Testata
Appunti e commenti dal summit planetario
Johannesburg 2002: 
un consulto al capezzale della Terra
di Giovanni Meledandri *



“Immaginate un futuro in cui le tempeste e le inondazioni non avranno tregua; le isole e le regioni costiere, anche quelle densamente abitate, saranno sommerse dal crescente livello delle acque; i terreni fertili saranno riarsi dalla siccità, lasciando spazio all’avanzata dei deserti; una moltitudine di rifugiati migrerà in massa; il controllo delle risorse idriche e ambientali sarà esercitato per mezzo di conflitti armati.” 

Kofi Annan, U.N. Secretary


 
Il vertice di Johannesburg, conclusosi nella prima settimana di settembre 2002, non mancherà di rappresentare, nel bene e nel male, un riferimento storico per il pianeta. Ricadute, analisi e riflessioni coinvolgeranno, in modo più o meno diretto, la salute di tutti gli abitanti della Terra. Abbiamo raccolto alcuni spunti per il mondo medico.
 
 

Si ringraziano ANSA, ADN Kronos, “Il Tempo”, “La Repubblica”, “Time Magazine”, “The Economist”, www.johannesburgsummit.org.

I problemi sul tavolo

Emissioni di biossido di carbonio. L’emissione dei gas che producono “l’effetto serra”, indicato come principale responsabile del riscaldamento del pianeta, negli ultimi venti anni é aumentata di oltre un terzo. Le cause di questa forma di inquinamento atmosferico risiedono principalmente nella combustione di carburanti fossili e nell’incendio di aree verdi.
Diminuzione delle acque ghiacciate. Lo scioglimento dei ghiacci, soprattutto nelle regioni polari, è tra le conseguenze del riscaldamento planetario. Provoca un innalzamento del livello degli oceani e dei mari, delle tempeste e della siccità. Dall’inizio degli anni Ottanta al 2000 lo spessore medio della calotta polare artica è diminuito di quasi il 50%, passando da 3,1 metri a meno di 1,8 metri.
Deforestazione. L’abbattimento e l’incendio volontario delle foreste, a fine agricolo e di vendita del legname, senza alcuna regolazione, è proseguito a ritmo crescente: 20% in più, in venti anni, nelle sole aree tropicali.
Riscaldamento dell’Antartide. Circa 3°C in più negli ultimi 50 anni, di cui la metà negli ultimi venti anni.
Siccità. Conseguenza dei cambiamenti climatici, colpirà regioni sempre più estese, spesso nelle aree già più svantaggiate, non risparmiando, tuttavia, parti del mondo in cui non costituiva un problema sino a dieci anni fa.

Michelangelo's Center - Johannesburg 2002 (f.d.a.)

Sovrappopolazione. Le previsioni per il 2050 sono assai variabili, con uno scarto di oltre due miliardi d’individui tra minimo e massimo previsto. La popolazione sarà distribuita a “pelle di leopardo” e soggetta a repentini cambiamenti di locazione. Drammatica la sovrappopolazione nelle megalopoli.
Barriere coralline. Oltre l’86% é seriamente minacciato da pesca indiscriminata, inquinamento e deposizione di sedimenti: decine di migliaia di specie si estingueranno.
SALUTE. Negli ultimi 10 anni sono aumentate: l’aspettativa di vita, la prevalenza di AIDS e malaria, l’incidenza delle infezioni respiratorie e gastroenteriche, della malaria, di alcune neoplasie, delle malattie del SNC. E’ diminuito il tasso di fertilità.
FAME. La mappa della denutrizione rimane impressionante, con l’Africa come continente più colpito. In tutto il mondo, tuttavia, la popolazione denutrita ammonta al 18%. Le cause usualmente indicate rimangono la deforestazione, il pascolo inappropriato, l’urbanizzazione e l’inadeguatezza delle tecniche agricole. Secondo recenti studi economici, però, 
l’affamamento di intere popolazioni o fasce di popolazione non deriva dalla penuria di cibo, ma dalla deliberata esclusione di alcuni gruppi sociali da parte di altri, per ragioni belliche, etniche e religiose.
ACQUA. Il prelievo delle risorse idriche è aumentato di otto volte in trenta anni. Il 50% delle risorse esistenti utilizzabili è stato gravemente degradato dall’impatto ambientale umano. I mutamenti climatici possono sconvolgere repentinamente anche i precari equilibri ancora esistenti.
BIODIVERSITA’. La distruzione degli ecosistemi è sistematica in tutti gli ambienti, più o meno integri, e in tutti i continenti. E’ in corso una perdita di specie con caratteristiche “emorragiche”, tanto da prospettarsi l’estinzione di massa di almeno UN TERZO delle specie esistenti.
CLIMA ed ENERGIA. L’assottigliamento dello strato di ozono e i residui della combustione di incendi e carburanti fossili provocano un progressivo, ingravescente, surriscaldamento del pianeta. Con proiezioni che arrivano a 20 °C in più entro il 2100.

