Il silenzio degli innocenti.
Convivere e dialogare oltre ogni confine
di Mario Bernardini
Il “fondo” del numero di settembre che aveva per titolo “Presa
di coscienza” in riferimento ai fatti dell’11 settembre mi induce
a tornare a riflettere su quanto è accaduto dopo il dramma vissuto
dagli USA in quella tragica data e che ne ha allargato le dimensioni ad
un dramma che ha coinvolto altri Paesi del mondo e dovrebbe indurre l’intera
collettività umana a riflettere sulla inadeguatezza di ogni atto
violento, anche se necessario, come tentativo di far valere rivendicazioni
pur fondate su principi di diritto all’uguaglianza tra singoli e alla legalità
della convivenza sociale.
Ho preso il sottotitolo di questa nota, “convivere e dialogare oltre
ogni confine”, dal programma dell’8° Workshop Internazionale che
si è recentemente svolto al CNR per trattare il tema della “Cultura,
Salute Migrazioni”.
Un “laboratorio” di iniziative e proposte “operative”
che, su invito del Presidente del Congresso, Aldo Morrone, ha iniziato
i suoi lavori con un minuto di silenzio per ricordare le vittime innocenti,
‘non solo per sacrificio della vita, ma anche per privazione di elementari
diritti umani’, in una situazione che dall’11 settembre si è
prepotentemente imposta all’attenzione di ognuno inducendo i più
a quella “presa di coscienza” che reputo necessaria per ripartire
in un più collegiale intento di umana collaborazione nel tentativo
di risolvere i problemi e rispondere alle minime aspettative di ogni persona.
Un minuto di silenzio
per meditare prima di agire
Un minuto di silenzio come il paragrafo “in bianco” di questa pagina,
affinchè ogni lettore possa riempirlo con un pensiero personale,
una riflessione di solidarietà.
Questa è la mia riflessione
“Sono gli individui che formano la collettività e le persone
che compongono uno Stato. La meditazione del singolo individuo sul diritto
al rispetto della propria persona è meditazione sul rispetto del
diritto di ogni persona alla propria individualità in una dimensione
di Stato più che mondiale, universale.
Potrebbe essere il punto di partenza per il riconoscimento del diritto
all’uguaglianza di tutte le persone che popolano la Terra.” |