Testata
BREVI

Incontro sul cancro organizzato dal club "Rosa Azzurra

Il Club "Rosa Azzurra" di Forza Italia ha organizzato, il 12 novembre scorso, un incontro con il Prof. Carlo Croce, immunologo e genetista, Direttore del Kimmel Centre per la ricerca sul cancro dell’Università statumitense Thomas Jefferson che ha tenuto una conferenza  sul tema: "Vinceremo la battaglia sul cancro? Prospettive future e realtà presenti. Cellule staminali: nuove sorgenti e nuove strategie".
Sono intervenuti  il Sen. Cesare Cursi, l’On. Mario Pescante, l’On. Mario Calducci e l’On. Antonio Tajani
Ha moderato Luciano Lombardi, Segretario ASMI. 

Dichiarazioni e un documento riassuntivo delle normative vigenti 
in Europa e nel mondo alla data del 15 ottobre


"Alternative" e tumori

In Svizzera il 50% dei malati di tumore ricorre anche alle cure alternative acccanto alle tradizionali.
Lo riporta Adnkronos che riferisce di un convegno su rischi e benefici di questi metodi di cura, svoltosi a Berna il 14 novembre in occasione della Giornata svizzera contro il cancro. 
Le persone colpite dal tumore non vogliono lasciare nulla di intentato e sono disposte a provare il tutto per tutto nella speranza di una guarigione o per attenuare le loro sofferenze”, sottolinea la Lega svizzera contro il cancro (LSE). 
Per aiutare i malati a proteggersi da cure inefficaci, la Lega ha pubblicato un ‘vademecum’, gratuito e disponibile in francese, tedesco e italiano.
Può servire ad orientarsi tra i diversi trattamenti, senza consigliare un metodo complementare piuttosto che un altro, ed utile a individuare, con la dovuta cautela, la cura non convenzionale più adeguata alle aspettative e bisogni. 
Nella guida si sottolinea che “non esiste ancora un’alternativa certa alla terapia antitumorale tradizionale e scientifica”. 
I metodi non scientifici non hanno mai guarito nessuno dal cancro: questi trattamenti non possono  “sostituirsi alla terapia medica tradizionale”.


S.I.M.O.H. 

Il 15 novembresi è svolta la Seduta Inaugurale dell’Anno Accademico dell’Istituto Omeopatico presieduto e diretto dal prof. Antonio Negro decano dei medici omeopatici hanhnemanniani.
Numerosi i messaggi augurali tra i quali quello del Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi e, del Ministro della Salute Girolamo Sirchia.

Comunicati Stampa sull’evento


Mappa dei comportamenti

Una mappa per ‘localizzare’ direttamente nel cervello le aree dei comportamenti, per studiare le similitudini e le differenze tra individui e culture. 
Questa l’idea di ricercatori giapponesi della Tsukuba University coordinati da Darryl Macer, secondo cui “classificare le idee umane, oltre ad alte facoltà mentali come memoria, capacità a pianificare e stato sensoriale, potrebbe aiutarci a comprendere le diversità culturali e capire che cosa invece sia universale”. 
Gli specialisti, che presenteranno il loro progetto il prossimo febbraio, sono convinti che “in una società che sta divenendo sempre più globale e dove c’è il timore di perdere le diversità culturali, è il momento di cominciare a pensare in maniera ‘scientifica’ su come affrontare questo aspetto dell’esistenza umana”. 

(Nature, vol. 420, n. 6912) (Tra/Adnkronos Salute)