L’apello dei Governanti

“L’attuale sistema di sviluppo ha provocato seri danni alla Terra” ha sostenuto il segretario generale dell’ONU, Kofi Annan, nel suo appello rivolto ai presenti e ai Governanti del mondo intero, sottolineando l’inutilità di dissimulare lo stato di pericolo nel quale si trova la Terra di sostenere che proteggere l’ambiente costa troppo caro, quando sappiamo ancor meglio che non far nulla costerà ancora più caro. Ed ecco alcune considerazioni che hanno fatto eco alle sue parole.
Thabo Mbeki, Presidente del Sud Africa. “Il messaggio è semplice, noi possiamo e dobbiamo agire insieme per un processo mondiale concreto e visibile che sradichi la povertà e faccia avanzare l’umanità, proteggendo al tempo stesso l’ecologia e il nostro pianeta.”
Romano Prodi, Presidente della Commissione UE. “Questo è il vertice dell’Europa, senza l’Europa non ci sarebbe stato né il vertice né nessuna strategia concreta di aiuto ai Paesi più poveri.”
Gerhardt Schroeder, Cancelliere tedesco. “Nelle ultime settimane si è registrato uno spettacolare aumento degli eventi meteorologici estremi. E’ in gioco la sopravvivenza del Pianeta, per questo la conferenza dovrbbe chiedere a tutti i Paesi di ratificare il protocollo di Kyoto.”
Jean Chretien, Premier canadese. “Prima della fine dell’anno il parlamento canadese sarà invitato a pronunciarsi sulla ratifica degli accordi di Kyoto sui cambiamenti climatici.”
Jaques Chirac, Presidente francese. “Mentre la nostra casa brucia noi guardiamo da un’altra parte. Dobbiamo pensare seriamente a un prelievo di solidarietà per finanziare lo sviluppo e tenere sotto controllo i risvolti negativi della globalizzazione.”
Fernando Henrique Cardoso, Presidente del Brasile. “Lo sviluppo non può essere sostenibile se ingiusto. È essenziale che i Paesi ricchi rinuncino al protezionismo, alle sovvenzioni all’agricoltura e a tutte le barriere doganali.”
Tony Blayr, Premier britannico. “Sappiamo quali sono i problemi, sappiamo anche quali sono le soluzioni da adottare: la povertà e il degrado dell’ambiente, se non sono controllati, porteranno al disastro.”
Megawati Soekamputry, Presidente indonesiano. “Se non arriviamo a metterci d’accordo sui problemi più importanti, ciò non farà che rafforzare l’idea che lo sviluppo sostenibile fino a ora ha prodotto soltanto chiacchiere.”

Le intese

ACQUA. Entro l’anno 2015 Il numero di persone che, nel mondo, non hanno accesso all’acqua pulita dovrà essere dimezzato. Si tratta di un accordo che soddisfa parzialmente i Paesi con insufficienti risorse idriche e che, se applicato con ritardi e lentezza, comporta un alto costo in vite umane, soprattutto bambini.
BIODIVERSITA’. Riduzione del ritmo di estinzione delle specie entro il 2010. L’accordo è peggiorativo rispetto alla Convenzione dell’Aja 2002, nella quale era stata concordata la parola “dimezzamento”.
INQUINAMENTO. Riduzione al “minimo”, entro il 2020, dei danni all’ambiente che provocano danno alla salute. Secondo osservatori, tra cui il WWF, tale accordo è peggiorativo rispetto a molti accordi multilaterali.
MARI. Impegno per la pesca sostenibile.
KYOTO. Accordo per un appello ai Paesi che non hanno ancora ratificato il protocollo.
RISORSE NATURALI. I riferimenti a “target per l’aumento delle fonti energetiche rinnovabili, principio di precauzione e approccio ecologico” sono stati espunti dal testo.

I problemi insoluti

DIRITTI UMANI. Insufficiente o mancante del tutto la concertazione di un modello di riferimento per la gestione delle risorse da parte degli stati.
SALUTE. Non c’è accordo sui temi legati alla salute e ai diritti del concepito e della madre. Non è fissato uno standard di riferimento per i servizi sanitari. C’è controversia in merito al paragrafo che subordinerebbe i servizi sanitari al “rispetto delle leggi nazionali e dei valori culturali e religiosi”. Non ci sono concertazioni o azioni per strategie di monitoraggio, prevenzione e contenimento delle malattie killer planetarie esistenti ed emergenti.
ECONOMIA. Ricchezza, produzione e consumi, ben lungi dall’essere stati riferiti a criteri di sostenibilità, non si è neppure ancora stabilito se dovranno essere oggetto di un programma di azione globale o rappresentare una indicazione di riferimento per le politiche locali. In merito si è preferito aggiornarsi a data da destinare.

*Dirigente Servizio di 
Medicina Internazionale 
ASL RM/E
(g.meledandri@virgilio.it)


Torna alla Home Page
Torna al Sommario

logo del Nuovo Medico d'Italia
Il Nuovo
Medico d'Italia
Direzione - Redazione - Amministrazione
Via Monte Oliveto, 2 - 00141 Roma
Tel e fax 06/87185017
e-mail


Webmaster: B. J.