente per quanto può interessare in medicina anche la Riforma dell’Università, come si inserisce il progetto della ECM (Formazione continua del medico).
Senza dimenticare i progetti di legge d’interesse sanitario che rinunciamo a ricordare e che non sono arrivati a conclusione, ma che potranno essere definitivamente accantonati o riproposti con le stesse o diverse formulazioni dal Governo che sarà formato dopo le elezioni del 13 maggio, credo che sarebbe intanto utile per tutti, e non soltanto risposta a domande forse troppo impegnative, conoscere il parere dei Responsabili per la sanità dei partiti che si presenteranno all’elettorato prescindendo dalle scelte di schieramento.
Per ora possiamo soltanto augurare buona salute a tutti i cittadini e buon lavoro ai medici e agli operatori impegnati nel campo della salute, formulando i più sinceri e disinteressati auguri al prossimo Ministro.
Mario Bernardini


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