Note introduttive a cura di Gerd Grüneisl
aprile 1999
 

Perché l’educazione interculturale?

Quali compiti deve e può adempiere l’apprendimento interculturale?

Le pressanti richieste di apprendimento interculturale (ovvero apprendimento multiculturale) derivano soprattutto da due  cause:
  - i nuovi movimenti migratori, provocati dall’impoverimento, dalla guerra e dalle catastrofi nelle diverse parti del  mondo, e dalla ricerca di lavoro e di vita migliori da parte delle persone vittime di questi eventi;
- le tendenze globalizzanti in tutto il mondo dei grande ramificati complessi industriali, i  quali trasferiscono i loro  luoghi di produzione laddove essi vedono condizioni di lavoro e di mercato vantaggiose per il loro capitale.

Nel secondo caso la soluzione all’apprendimento interculturale è semplice. Si tratta dello sviluppo di un canone di apprendimento per comunicare competenze linguistiche e nozioni formali di forme di vita e modi di pensare stranieri cosicché i partner in affari possano comprendersi senza complicazioni.

Nei contesti culturali quotidiani il problema si pone  in termini più difficili: I singoli stentano a riconoscere le società europee come società multiculturali di fatto da moltissimo tempo ( a causa del colonialismo e delle forme economiche di globalizzazione), dato che essi non sono più in grado di distinguere nella rete dei contesti intellettuali. Qui sono inclusi gli atteggiamenti di razzismo che hanno le loro radici nella tradizione e nell’educazione.

Da qui risultano le seguenti premesse per  programmi di apprendimento interculturale
  - essi devono comunicare informazioni circa i contesti  storici, economici ed attuali;
 - essi devono promuovere la sensibilità per nuove strade di apprendimento e cambiamento di opinioni attraverso la preparazione di un milieu specifico;
 - essi devono promuovere la comprensione che l’identità culturale non è un dato di fatto finito, bensì un processo che può svilupparsi solo con l’aiuto dell’opportunità e segnato dalla capacità di fare nuove esperienze  ed incontri;
 - essi devono comunicare che lo sviluppo dinamico di un’identità culturale globale è  un arricchimento del singolo (come individuo ) e che la promozione dell’integrazione unilaterale dello straniero in una società scelta a caso rappresenta un’assurdità (cioè chi per caso  arriva in Francia diventa francese, chi arriva in Italia diviene italiano e chi arriva in Germania diventa tedesco?)

Da questo contesto diventa chiaro che l’apprendimento interculturale (educazione verso la tolleranza e l’apertura verso il mondo) non sono da adempiere con i metodi della lezione tradizionale. Un’educazione multiculturale che va al di la dell’insegnamento formale di standard culturali nell’incontro internazionale, ha bisogno di strutture di apprendimento aperte e complesse, orientate alle situazioni  di vita dei bambini (delle persone). Senza una spiegazione che include esperienze con i propri sensi ,concrete con gli stranieri e le loro forme di vita culturali non è possibile promuovere lo sviluppo di una identità culturale propria ed aperta ( dall’italiano/tedesco/ francese verso l’europeo ed il cittadino del mondo)

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Note sulla mostra dell'Associazione Kultur und Spielraum
 
 
 

VIAGGI  NEL  MONDO  SENZA  SOGNI  DI  VACANZA
Perché gli uomini cercano patria e asilo in un paese straniero





La mostra “Viaggi nel mondo senza sogni di vacanze” nasce con  l’intento di elaborare e produrre attorno ad un tema difficile, l’educazione alla mondialità, uno strumento didattico interessante rivolto ad  una vasta utenza di adulti e bambini.
Sono soprattutto i bambini e le bambine i soggetti privilegiati a cui la mostra si rivolge, nella convinzione che è soprattutto in età scolare che si formano e si standardizzano gli atteggiamenti ed i pregiudizi nei confronti dell’altro /diverso da sé e degli stranieri, e i bambini sono esposti senza informazioni precise alle idee degli adulti di riferimento e acriticamente alle opinioni  e alle notizie dei mass media.
Questa mostra è uno strumento che può “naturalmente” fornire spunti di orientamento e motivi  affettivi legati al tema trattato; a questo scopo è stato progettato un programma di azione con forme differenziate di elaborazione, con l’obiettivo di sottolineare la necessità di una apertura a tutto campo alla varietà e alla ricchezza culturale del mondo e stimolare atteggiamenti e comportamenti volti alla curiosità, alla comprensione e al rispetto dei popoli per una possibile e reale costruzione di prospettive di pace.
L’acquisizione e la  circolazione dei saperi e delle informazioni circa le altre culture e la ricchezza etnica può essere un reale contributo che i bambini  possono dare per l’affermazione di una società tollerante e  multicultuale, verso la costruzione  di un mondo unico ed interculturale che affermi una dimensione universale del diritto di cittadinanza.

