Istituto comprensivo di scuola materna, elementare e media "A. Gagini" Pollina (PA). Dirigente scolastico: Prof. Rosaria Gallotta.  Realizzazione: Funzione obiettivo area 2, prof. Lucio Vranca

 

Laboratorio: Promozione turismo nel territorio

Questa scheda viene utilizzata come pagina web da inviare a Repubblica nel progetto "Repubblica scuola" e per l'inserimento nella guida italiana del turismo scolastico edito dalla ESG 89 nella collezione "Le città con gli occhi dei ragazzi" 

POLLINA

Pollina   Finale   Valtur   Manna   Teatro Pietra Rosa

 

Pollina è un piccolo comune delle basse Madonie composto dal nucleo principale che sorge a 750 m sul livello del mare e dalla frazione di Finale  sorta proprio sulla costa in prossimità del bivio per Pollina da cui dista circa 13 Km, dal Villaggio Valtur e dal Fiume Pollina che scorre quasi al confine tra le province di Palermo e Messina. Il nucleo principale dista da Cefalù appena 25 Km, 12 Km dall’arteria stradale S.S. 113, 14 Km dallo svincolo dell’ultimo tratto autostradale PA-ME.

Il centro montano è caratterizzato da costruzioni ed archi di sapore medioevale, da scale, vicoli e viuzze che s’intersecano tra loro e sfociano in suggestive piazzette.

La parte più bassa del paese presenta invece una struttura urbanistica comune a quella di tanti altri paesi (strade e piazze più larghe) ma, anche qui, nelle zone periferiche, molte case  sono costruite sulle rocce e sembrano quasi affiorare da esse.

Pollina - panorama -

Torre Francesco Maurolico (prima del restauro)

     Tramonto con, in fondo, la Rocca di Cefalù

E’ questa una caratteristica di Pollina che colpisce anche il visitatore meno attento. Da molti angoli delle strade, delle finestre e dai balconi delle case, ma in particolare dalla sommità del paese, si dominano le catene montuose delle Madonie, la Rocca di Cefalù e l’intenso azzurro del Tirreno fino alle isole Eolie.

Il panorama, visto dal belvedere è veramente esaltante e suggestivo e consente, quando le condizioni atmosferiche lo permettono, di girare lo sguardo fino a Capo Zafferano (Palermo), Monte Pellegrino (Palermo), l’Etna, le Isole Eolie, Capo Milazzo.

Sempre dall’alto si può ammirare il lussureggiante territorio comunale ricco di boschi di querce di sughero e di vegetazione di macchia mediterranea. I terreni privati sono invece coltivati a frassineti, uliveti, castagneti che assicurano  la continuità del verde in tutti i versanti. Scorci molto belli e suggestivi, il visitatore può ammirare e scoprire salendo attraverso i tornanti che via via si snodano dalla statale per Pollina.

Le vicende del paese sono sicuramente antichissime e molti studiosi le fanno risalire alla colonizzazione greca. Il nome Pollina, secondo alcuni scrittori potrebbe derivare da Apollonia, anche se non tutti sostengono che Pollina sia l’antica Apollonia Sicula.

Particolare del bosco di "Serra daino"

  Una Madonna col bambino, oggi nella chiesa Madre, di datazione assai difficile, la più antica opera esistente che il Gagini avrebbe ricavato da una divinità pagana: Diana o Cerere, induce a pensare che la stessa chiesa fosse anticamente un tempio pagano dedicato ad Apollo ( il nome potrebbe derivare anche da Apollo).

Tutto  questo è avvalorato anche dal fatto che i pilastri sotto il pavimento poggiano su colonne di pietra scolpita facilmente attribuibile al periodo romano.

La presenza araba è testimoniata dal nome di alcune località : Cuba, Rais Gerbi, Saraceni, Casale e il paese veniva chiamato in quel periodo Casale di Polla. Una contrada chiamata “Pisano” lascia supporre che successivamente il paese abbia avuto rapporti commerciali con Pisa. Le prime notizie documentate risalgono in particolare alla dominazione normanna (1082) e  per alcuni secoli il piccolo centro fu soggetto alla  Diocesi di Troina prima , a quella di Patti poi e infine a quella di Cefalù.

