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Un  argomento annualmente ricorrente nel mese di agosto

OCCHIO AL FARMACO

Estate 2002: ALLARME LASSATIVI adeguatamente trattato

Anche quest’anno il mese di agosto ha registrato sulla stampa di informazione un particolare interesse per i rischi di fenomeni avversi da farmaci e sostanze di uso comune.
L’attenzione è stata rivolta all’uso di ‘lassativi’ in particolare contenenti aloe e cascara, commercializzati anche nel nostro Paese.
Il ‘caso’ è nato dalla decisione della ‘Food and Drug Administration’ degli U.S.A. di ritirare dal mercato americano, entro il 5 novembre, i farmaci contenenti questi due principi attivi sospettati di avere effetti cancerogeni per l’uomo. 
Fortunatamente l’allarme scattato il 9 agosto è stato contenuto e l’argomento ha ‘tenuto’ solo per alcuni giorni.
Doverosamente tempestivo l’intervento del Ministero  della Salute che ha diffuso un Comunicato.
 Riportiamo anche alcuni passi ripresi dalle notizie diffuse dall’Agenzia Kronos-Salute con  le ‘schede informative’ sulle due sostanze  poste in stato di attenzione. 

Il ‘Comunicato Stampa’ del Ministero della Salute
Nessun allarme in Italia per prodotti lassativi

In merito ad alcune notizie su presunti problemi di sicurezza legati all’uso di prodotti medicinali lassativi a base di aloe e cascara, il Ministero della Salute precisa che non esiste attualmente alcun allarme circa rischi legati all’uso di questi prodotti, peraltro in commercio da decine di anni. Si ricorda, che il Sistema Nazionale di Farmacovigilanza è sempre attivo e costantemente impegnato a monitorare tutte le informazioni relative al profilo beneficio/rischio dei farmaci, compresi i prodotti segnalati dalla FDA americana.  Le notizie apparse sulla stampa prendono esclusivamente spunto da una decisione assunta il 9 maggio 2002 dalla FDA dovuta alla mancata ottemperanza dei  produttori di questi medicinali alla richiesta di  presentare dati aggiornati sulla efficacia e sulla sicurezza. Si tratta quindi non di evidenza di rischio (come dimostra anche il tempo di sei mesi stabilito per ottemperare alle decisioni) ma di mancata fornitura di dati a sostegno della sicurezza per prodotti di automedicazione che non sono sotto controllo diretto del medico.
L’agenzia FDA infatti nel novembre del 1990 aveva deciso una revisione complessiva dello status dei principi attivi contenuti in farmaci da banco (OTC) sotto il profilo della efficacia e della sicurezza. Nel  giugno 1998 avendo concluso questa prima fase l’FDA decise di riclassificare  i lassativi a base di aloe, cascara sagrada e senna come prodotti per i quali erano necessari ulteriori dati in merito alla sicurezza ed efficacia. In particolare l’FDA richiedeva per questi prodotti dati sulla mutagenicità e carcinogenicità. 
A  maggio del 2002  nessun dato era  stato fornito all’FDA per i prodotti contenenti aloe e cascara sagrada e per questo motivo l’Agenzia ha deciso di non includere in una lista finale di medicinali OTC tali prodotti imponendo la eliminazione dei due componenti entro 180 giorni.
L’agenzia FDA concludeva che la mancata fornitura di dati a sostegno della sicurezza per questi prodotti e il disinteresse da parte dei produttori a fornire tali dati erano elementi sufficienti a non poter considerare come adeguatamente documentati tali farmaci.
Per quanto riguarda il nostro sistema di farmacovigilanza, questo è inserito in una costante attività coordinata da organismi sopranazionali come, per l’Europa, l’agenzia EMEA. Nell’ambito di questo processo ogni singola informazione concernente qualsiasi farmaco viene sempre attentamente valutata dagli esperti della CUF. In particolare per i lassativi la CUF ha pubblicato nel 1998 delle linee guida per una corretta informazione ai pazienti nelle quali viene ribadito e raccomandato un uso occasionale di tali prodotti.

