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Rivoluzione in farmacia

Dal 1 luglio arrivano i ‘farmaci generici’

Un'indagine indica la disponibilità dei cittadini ad utilizzare i generici
(ma con il consiglio di Medici e Farmacisti)

- Solo 1/3 degli italiani ha sentito parlare di farmaco generico come alternativa alla specialità medicinale.
- Solo il 29,3% sa che il generico è un prodotto equivalente ad una specialità medicinale già esistente per la quale è scaduto il brevetto.
- Appena il 16,4% degli italiani sa che dal 1 luglio andranno in vigore nuove norme in base alle quali il cittadino dovrà pagare un contributo qualora il farmaco prescrittogli abbia un prezzo più alto rispetto all'importo a carico del SSN.
Sono questi alcuni dei dati che emergono da una ricerca effettuata da Ilesis, su incarico di Fofi e Federfarma, presentata durante il convegno sui farmaci generici tenutosi il 9 giugno scorso a Bologna nell'ambito della manifestazione Cosmofarma.
Alla carenza informativa che emerge dalla ricerca, dovrà sopperire la campagna predisposta dal Ministero della sanità in collaborazione con ‘altroconsumo’. 
La campagna prevede  la collaborazione delle farmacie per distribuire 1.600.000 depliants informativi, che saranno disponibili anche negli ambulatori medici. Le farmacie affiggeranno anche locandine. Previsto anche l'invio di un opuscolo a 18milioni di famiglie italiane.
Solo il 61% degli intervistati, infatti, sa che l'efficacia del farmaco dipende dal principio attivo. 

I comportamenti
La ricerca ha indagato su quali saranno i comportamenti dei cittadini di fronte alle nuove disposizioni in vigore da luglio. 
Di fronte all'alternativa di dover pagare una quota per il farmaco prescritto oppure di averne un altro, con lo stesso principio attivo, uguale dosaggio e via di somministrazione, senza pagare nulla:
- Il 37,1% chiederebbe spiegazioni al proprio farmacista;
- Il 25,6% si farebbe consigliare dal farmacista circa il da farsi;
- Il 21,5% prenderebbe nota del fatto e tornerebbe dal medico per farsi cambiare la ricetta;
- Il 16,8% chiederebbe al farmacista di sostituire il farmaco prescritto con quello ottenibile gratis;
- Il 13,3% acquisterebbe il farmaco prescritto, pagando la differenza, ma si riserverebbe di parlarne successivamente col proprio medico.
Sono soprattutto persone mature a chiedere al medico il farmaco più economico e le persone con titolo di studio medio alto. La richiesta di sostituzione al farmacista è invece prerogativa dei giovani.
Quanto sia importante l'informazione perché la manovra produca vantaggi per i cittadini, oltre che per i conti pubblici, si capisce dal fatto che, se correttamente informati circa l'equivalenza tra un generico e la specialità corrispondente:
- Il 66,1% dei cittadini sarebbe pronto a chiedere al medico il generico al posto della specialità.
- Il 16,5% sarebbe pronto a chiedere al farmacista il generico in sostituzione della specialità prescritta.
- Il 17,4% preferirebbe acquistare la specialità prescritta dal medico, indipendentemente dal prezzo.

La fonte dell'informazione
Alla domanda su quali soggetti dovrebbero dare informazioni qualificate nel campo dei farmaci:
- Il 90,4% dei cittadini indica il medico;
- Il 75,8% indica il farmacista;
- Il 46,5% vorrebbe campagne informative di tipo istituzionale (ministero, regioni o Asl).
- Il 46% indica il personale delle strutture sanitarie.
Seguono a notevole distanza, altri canali come trasmissioni TV, riviste specializzate e non, giornali ed altro.


