OCEANMIND - I racconti dei galleggiatori

 

 

23-3-2003

"There's a gloom in deep ocean"…
Sono un essere che cerca la luce; se per luce s'intende amore, coscienza, consapevolezza.
Cerco la mia luce… E la trovo nei rari abbracci di mio padre, nell'odore di mia madre, negli occhi del mio compagno di "viaggio". Una luce splendente una mattina, prima che il sole sorgesse, mi ha scaldato ed il suo calore è ancora sul mio cuore.
Sono un essere che non ama le regole, le istruzioni di vita.
La vita è un dono prezioso che abbiamo fatto a noi stessi.
Ed io cerco di viverla come tale, come Vita.
Mi affido a piccole vibrazioni.
Vivo di semplici emozioni.
Il mio primo incontro con la Vasca non è stato entusiasmante: troppa plastica, troppo scivolosa, troppo salata!
Perché chiudermi li dentro? Se devo sfiorare la luce non voglio che sia li dentro, dove tutto è un po' finto, indotto. Non deve venire da fuori, da ciò che mi circonda ma da dentro.
… A distanza di tempo qualcosa è cambiato: se vuoi vivere nella luce, devi sentire la luce nel cuore e non basta infilarsi in un bozzolo caldo ed accogliente ed averne una lontana percezione.
Ma… nella Vasca c'è un mondo da scoprire. Se solo hai voglia di avventurarti in quest'Oceano. E' un mondo silenzioso dove si ascolta musica colorata. E' un mondo d'odore di ricordi e di piccoli dolori che fanno sorridere. E' un mondo che non esiste in nessun altro posto…
E' un mondo dove si è se stessi e non si può mentire… Un luogo dove il panorama è talmente ampio da toglierti il fiato. (Il panorama di cui parlo è la tua vita, mi scuso per l'ermetismo del mio scrivere).
E le colline e valli puoi sorvolarle… In volo… Puoi soffermarti su un piccolo particolare e perderti in un ramo di corallo… La Vasca e la mia anima, questa sera, mi hanno fatto un regalo…
Ero sdraiata nella Vasca ed ero sveglia, cosciente forse anche un po' avvilita dal fastidio che sentivo dietro la nuca.
Ho messo le mani dietro il collo e mi sono svegliata…
C'era luce nella stanza. Una stanza dalle pareti gialle e qualche decoro rosso cupo. Un letto duro e delle lenzuola ruvide. Una sedia ed un comodino… La porta della mia stanza accede ad un piccolo giardino… E poi una larga strada con grossi ciottoli neri: Pompei. Vedo la gente che inizia la giornata, uomini che parlano e donne che mi sorridono. Mi fermo alla fontana a bere dell'acqua e nell'attesa guardo in alto, c'è il sole… E poi le mie mani sotto l'acqua corrente. Entro in un piccolo negozio di frutta, ci sono verdure sul banco di legno umido e luccicante… Mi vedo tagliare delle verdure e parlare con la proprietaria… Sono felice… Una pausa ed un uomo si avvicina, mi dice che è stanco del lavoro nei campi ma quest'anno il rac-colto sarà abbondante. Mi passa un fascio di grano ed altri li assesta per terra in un cantuc-cio. Sto per uscire ma inciampo… Non cado e guardo di nuovo il cielo… "qualche ora fa c'era il sole" penso "ed ora…". Una goccia cade sulla mia guancia destra…
Mi sveglio nella vasca ed una gocciolina di condensa cade sulla mia guancia…

Giada



3-9-2003

All'inizio un po' di bruciore sulla pelle, la luce si spegne, chiudo meglio il portellone, la pezzetta sulla maniglia è sistemata. Quanto rumore! Inizia una carrellata di immagini, ricordi, situazioni della mia vita quotidiana, disordinata, percepisco una mente confusa, meccanica "alla ricerca"... alla ricerca... un'immagine uditiva, una frase, alla ricerca del suo oggetto e l'immagine di Fernando che mette un pugno sulla sua mano sinistra. Il silenzio è totale. Inizio a vedere immagini, paesaggi, giardini alberati, con una luce, una luminosità conosciuta che trapela tra le foglie... già una volta sono stato in questo luogo che vedo per la prima volta... una frase: "è la mente, la mente stessa alla ricerca"... Si amplifica la sensazione di una "Ricerca Antica"; non sono "io" a cercare, è qualcos'altro che sta cercando, è l'atto della ricerca senza il soggetto...
C'è una figura all'apparenza umana, sembra giovane, vestito con abiti contadini, forse da spaventapasseri. Mi sta dicendo qualcosa senza parlare. Sento elettrificazione ed espansione. Percepisco che parte di questa essenza è la stessa vita che cerca se stessa. Mi sembra che sia finito il tempo, sento una musica ed una luce che si accende... apro gli occhi ma non è così. Chiudo nuovamente gli occhi e proprio in quell'istante arriva la luce e la musica...

"Il linguaggio esterno menziona cose esterne quindi illusorie. La realtà parla per bocca del poeta."

Eracle



4-9-2003

Totalmente vigile durante tutta l'ora.
Mai perso il contatto con la realtà.
Ho provato poco e niente,
l'unica cosa... non ero da solo,
anzi, a pensarci bene, c'era un sacco di gente!

Daniele



5-9-2003

Credo di essere risalita alla prima sensazione che abbia mai provato e cioè a quando ho realizzato per la prima volta di "esserci" e ho percepito me stessa. Una sensazione di completa, pura, innocente, contentezza. Quello che mi ha colpito è stata la "purezza" di questa sensazione, assolutamente incontaminata da dubbi o paure. È successo quando ho provato a muovermi impercettibilmente nella vasca e mi sono sentita avvolta nel liquido. Un attimo dopo ho pensato a quanto sarebbe stato bello essere totalmente immersi.
Così, solo dopo, ho capito di aver vissuto una reminiscenza della mia vita prima della nascita e penso che sia stato straordinario che io sia riuscita a "riappropriarmi" di una sensazione così positiva. Forse questa è la cosa più definibile che posso raccontare perché per il resto ricordo un flusso di pensieri, di immagini e anche di suoni, non riconducibili alla realtà che ci circonda.
Io credo che la vasca ti accolga e ti permetta di recuperare la tua essenza, liberandola, nel bene e nel male, dal peso delle esperienze.
Uscendo dalla vasca mi sono sentita benissimo, in pace con me stessa e con il resto del mondo. Mi sono sentita una privilegiata perché avevo avuto l'opportunità di provarla e rassicurata perché sapevo di poterci tornare.

Marzia

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