Leiden, 8 gen (Adnkronos Salute) 
Larve di insetti per trattare le ferite che non si rimarginano ed evitare così il rischio di amputazioni. A rivalutare questo metodo tutto naturale e ben conosciuto fin da tempi antichissimi e' un nuovo studio dei ricercatori del University medical center di Leiden, in Olanda, pubblicato sulla rivista 'Clinical Infectious Diseases'.
Le larve, digerendo il tessuto 'morto' e distruggendo i batteri, sarebbero in grado di pulire e di far guarire quelle lesioni che non si rimarginano. 
Spesso queste ferite, provocate da infezioni, gravi traumi o da malattie come il diabete, non lasciano ai medici altra alternativa che l'amputazione. 
Secondo i ricercatori olandesi però, le larve rappresentano l'ultima possibilità da sperimentare quando le tecniche come la pulizia chirurgica o l'uso degli antibiotici non siano stati efficaci. 
Le larve, rese 'sterili', vengono raccolte in piccoli sacchetti di tessuto poroso, della grandezza di una bustina di te', che vengono poi applicati sulle ferite. 
I piccoli vermi liberano delle proteine che sciolgono i frammenti di tessuto necrotico, creando un 'liquido' che poi ingeriscono. 
In più rilasciano delle sostanze che proteggono la zona malata da una reinfezione e con il loro movimento stimolano la ricrescita dei tessuti. 
Nel loro studio gli esperti olandesi hanno testato questo metodo su 11 pazienti, riuscendo a guarire completamente 9 di loro. Questo trattamento, suggeriscono i ricercatori, potrebbe essere utilizzato anche per la cura delle ustioni.