Un "occhio elettronico"
per recuperare la vista
E’ del 14 giugno la notizia dell’Agenzia KronosSalute che ‘otto ciechi
hanno ricominciato a ‘vedere’, riconquistando una certa autonomia,
grazie all’impianto di un occhio elettronico realizzato, lo scorso aprile
all’Ospedale di Lisbona’.
L’Agenzia di cui riportiamo il testo riferisce che si tratta di un
successo dell’equipe del dottor Joao Lobo Antunes, in collaborazione
con ricercatori del programma del Dobelle Institute degli Stati
Uniti, che pubblica i risultati dell’intervento chirurgico sul ‘Journal
of the American Society for Artificial Internal Organs’.
L'operazione, durata 4 ore in anestesia generale, consiste nell’impiantare,
nel cranio, una piccola placca di plastica munita di 16 elettrodi per stimolare
la corteccia visiva a produrre fosfeni (i lampi di luce di varia forma).
Una piccola telecamera fissata sugli occhiali del paziente ri-trasmette
quindi le immagini a un piccolo computer che è, a sua volta, collegato
con elettrodi alla corteccia. Il primo prototipo è stato sperimentato
nel 2000 su un americano. Lo scorso aprile sono stati invece operati 3
americani, un canadese, un’italiana, un argentino e un tedesco. Attualmente
i pazienti riescono ad orientarsi e a distinguere le forme di persone e
oggetti.
Quattro di loro riescono anche a vedere i colori e il canadese ha anche
guidato la macchina (a velocità ridotta) su un circuito privato.
Gli specialisti spiegano che, ora, il pericolo maggiore è il
rischio di infezioni e che il programma deve essere migliorato per ottenere
una definizione dell’immagine e una visione più corretta. L’occhio
elettronico può essere impiantato solo su quei pazienti che non
sono ciechi dalla nascita e la cui corteccia visiva è intatta.
Il Dobelle Institute ha intenzione di commercializzare presto il sistema
di vista artificiale. Il costo dell’operazione è stato stimato pari
a 75.000 dollari. |