Cos’è un farmaco generico
L’Organizzzione Mondiale della sanità ha definito il ‘farmaco generico’ un ‘prodotto farmaceutico 
copia di un medicinale di riferimento già presente in commercio e per il quale siano scaduti il brevetto 
e il certificato complementare di protezione’ cioè i diritti di esclusiva sul prodotto da parte dell’azienda 
che per prima lo ha messo in commercio
Quali sono i vantaggi dei farmaci generici
I farmaci generici hanno qualità ed efficacia uguale a quella dei medicinali di riferimento, 
ma un prezzo inferiore dal 20% al 50%.
Cosa cambia dal primo luglio
In base alle norme contenute nell’ultima Finanziaria cambia il meccanismo di rimborsabilità dei farmaci. 
Tra i farmaci salvavita equivalenti sarà a totale carico del SSN solo quello a prezzo più basso, ossia i generici. 
Le differenze di prezzo, qualora fosse richiesto un farmaco di mercato, sarà a carico del paziente.
Come riconoscere i farmaci generici
Questi farmaci non hanno, per legge, nomi di fantasia, come i farmaci tradizionali attualmente in commercio,  
ma solo il nome del principio attivo che li caratterizza, seguito da nome dell’Azienda farmaceutica che li produce.


Il Presidente della FNOMCeO 
interviene sui farmaci generici

“I medici italiani, con senso di responsabilità, accolgono l'invito del Ministro Veronesi e assicurano la loro disponibilità affinché l'operazione farmaci generici possa conseguire, sul piano della contrazione della spesa, i risultati sperati”, ha detto Giuseppe Del Barone, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, commentando l'iniziativa che sarà avviata il 1 luglio.
“Ciononostante, ha detto Del Barone, l'intera operazione presenta aspetti discutibili che, a mio avviso, andrebbero valutati per non incorrere in una delusione. In primo luogo mi sembra oltremodo ottimistico prevedere un risparmio di 550 miliardi rispetto alla spesa corrente, in considerazione del fatto che i malati, soprattutto se anziani e sofferenti di patologie croniche (i maggiori consumatori di farmaci) sono abituati a quel tipo di farmaco e a quella confezione e potrebbero, pur con le dovute assicurazioni del proprio medico, non accettare di buon grado un prodotto diverso da quello abituale. Inoltre, ha aggiunto Del Barone, è da dimostrare che i generici siano del tutto uguali e con le stesse caratteristiche terapeutiche, alle specialità medicinali. E' noto, infatti, che ogni prodotto farmaceutico è composto dal principio attivo e da una serie di eccipienti e sostanze aggiunte la cui presenza o assenza o diversità, tra prodotto e prodotto, possono determinare risposte diverse, alla luce di possibili fenomeni allergici”.
“Io credo, ha continuato Del Barone, che per ridurre la spesa farmaceutica a fianco dei farmaci generici possano essere attuate altre iniziative come la produzione di confezioni farmaceutiche commisurate alla durata della terapia prescritta, sulla base dell'esperienza condivisa e delle linee guida diagnostico terapeutiche e la possibilità di commercializzare i farmaci alle tariffe già in uso nelle forniture ospedaliere, senza tralasciare un eventuale ripensamento della normativa sui ticket sanitari, sempre e comunque nella salvaguardia totale dei meno abbienti. 
Un'ultima considerazione, ha concluso il presidente della FNOMCeO, vorrei riservarla agli aspetti metodologici del programma, per sottolineare come a tutt'oggi, a distanza di poco più di venti giorni dall'avvio dell'iniziativa, la campagna d'informazione, salvo qualche flash sui telegiornali nazionali e le comunicazioni degli organi di stampa, di fatto ancora non è stata avviata, i medici di famiglia non sono stati dettagliatamente informati ed i cittadini, che in realtà sono i veri destinatari del messaggio, ancora non hanno ricevuto alcuna comunicazione. 
Non vorrei, ha osservato Del Barone, che la mancanza di una tempestiva informazione finisca per ripercuotersi sui medici che già aggravati da numerosi impegni burocratici, si vedranno costretti ad accollarsi anche l'onere di informare i cittadini sui perché dei farmaci generici e rassicurarli circa la loro validità terapeutica evitando, se possibile, il rischio che eventuali disguidi siano attribuiti ai medici”.


ULTIMORA
Slittano le norme sui ‘farmaci generici’

Roma 28 giugno 2001
Il Governo ha approvato in data odierna un provvedimento che rinvia al 1 gennaio 2002 l’adeguamento del prezzo dei farmaci alla media europea e conseguentemente le norme sui ‘farmaci generici’.
Slittano al 1° settembre  le nuove modalità di rimborso dei medicinali ai farmacisti.


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