Cosa sono le Biotecnologie
Mini-guida per capire come funzionano
Le Biotecnologie sono tecniche che consentono di alterare e mescolare
il patrimonio genetico di piante, animali e microbi. Le principali applicazioni
sono in agricoltura, medicina e allevamento ma si tratta di tecniche antichissime.
I primi esempi di 'biotecnologia' si hanno infatti con il lievito del pane
e la birra.
Servono per: introdurre attraverso geni prelevati da un altro
organismo nuove proprietà ad esempio la resistenza a virus e parassiti.
E' il caso dei mais Bt, in cui è stato inserito il gene di un bacillo
che uccide i suoi predatori.
I pro: Piante che crescono più in fretta, più
resistenti ai pesticidi, al freddo, agli insetti, più ricche di
sapore e a 'lunga conservazione'.
Animali che producono più latte e carne.
Sarà possibile sfamare più gente, realizzare vaccini
e farmaci come l'insulina.
In agricoltura rese più alte e minore uso di pesticidi.
I contro: I prodotti alimentari ogm potrebbero essere tossici
o allergenici per l'uomo o sviluppare resistenza agli antibiotici.
Si rischiano super-piante e super-insetti resistenti agli insetticidi
o agli erbicidi o di inquinare altre piante attraverso i pollini.
Le regole: Le pietre miliari sono la direttive CEE 90/220 e
la 98/44.
La prima stabilisce le procedure per le autorizzazioni e le responsabilità
sull'emissione nell'ambiente di ogm, le etichettature etc.
La seconda disciplina i brevetti. L'Italia l’ha impugnata in sede europea
insieme all'Olanda ma poi l'ha recepita (il 16 luglio '99) con il voto
contrario del ministro dell'Ambiente.
L'Italia è seconda in Europa dopo la Francia nella sperimentazione
di coltivazioni biotech con 233 campi sperimentali di Ogm di 23 diverse
specie vegetali. Sono invece oltre 40 i COMUNI anti-transgenici tra cui
Roma, Genova e Bubbio (At).
Il bisiness: nel 1995 valeva 75 milioni di dollari, 235 nel
'96, 670 mln nel '97, 1.500 mln nel '98, 25 mila mln nel 2010. Nel '98
gli ettari coltivati con produzioni ogm erano 2,8 mln e nel 2000 saranno
circa 70 milioni.
Le trans-piante più diffuse nel mondo sono la soia (49%),
il mais (28%), colza e cotone (8%) e tabacco (5%). Le ricerche riguardano
la tolleranza agli erbicidi (67%), la resistenza a insetti (26%), la resistenza
a virus (6%).
I big: da un rapporto Nomisma emerge che il mercato mondiale
è controllato da 5 colossi: Aventis, Advanta, DuPont, Monsanto e
Novartis più i due gruppi sementieri Limagrain e Seminis. La ricerca
pubblica copre il 18% del settore in Europa e il 12% negli Usa.
Chi studia: Le ''bioaree'' in Italia sono 13: sei sono al Nord
(Bologna, Genova, Torino, Trieste, Verona e Milano), tre al Centro (Roma,
Siena e nelle Marche), 4 al Sud e nelle isole (Napoli, Taranto, Brindisi
e Catania, Sardegna) scelte per la presenza nella stessa zona di centri
di ricerca specializzati. Presso la presidenza del Consiglio opera un Comitato
Nazionale per le Biotecnologie. I corsi di laurea in agro-biotecnologie
sono sei e tre i diplomi: 1.088 gli iscritti, 28 i neodottori. |