Il nuovo Sistema Sanitario Nazionale e i suoi
effetti sulle imprese
Devolution e Federalismo
Convegno organizzato da Business International
con il patrocinio di Farmindustria
e in collaborazione con il Centro Studi Economia
e Sanità,
Astra Zeneca, Merk Sharp & Dohme e Pfizer
I primi risultati della svolta federalista nella sanità non piacciono
agli addetti ai lavori.
In occasione del Convegno, nella tavola rotonda “Devolution e federalismo”,
dedicata alla nuova autonomia in materia medico-sanitaria, che a Roma a
fine gennaio ha visto la presenza di industriali, farmacisti, cittadini,
medici distributori oltre che a rappresentanti del governo, sono stati
in molti a esprimere le proprie perplessità.
A preoccupare è la possibilità che le Regioni soffochino
lo spazio offerto alla collaborazione tra i diversi operatori del settore
in nome di un neocentralismo regionale.
Per il direttore generale di Farmindustria Ivan Cavicchi, intervenuto
all’incontro, non bisogna dimenticare che l’obiettivo è lo sviluppo
delle politiche scelte e assicurare il diritto a tutti con imparzialità.
“La scelta federalista fatta – ha detto Cavicchi – non è
in discussione ma bisogna migliorarla”.
A sorpresa, il giudizio più duro è arrivato da Antonio
Tomassini, presidente della Commissione igiene e sanità del
Senato che ha parlato di un potere troppo forte delle Regioni e in
particolare della Conferenza Stato-Regioni definita “una camera decisionale
senza appello”.
Il presidente di Farmindustria Gian Pietro Leoni, considera
invece un ‘autogol’ il decreto taglia spesa sui farmaci che favorisce
le regioni di centrosinistra, come Umbria, Toscana ed Emilia-Romagna, definite
“virtuose” nella gestione della Sanità. Il centrodestra che
governa quelle più a rischio di sfondamento del budget della
spesa si troverà quindi svantaggiato e probabilmente costretto ad
adottare misure impopolari tipo fiscalità aggiuntiva e ticket.
Anche la risposta delle imprese al nuovo quadro normativo nella politica
sanitaria è stato indirizzato verso la massima collaborazione, ma
allo stesso tempo avanzando qualche preoccupazione sul futuro della devolution.
Per Umberto Mortari, presidente della Merk Sharp and Dhome Italia,
industria americana presente in Italia con attività commerciali
e di ricerca è fondamentale “la collaborazione tra Regioni e
imprese per avviare un vero processo di sviluppo del sistema sanitario
che sia più vicino ai cittadini attraverso le autonomie locali”.
Per Mortari, inoltre, è importante dare impulso ai programmi per
la ricerca: “Abbiamo pronti per la commercializzazione in Italia e in
tutta Europa ben 12 nuovi prodotti specifici per diverse malattie come
diabete, ipertensione e malattie cardiache ed è anche allo studio
un vaccino contro l’Aids”.
(I.F.)
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