Verso una "modifica" della "E.C.M."
Prima ancora che l’Educazione Continua in Medicina entri nella sua definitiva
fase operativa, sembra già che i suoi principi informatori debbano
essere modificati.
Almeno per quanto abbiamo letto in questo mese di novembre come giudizio
proveniente da autorevoli fonti, non soltanto italiane, e di estrazione
sia politica che culturale.
Ai primi di novembre, riporta un’autorevole Agenzia di Stampa, le Autorità
regionali della Sanità e degli Affari Sociali, riuniti per la Seconda
Conferenza generale al ‘Mosan Eurosalute’ di Milano hanno bocciato
la normativa che regola l’aggiornamento dei medici in Italia affermando
che ‘La legge italiana sull’Educazione medica continua (ECM) va assolutamente
riscritta’
In quell’occasione il direttore del Consorzio Italiano per la Ricerca
medica (CIRM), Nicola Fabris, ha dichiarato ai giornalisti che le
autorità socio-sanitarie europee hanno deciso che il tema della
loro Terza Conferenza, in programma nel 2003, sarà proprio l’ECM.
Intanto si sono già espressi sui ‘crediti formativi obbligatori’
anticipando che il sistema dei ‘medici a punti’ ‘non piace affatto
all’Europa’.
Commenti negativi riguardano il termine ‘educazione’, che sarebbe
meglio sostituire con ‘sviluppo professionale continuo’ e giudizio
contrario anche all’obbligatorietà dell’aggiornamento che potrebbe
tradursi in ‘fabbrica di punti’, mentre sarebbe più opportuno
parlare di ‘appositi incentivi’.
Sull’argomento ECM, e non solo su quella italiana, ma europea, è
tornato, a metà novembre, il ‘Corriere Medico’ che, a proposito
di ‘incentivi’, riportando il parere dell’Euract Council,
suggerisce una formazione che si accompagni a scatti di carriera.
In Europa l’educazione medica continua è sorpassata ancor
prima di entrare a regime.
Lo affermano gli esponenti delle nazioni del consiglio delle società
scientifiche europee (EURACT), braccio didattico dell’organizzazione mondiale
dei medici di famiglia (WONCA).
Riferisce testualmente l’articolo: ‘In un documento l’Euract council
ha considerato come una ECM all'italiana, fatta di eventi e punti-credito,
‘sia ormai da considerare, a livello degli studi di didattica internazionale
europea, una esperienza superata e "professionalmente stupida". Infatti
essa non è chiaramente in grado di evidenziare qual è il
progresso professionale dei medici-discenti sotto il profilo della conoscenza,
e ancora più sotto quello della certificazione di competenza’ ‘E’
tra l'altro evidente - continua il documento - come l’organizzazione
di tale educazione medica continua sia fortemente dominata da interessi
commerciali e come le valutazioni in punti di credito siano assolutamente
arbitrarie’
Seguono alcune anticipazioni e indicazioni su quello che potrebbe essere
il futuro superamento dell’ECM in un sistema integrato di HPE (Higher
Professional Education) e CPD (Continuous Professional Development).
Non sembra opportuno entrare nel merito di nuovi sistemi quando ancora
aspettiamo di vedere se e come sarà dato seguito all’ECM in Italia
E’ tuttavia certo che desta una certa impressione il modo in cui termina
l’articolo:
‘L’Euract sta adesso elaborando ‘the educational agenda’ uno stato
dell’arte di supporto alla qualità didattica, per un curriculum
didattico, tenendo conto di pre e post laurea e sviluppo professionale
continuo o HPE, con un occhio ai contesti nazionali.’
‘Ma di ECM non si parla più.’ |