CEFALU'


Duomo (XII sec.)

Sorge sul livello del mare lungo il litorale tirrenico a ridosso della imponente Rocca che si erge tra i due promontori di S. Lucia e di Presidiana- Kalura. Dista da Palermo 74 Km ed è raggiungibile: percorrendo la A20 PA-ME , uscita Cefalù, 

Abitanti 14.610

 

CENNI STORICI

La città storica sorge sulle pendici della Rocca (massiccio, di natura calcarea, estrema propaggine settentrionale delle Madonie), lambite dal mare e percorse da numerosi corsi d'acqua. Il nome della città de­riverebbe infatti dall'ebraico «Kefas» (pietra), o dal greco «Kefale'» (capo), o «Kefalos» (fiume sotterraneo o testa d'acqua), o dalla latina «Cephaloedium»  (sorgente che pullula a mare).

La cittadina, probabilmente fondata dai Fenici, passò alternativamente sotto varie dominazioni: Greca, Cartaginese, Romana, Bizantina, Araba, Normanna, ecc. Il primo nucleo urbano, da identificarsi nella zona orientale detta «Porta Giudecca», risulta cinto da mura megalitiche lungo la scogliera per la difesa dalle incursioni marinare. Il perimetro murato della città arrivava comunque nei pressi dell'antica «Porta di Terra» (oggi piazza Garibaldi) e di «Porta Marina» o «Porta Piscaria» nei pressi del «Molo». La Rocca, da sempre luogo di culto (i resti della megalitica 

 costruzione pagana del Tempio di Diana ne sono un esempio), fu anche fortezza (all'opera difensiva dei Bizantini si debbono probabilmente le mura merlate e l'accesso fortificato al Castello). Cefalù venne conquistata dagli Arabi nell'858, a questi fu tolta nel 1034 dal Generale bizantino Giorgio Maniace che prese dimora nel Castello sulla Rocca.  Successivamente venne riconquistata dagli Arabi, ai quali, nel 1063, fu definitivamente tolta dal

Gran Conte Ruggero il Normanno. Ruggero II, divenuto Rè di Sicilia nel 1130, riorganizzò la chiesa siciliana elevando ad arcivescovado Palermo e Messina e consolidò la gerarchia ecclesiastica di rito latino sulla costa occidentale con la fondazione delle sedi vescovili di Lipari, Patti e Cefalù. A questa   volontà pianifìcatrice si deve la costruzione della Cattedrale iniziata nel 1131, di cui egli vide ultimata, nel 1148, solo la parte absidale.

Della città coeva alla Cattedrale restano alcuni tracciati viari nel quartiere a monte del corso Ruggero (rione Crucidda e via Francavilla) ed elementi architettonici medievali emergono da edifici monumentali: Cattedrale, monastero di S.Caterina, chiesa di S. Giorgio, palazzo Maria ipotizzato da alcuni come la domus regia. Osterie; questi si collegano lungo i due assi, corso Ruggero-via Mandralisca, incrociantisi nella piazza del Duomo. Il corso Ruggero conduce dalla Porta di Terra al centro civico amministrativo (cattedrale-domus regia) ed è appunto sulla via regia che nel sec. XIII i Ventimiglia, signori della città, fanno sorgere il loro palazzo circondato a valle da un ampio giardino. Nel 1352 la città fu sottomessa al dominio dei Chiaramente e da costoro passò ai Ventimiglia; nel 1391 fu riscattata dal Rè Martino I, aragonese. Nel 1430 il successore, Rè Alfonso d'Aragona, la ri­vendette al conte Antonio Ventimiglia; nel 1451 venne riscattata defi­nitivamente dal Vescovo Fra Luca de Sargana col consenso dei Magistrati della Città. L'opposizione al regime feudale dei Ventimiglia, alla fine del sec. XV, segnò un risveglio civile che fu accompagnato da una ripresa dell'attività edilizia a cui si deve l'urbanizzazione del giardino dei Ventimiglia (Osterie Magno) e l'insediamento e l'affermazione del ceto medio costituito da famiglie come: i Ruffino, Piraino. Martino, Maria, Indulsi.

A queste si deve l'edilizia aulica del sec. XVI; i singoli edifìci, sia civili che ecclesiastici, furono ripristinati in funzione nobiliare, cancellando, se­condo il sorgente gusto rinascimentale, ogni traccia del passato.

La pianta della città murata risulta così segnata da due distinte reti viarie: una tipicamente medievale, a monte del corso Ruggero, che con viuzze tortuose e gradinate si adatta all'orografia ed una a pianta razionale formata da dieci blocchi paralleli fra loro e

 

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