Finalità trasversale a tutti i percorsi di lettura e di interazione praticabili nella mostra è trasmettere informazioni ed input  nella  prospettiva di formazione di una più consapevole coscienza dei  rapporti politici, sociali, economici e culturali del nostro mondo a diversi livelli.
Principalmente quindi la mostra cerca di sopperire al deficit  di informazioni dei ragazzi che frequentemente  provocano il formarsi di comportamenti intolleranti e razzisti.
Ulteriore finalità della  mostra è quella di favorire la curiosità, l’interesse ed il rispetto verso  la vita  degli uomini di altri paesi e la tolleranza  per i loro  modi di vivere e per i loro bisogni, identificando nella tolleranza come comportamento e non come atteggiamento, la base indispensabile per una prospettiva interculturale.

La mostra è costituita da  più elementi  e spazi di interazione che attraverso la loro articolazione ed animazione ne  permettono una fruizione legata a dimensioni cognitive, affettive, sensoriali, laboratoriali e di ricerca:
A)N.9 Tavole dipinte (Comic-Art)
Le tavole, simili a quelle dei cantastorie di un tempo, forniscono lo spunto per raccontare “la storia”   e “le storie”  e trasmettono dati e fatti, sollecitando i bambini, che ascoltano e sanno più di quanto si immagini comunemente nel mondo degli adulti, a comunicare, confrontarsi,  discutere  sui seguenti temi/capitoli:
Paesi stranieri vicini e  lontani: approccio al tema con i bambini;
Economia mondiale ñ passato e presente - : come un giorno tutto ha avuto inizio, i commercianti, lungo la strada delle metropoli del commercio mondiale, gli affari bancari e i debiti di oggi;
Scoprire - conquistare- colonizzare: i conquistatori, gli sfruttatori e i  commercianti di schiavi, la divisione del  mondo in ricchi e poveri;
Paesi lontani - culture straniere: dal diritto a culture diverse alla ricchezza dell’esperienza culturale, Marco Polo, Vasco de Gama, Colombo e molti altri ancora....
America: un capitolo dimenticato (o passato sotto silenzio) della storia europea, come i nostri stessi nonni emigrarono a causa del fabbisogno economico e dell’oppressione statale, della persecuzione politica e religiosa. .
La realtà dei bambini: le attività dei bambini /e   i  bambini/e di strada  (Convenzione dei diritti dei bambini)
Fuga & asilo: perché gli uomini abbandonano la  loro patria: - guerra, tortura, persecuzioni, catastrofi  naturali, carestia, fuga da profughi - .
Il mondo: l’avventura di Robinson: viaggi e turismo ed ecologia, distruzione ambientale, il mito dell’abbronzatura, il razzismo quotidiano.
I danni dei “Grandi Generali” e le idee del mondo: da Cesare a Napoleone e da Gesù Cristo alla Rivoluzione francese ( Libertà, Uguaglianza, Fratellanza).

B) N.20 Tavole con le  Foto e i Testi della Mostra
Queste tavole sono costituite da un  montaggio di foto  documentarie e testi esemplificativi dei temi suddetti che sono ordinati e titolati allo steso modo con molti dati, fatti, numeri ed informazioni.
Le foto documentarie permettono anche una comprensione del tema della mostra senza una preventiva lettura  dei testi nei dettagli
Le didascalie della mostra sono pensate  prevalentemente  per una fruizione con l’aiuto dell’adulto che si confronta con la mostra, mentre i bambini si interessano al tema in modo giocoso.

C) Spazio cucina: cucinare, odorare, assaporare
Fa parte integrante della mostra uno spazio “cottura” completo di cucina a gas, lavandino e superficie di lavoro che può essere organizzato in modo variabile e va collocato spazialmente al centro della mostra stessa.
In tale spazio chi vuole ha la possibilità di cucinare ed assaggiare con ospiti provenienti da altri paesi piatti legati alle diverse culture del mondo.

D) N.20 Cornici “aperte”
La mostra Ë corredata da 20 cornici vuote con griglie in cui possono esser affissi informazioni, testi, documenti fotografici e quanto altro i visitatori  ritengono interessante e vi possono essere esposti i “prodotti” dei laboratori allestiti accanto alla mostra per attività teatrali, video, pittura e  manipolazione, musica, ecc; attività che sono stimolate e prendono spunto dalle informazioni visive, storiche, documentarie, statistiche ed economiche raccolte nelle tavole della mostra stessa.
In questa sezione può essere ambientato ed allestito uno spazio adibito a piccolo salotto per letture, esecuzioni musicali, conversazioni con ospiti.
 

(Photos: Kunst & Krempler - München-Olimpiazentrum-August 1999)
 
 

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Prima proposta per un progetto di formazione interculturale
Jesi - incontro preliminare progetto Odysseus del 7-8-9 gennaio 1998
Gruppo di lavoro composto da: Gerd Grüneisl, Tullio Bugari, Selly Kane, Carla Ceriachi.
 

