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Sabato 14 marzo 1998 alle ore 18,30
presso il  Centro Congressi - Capri

si terrà un incontro su

BLESO

Il poeta greco di Capri nella storia
del teatro popolare antico
 
Interverrà
Prof. Marcello Gigante

      Nell'antichità l'isola di Capri, prima di diventare famosa per l'arrivo e la permanenza degli imperatori Augusto e Tiberio, legò la sua fama ad un poeta locale le cui opere erano ancora ricordate nell'ambiente bizantino di VI secolo: Bleso. 
        Incerta è la cronologia e nulla si conosce della sua vita se non che proveniva da Capri. La sua produzione è andata pressoché perduta. 
        La figura di Bleso di Capri, ancorché incerta e problematica, sarà illustrata nell'ambito della storia del teatro popolare in Magna Grecia (quarto secolo prima della nostra era).
        Precederà una breve presentazione sulla Capri pre-romana con proiezione di diapositive.
        Marcello Gigante, ordinario di Letteratura Greca nell'Università "Federico II" di Napoli, direttore del Dipartimento di Filologia Classica. I suoi lavori sono stati fondamentali per la conoscenza e l'interpretazione del mondo antico e toccano campi di studi estremamene vari rendendo in pratica difficile ogni operazione mirata a ripercorrere, sia pur sinteticamente, la sua produzione: fondamentale e giustamente celebre rimane il volume Nomos Basileus pubblicato nel 1956, riedito nel 1993 e insignito del premio del Ministero della Pubblica Istruzione assegnato dalla Accademia dei Lincei. Gli interessi e gli studi di Gigante sono comunque andati molto al di là della Grecia classica, rivolgendosi ad autori come Diogene Laerzio e alla produzione di poeti italo-bizantini. Notevole, inoltre è il suo impegno di studio relativo alla cultura pompeiana e al teatro popolare in Magna Grecia. 
        Ma la fama di Marcello Gigante è legata nondimeno allo studio dei papiri ercolanesi sopravvissuti all'eruzione del 79 d.C.. Oltre ad uno studio indefesso portato avanti con acribia filologica, Gigante va ricordato per aver creato un centro internazionale di conservazione e studio di questi papiri, per aver promosso l'istituzione di una specifica disciplina, per avere creato una rivista, Cronache Ercolanesi, che raccoglie i risultati più importanti delle ricerche sul pensiero epicureo.