Gli americani non credono nella correttezza della ricerca

Chapel Hill, 26 novembre
Gli americani non si fidano della ricerca medico-scientifica. 
Quasi l’80% dei neri e il 52% dei bianchi crede di poter essere inconsapevolmente usato come cavia in test medici. 
Sono questi i risultati di uno studio, condotto su un campione di statunitensi, da Giselle Corbie-Smith dell'Università del North Carolina a Chapel Hill, e pubblicati sull’Archives of Internal Medicine. 
Secondo l’autrice questo atteggiamento negativo potrebbe compromettere le ricerche in corso sulle malattie cardiovascolari, cancro e altre patologie che colpiscono milioni di americani.
La ricercatrice ha interrogato più di 500 neri e circa 400 bianchi, selezionati in tutto il territorio Usa. Nonostante l’accresciuta attenzione ai diritti dei malati, molti di loro temono di poter essere sottoposti, senza essere informati, a sperimentazione medica. 
In particolare, secondo lo studio, il 42% dei neri e più del 23% dei bianchi non crede che il proprio medico spiegherebbe loro, nel dettaglio, la partecipazione alla sperimentazione; oltre il 37% dei neri e quasi il 20% dei bianchi pensa che potrebbe essere chiesta la loro adesione ai test anche se dolorosi o per gli effetti indesiderati di un farmaco o di un trattamento sperimentale. 
Infine, a confermare l’atteggiamento negativo degli intervistati, il 15% dei neri e l’8% dei bianchi ritiene di non poter parlare liberamente con il proprio medico. 
Questi risultati sono stati confermati anche quando i ricercatori hanno analizzato il campione considerando il livello socio-economico e culturale degli intervistati, due fattori che potevano influenzare la ricerca. 

(Pin/Adnkronos Salute)


Nuove frontiere nella ricerca sulla sordità

L’Associazione Italiana per la Ricerca sulla Sordità (A.I.R.S.) ha presentato gli ultimi traguardi raggiunti in una Conferenza Stampa alla quale sono intervenuti il Prof. Giancarlo Cianfrone (Presidente A.I.R.S., Ordinario di Audiologia all’Università di Roma ‘La Sapienza’), il Prof. Mario Mattia (Vice Presidente - A.I.R.S., Fisico) e il Prof. Alessandro Martini (Ordinario di Audiologia e Responsabile del Centro di Bioacustica dell’Università di Ferrara).

Il Comunicato conclusivo e alcuni dati sulla sordità in Italia


Cure palliative

On line, su www.ministerosalute.it, è pubblicato il documento conclusivo del ‘Comitato per le cure palliative’, diretto dal professor Vittorio Ventafridda
Il Comitato è stato nominato nell’aprile scorso dal Ministro della Salute, Girolamo Sirchia, con l’incarico di proporre un modello assistenziale in grado di garantire ai malati di cancro in fase terminale Livelli Essenziali di Assistenza in tutto il Paese e allo stesso tempo assicurare flessibilità nella scelta dei modelli organizzativi da parte delle Regioni e delle Province autonome. 


Primo network europeo
Leucemie secondarie

Una rete europea per studiare e curare le leucemie secondarie. 
È questo il progetto lanciato dal professor Giuseppe Leone, Direttore dell’Istituto di Ematologia dell’Università Cattolica di Roma, a conclusione del Congresso internazionale su "Leucemie secondarie e leucemogenesi" svolto alla fine di ottobre presso il Centro Congressi dell’Ateneo del Sacro Cuore.
Il network si chiamerà Seleugen, acronimo dall’inglese traducibile con ‘suscettibilità alle leucemie secondarie: interazioni tra fattori ambientali e genetici’. 
Coordinato dall’Istituto di Ematologia della Cattolica di Roma, si propone di identificare i fattori di rischio ambientali e genetici delle leucemie secondarie per ridurre le neoplasie ambientali e sviluppare terapie farmacologiche dei tumori geneticamente guidate, cioè che prevedano l’adozione di molecole sulla base delle specifiche caratteristiche genetiche che il paziente presenta e che sono responsabili del possibile sviluppo, in futuro, delle leucemie secondarie.
Le leucemie secondarie differiscono dalle leucemie de novo per il fatto che si conoscono le cause che le determinano: esposizione alle radiazioni ionizzanti (raggi x e radioterapia, materiale radioattivo), ai derivati del benzolo e ai farmaci antiblastici utilizzati per la terapia antitumorale. Una percentuale tra l’1 e il 2% dei pazienti che hanno fatto terapia per curare il proprio tumore, in un periodo di tempo che oscilla tra i 2 e gli 8 anni, sviluppa leucemie secondarie.

L’intero Comunicato dell’Università Cattolica


Torna alla Home Page
Torna al Sommario

logo del Nuovo Medico d'Italia
Il Nuovo
Medico d'Italia
Direzione - Redazione - Amministrazione
Via Monte Oliveto, 2 - 00141 Roma
Tel e fax 06/87185017
e-mail


Webmaster: B. J.