Nel 1321 fu ceduto a Francesco Ventimiglia Marchese di Geraci. Sotto i Ventimiglia che regnarono fino alla metà del XVIII secolo il paese non sempre visse serenamente. Si racconta che un giovane coraggioso chiamato Morello, guidato da un abile sacerdote lottò tanto per riscattare il popolo dalle angherie e dalle ingiustizie del barone (pare che Morello fosse innamorato della sua giovane figlia).

Madonna col bambino di A. Gagini (1514)

Stemma dei Ventimiglia

Torre Morello

 

La controversia alla fine si concluse con un duello tra il giovane rappresentante del popolo e quello del barone. La vittoria arrise al primo, ma subito dopo Morello fu rinchiuso in una torre di cui oggi esistono i ruderi e dalla quale precipitò mentre cercava di crearsi un varco per uscire.

Al periodo di passaggio tra arabi e Normanni è legata invece la leggenda di Donna Pulina nobile normanna che innamoratasi di un principe arabo, dopo molti contrasti sarebbe riuscita a sposarlo ed a vivere in un castello fatto costruire proprio nella zona più bella ed alta del paese. Da queste due storie che  affascinano ancora gli abitanti del paese , sono stati ricavati dei testi che servono a tenere vivo il ricordo del passato. La storia del paese è legata poi a quella di molti altri comuni siciliani. Gli abitanti, dediti da secoli all’agricoltura ed all’allevamento del bestiame, scoprirono, negli anni ’70, che c’erano, nel loro territorio le condizioni per lo sviluppo del turismo. Fu proprio allora che la società Valtur comprò 60 ettari di terreno comunale  contrada Rais Gerbi, un promontorio vicino la frazione di Finale per costruirvi il villaggio. Con la somma di 190 milioni ricavati dalla vendita di questo terreno, il Comune ha fatto costruire subito dopo un teatro all’aperto proprio nella zona più alta al centro del Belvedere dove sorgono ancora i ruderi dell’antico castello medioevale.

In questi ultimi anni , il paese ha acquistato notorietà in tutto il mondo per il teatro e la Valtur.  Da quando viene visitato i turisti hanno potuto apprezzare anche le opere d’arte della chiesa, specialmente quelle del Gagini, la manna che è un prodotto tipico, una natura incontaminata e non compromessa da speculazioni edilizie, un paesaggio incantevole.

Naso di Dante - Teatro Pietra Rosa -

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FINALE

Pollina   Finale   Valtur   Manna   Teatro Pietra Rosa

 

  

Finale, frazione del comune di Pollina, da piccola borgata di passaggio, abitata da poche centinaia di persone, negli ultimi 50 anni, ha, progressivamente, raggiunto una popolazione di 1816 abitanti pari a 540 nuclei familiari e si è esteso a vista d’occhio, ospitando pollinesi ed immigrati dei paesi vicini come San Mauro Castelverde e Tusa, fenomeno questo da considerare risorsa ed arricchimento del tessuto culturale, ma anche difficoltà a definire un’identità comunitaria che permette il superamento delle eterogeneità.

Testimonianza del passato sono la Torre di avvistamento saracena a difesa contro le scorrerie dei pirati barbareschi. La sua costruzione deve farsi risalire agli anni 1535 - 1557, quando Ferdinando Gonzaga e poi Giovanni De Verga si interessarono della fortificazione delle coste siciliane mediante un sistema di Torri comunicanti tra loro con fumate di giorno e con fuochi di notte. All'opera della fortificazione collaborò il matematico palermitano Ventimiglia ("l'Archimede di Palermo"). Facevano parte di questa catena di difesa:..... la Torre Pastani (Lascari), il Castello di Cefalù, la Torre Kalura, la Torre di Sant'Ambrogio, Torre Conca (Raisgerbi), Torre Finale, Torre Muzza, Castel di Tusa ........ 

Intorno alla torre è stata costruita una terrazza sul mare che offre al turista una suggestiva panoramica che consente di ammirare la trasparenza del mare ancora incontaminato.

 

Finale: Panorama

 

Torre e terrazza sul mare

 

Il Palazzo è l'edificio che rappresenta il primo nucleo abitativo di Finale. La sua costruzione risale al 1700 al tempo del Marchese di Geraci che lo utilizzò come residenza estiva. Lo conferma Vito Amico nel suo "Dizionario" : "Decentissima residenza estiva del Marchese di Geraci Siculo con una torre di ispezione"

"Tralasciata la foce mentovata (foce del fiume Pollina) si scorgono quattro polle d'acqua addimandate le Fontanelle, nome comunicato al prossimo scaro; poi sulla punta di alcune rocche la Torre di Finale, detta pure di Pollina e del Marchese di Geraci che ne è padrone, ha cominciato l'erezione di una nuova terra" . Il Massa scrive queste notizie nel 1759, nel suo lavoro "Sicilia in prospettiva",  quando già esistevano il Palazzo e la Torre e da l'idea dell'inizio della crescita strutturale del paese. 