Da Kronos-Salute

Roma, 9 agosto  
In allerta il servizio di Farmacovigilanza del Ministero della Salute dopo le denunce del quotidiano ‘Libero’ sulla pericolosità di alcuni prodotti, soprattutto lassativi, contenenti aloe e cascara commercializzati nel nostro Paese. Senza esitare il sottosegretario alla Salute, Cesare Cursi, ha disposto “tutte le opportune verifiche per valutare anche il minimo rischio in Italia”. 
Secondo il Direttore del Servizio Farmacovigilanza, Roberto Raschetti, si procede “con grande attenzione, come sempre quando si tratta di salute pubblica”. Anche le associazioni dei consumatori sono subito intervenute per chiedere un intervento delle autorità.

CASCARA

La Cascara sagrada (nome latino Rhamnus purshiana) è una pianta originaria del Nord America, oggi diffusa in tutto il mondo e coltivata soprattutto sulla costa occidentale del Canada e degli Usa e orientale dell'Africa. In passato veniva utilizzata per curare disturbi dispeptici, come epatoprotettore e per la calcolosi biliare. Oggi la corteccia seccata di Cascara sagrada è usata come trattamento, per brevi periodi, della stitichezza occasionale. E proprio come principio attivo di numerosi lassativi, questa sostanza è finita nel mirino dell'americana Food and Drug Administration, preoccupata per gli effetti cancerogeni e mutageni dimostrati sui topi da alcuni studi. 
La parte della pianta usata a scopo terapeutico è la corteccia, invecchiata di un anno o trattata con il calore. Un accorgimento necessario, questo, per permettere l’ossidazione dei composti antrachinonici che, altrimenti, causerebbero irritazione gastrointestinale anche grave, con spasmi intestinali e vomito. Alcune ricerche hanno dimostrato l'efficacia della Cascara nel lavaggio pre-endoscopico del colon e nel trattamento della stipsi funzionale cronica dell'anziano: influenza la motilità del colon, stimola la peristalsi intestinale e la secrezione gastrica di acido cloridrico. Si può assumere sotto forma di compresse o come decotto. 
Fra le reazioni avverse, sono stati segnalati casi di asma e rinite in persone addette, in farmacia, alla manipolazione di prodotti con materiale proveniente dalla pianta. Il trattamento prolungato con i glicosidi antrachinonici contenuti nella Cascara è causa, nei topi, di lesioni precancerose a carico della mucosa del colon. Inoltre, la pianta contiene derivati antracenici, potenzialmente genotossici e in grado di favorire lo sviluppo di tumori nei roditori. Prima di assumere Cascara, sarebbe bene consultare il proprio medico. 
E’ controindicata, in ogni caso, durante la gravidanza, l’allattamento, in età pediatrica e se si soffre di malattie epatiche. 

ALOE

L’aloe comprende almeno 200 piante, fra cui la più studiata è la cosiddetta aloe vera (Barbadensis Miller). Ama i climi tropicali e sopravvive meglio dove c’è siccità. Con fini terapeutici, si utilizzano due differenti parti della foglia: il succo condensato e seccato, ottenuto dai tubuli pericilici esterni sotto l’epidermide fogliare, ricchi di antrachinoni, e il gel estratto dalle parti centrali della foglia, contenente acqua, polisaccaridi, enzimi, fattori di crescita (fitormoni), acidi organici. 
La preparazione a base di antrachinoni, sotto forma di pillole e sciroppi, viene utilizzata come lassativo. Può avere effetti tossici, perché col passare del tempo genera una sorta di pigmentazione della mucosa colica, per cui si sospettano effetti collaterali cancerogeni. Usata contro la stipsi, può causare diarrea dissenterica con aspetti ulcerosi, lesioni coliche degenerative o pretumorali, drenaggio biliare alterato, stipsi atonica da lassativi. Il gel, invece, è impiegato come cicatrizzante e anche per la preparazione di pomate protettive e filtranti solari.


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