Obiettivi
• Progettare e sperimentare percorsi formativi congiunti per gli operatori dei diversi partner aderenti (scuola, istituzioni, associazioni) e di diverse culture e paesi.
• Favorire  negli operatori:
 a) la capacità di attivare processi di interazione  tra persone e culture  diverse; b) competenze relazionali;
 c) conoscenze adeguate di culture diverse da quella di origine;
 d) la capacità di collaborare a interventi integrati (educativi e sociali) per  per il sostegno dell'identità culturale nei casi di difficile inserimento scolastico e sociale.
• Promuovere una consapevolezza critica della cultura di origine e dei processi di cambiamento culturale a cui sono sottoposti i migranti.
• Promuovere corsi di formazione per "operatori per il recupero dell'identità culturale" e corsi di aggiornamento per insegnanti e per operatori sociali.
• Sviluppare l'uso della formazione a distanza e favorire gli scambi di esperienze con le realtà di altri paesi.

Attività da programmare

Prima fase-settembre/dicembre 1998
• Formazione del gruppo di lavoro e avvio del lavoro dei partner impegnati in quest'area del progetto: (segue elenco partner impegnati attivamente a questa area del progetto):
• Definizione dei concetti di "identità culturale", di intercultura  e di processi di interazione culturale, dei termini di diversità e uguaglianza, confrontando anche il significato che viene dato nelle diverse lingue dei paesi dei partner.
• Riflessione critica sulle esperienze formative e interculturali già svolte dai partner.
• Preparazione di attività formative sperimentali e definizione delle linee metodologiche:
 a) partire dalle esperienze e dalle percezioni degli operatori del progetto, lavorare sulle storie personali, sulla comunicazione, sulla capacità di interazione con gli altri, utilizzare il gioco come luogo potenziale dove tutto è possibile; lavorare sul significato di cultura; interrogarsi su cosa è la scuola o la classe, cosa significa comunicare con i ragazzi.
 b) alternanza studio/esperienze: conoscenza di altre culture; formazione  come progettazione di attività da sviluppare con i ragazzi.
• Individuazione delle competenze professionali adeguate a sostenere l'attività di progettazione e di sperimentazione.

 Seconda fase-gennaio/marzo 1998
• Sperimentazione di una prima esperienza (due moduli di 3 giorni ciascuno?) nella realtà locale italiana (o in altre?), attraverso l'utilizzazione di giochi e lo scambio di conoscenze e di esperienze tra persone di paesi diversi.
• Riflessioni sull'esperimento.
• Stages di alcuni operatori presso realtà di altri paesi (?).

Terza fase-aprile/giugno 1998
•Integrazione dei risultati della sperimentazione e degli stages con i risultati emersi dagli altri gruppi di ricerca.
Indicazioni metodologiche e di contenuto per progettare nuovi moduli formativi e per promuovere corsi di formazione.

Prodotti finali:
- Metodologia
- Materiali video e audiovisivi

Risultati
Progettare:
• a) corsi di formazione per "operatori per il recupero dell'identità culturale", in grado di intervenire nei casi di difficile inserimento sociale e scolastico e di difficile definizione dell'identità culturale da parte del minore migrante;
• b) corsi di aggiornamento per insegnanti e per operatori sociali delle istituzioni e delle associazioni;
• c) interventi integrati tra la scuola e le altre istituzioni, per l'inserimento sociale e scolastico dei minori migranti e per la valorizzazione delle altre culture.

Impatti
Impatto sui piani di studio, inserimento nella programmazione didattica di attività interculturali.
Cambiamento di abitudini degli operatori.
Produzione altri progetti.
 
 

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Da  Anna Fontelles riceviamo:

Asistencia al  curso de formacion  en  Jesi,  Abril 99:
“Identidad personal y convivencia social”

Valoro muy positivamente la metodologia utilizada, ya que implicaba mocho a cada uno y era muy partecipativa .
Valoro muy positivamente que lubiese personas de distintos estamentos, ocupaciones y paieses: sanitario, judicial, educativo, administrativo, asistentes social, maesros, directores, psicologos, enfermeras, Italia, Alemania, Suecia, Espana.  Esto hizo mas rico el intercambio y pudimos contrastar diferents puntos de vista, maneras de trabajar, dificultades y posibilidades en los distintos estamentos, ect.
Personalmente me implico una reflexion sobre mi identidad, sobre la de otros paises partecipantes,  sobre la de los paises en  los que e migra poblacion, la posibilidad de empatizar con otras personas. Pienso que todo esto contribuye a tener una actitud mas abierta y tolerante con los otros.
Para el proximo curso se prosupo la realizacion del curso de formacion  en Lleida, pensamos que sera una buena ocasion para ampliar la participacion y la formacion a otras personas que desde aqui se han mostrado intersadas en el tema.

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formazione - training course

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