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Sabato 11 ottobre 1997 ore 18.30
Centro Congressi, Vico Sella Orta, Capri

Schegge di Capri, fra approdi e congedi,
nella letteratura araba contemporanea

Prof. Giuseppina Igonetti

Associato di Islamistica presso la Scuola di Studi Islamici
Istituto Universitario Orientale di Napoli

      L'iniversalità del mito di Capri rischia inevitabilmente di vedersi ridotta allorchè, per motivi vari - primo fra tutti la "lontananza" in termini linguistici e culturali - si tende ad ignorare l'esistenza di altre voci e di altre culture che, fuori dal coro sia pur multiforme dei viaggiatori europei, pure hanno parlato di Capri ed hanno fatto della mitica "isola azzurra" un preciso (ma non sempre) oggetto letterario. 
      La conferenza in questo senso inaugura una controtendenza: presentando alcune schegge di Capri "fuoriuscite" dalla letteratura araba contemporanea, l'incontro mira a sollecitare l'attenzione su un aspetto della "fortuna" di Capri poco o nulla indagato - quello, appunto, della presenza dell'Isola nella letteratura in lingua araba - e nello stesso tempo sfata l'opinione diffusa e prevaricante di uno sviluppo esclusivamente mittleuropeo o, comunque, europeo del mito-Capri
      Se è vero che intellettuali arabi non formarono mai una comunità radicata sull'Isola così come è innegabile da parte di questi l'utilizzo in qualche caso di moduli narrativi e poetici derivati dalla letteratura europea, altrettanto reale appare la vivacità con cui l'immagine dell'Isola si fissa, per poi rimodularsi, all'interno delle opere di scrittori e poeti arabi contemporanei. 
      Non esiste, in ogni caso, una "Capri araba", un modello precostituito e ricorrente: si va dalla Capri "percepita" dello scrittore egiziano non-vedente Taha Huseyn alla Capri "meta agognata" del connazionale Mahmud Taymur, dalla Capri come "non-luogo" del palestinese Gabra Ibrahim Gabra alla inebriante e panica isola del poeta libico Ali Sidqi Abd al-Qadir.