Il Palazzo ha subito gravi danni a causa del terremoto del 23 giugno 93 e  merita, per questo,  tutta l'attenzione necessaria per tenere in vita un patrimonio artistico di inestimabile valore.

Ieri semplice stazione, punto di passaggio e di riferimento, oggi,Finale è diventato luogo d'incontro per la ricchezza delle strutture ed attività connesse al turismo estivo: si può considerare oggi il centro economico e produttivo di Pollina.

 

Palazzo settecentesco - residenza estiva del Marchese di Geraci -

 

Particolare del Palazzo settecentesco

Vista sul mare

Finale - panorama - Torre di osservazione saracena -Finale - Terrazza sul mare Costa Turchina

 

VALTUR

Pollina   Finale   Valtur   Manna   Teatro Pietra Rosa

 

.Spiaggia villaggio Valtur

Il Villaggio sorge su un promontorio chiamato Rais Gerbi, angolo incantevole bagnato dal M. Tirreno, vicinissimo al bivio di Pollina ed alla borgata di Finale, facilmente raggiungibile perché vi si accede direttamente dalla Statale 113. Presenta un’architettura moderna, ma comoda ed accogliente che soddisfa le esigenze più svariate, circondato dalla  macchia mediterranea e con la quale sembra mimetizzarsi. Il mare è sempre dolce ed impregnato di odori forti; vi si arriva in ascensore o a piedi ed i clienti possono scegliere tra roccia e sabbia. Al Villaggio si può praticare ogni sorta di sport e la sera, molti spettacoli allietano i turisti. La struttura ricettiva dello stesso è di grande rilievo (750 persone vi  possono soggiornare contemporaneamente prenotando sempre per tempo).

Particolare scogliera Valtur

Particolare scogliera Valtur

Torre - interno Valtur -

Interno Valtur

Scogliera Valtur con, in lontananza, la Rocca di Cafalù

 

MANNA

Pollina   Finale   Valtur   Manna   Teatro Pietra Rosa

 

Il prodotto, costituiva alcuni decenni fa una grande risorsa per i due centri; poi la coltivazione è stata abbandonata per la presenza nel mercato di un prodotto sintetico simile. Ora, da alcuni decenni la manna è stata di nuovo rivalutata ed apprezzata e costituisce anche una fonte di ricchezza per alcuni.  

E’ un liquido dolce che nel periodo estivo sgorga dal tronco del frassino abilmente inciso . Solidifica subito e se ne possono distinguere due qualità : la manna rottame e la manna cannoli. Il frassino è coltivato soltanto nel territorio di Pollina e in quello del vicino Comune di Castelbuono.

Manna allo stato puro

Foglie di frassino

Chioma di frassino

Raccolta della manna

Cannoli di Manna allo stato puro

Manna rappresa sull'albero

 

 

TEATRO PIETRA ROSA

Pollina   Finale   Valtur   Manna   Teatro Pietra Rosa

 

Particolare del Teatro di Pollina

Resti del Castello Medievale

E’ un capolavoro architettonico, un’importante struttura turistica che ha valorizzato l’angolo più bello e storicamente più interessante del paese. Realizzato senza incidere sull’ambiente, ma seguendo le caratteristiche indicate dalla natura circostante, non risponde esattamente alle prerogative dei classici teatri dell’antica Grecia perché non è perfettamente circolare, i gradini seguono l’irregolarità della roccia dal caratteristico colore rosa, ma ha il “sensus “ del teatro antico. Tutti gli sguardi degli spettatori convergono infatti verso il centro in modo tale da creare un tutt’uno tra gli attori e il pubblico.

La sua posizione è splendida: sembra incastonato tra le rocce sotto la torre  che incombe sull’intero panorama con la vista sulle Madonie e colpisce per originalità e bellezza. Sul suo palcoscenico si esibiscono compagnie teatrali di grande prestigio che rappresentano opere classiche e moderne di notevole valore. Il teatro molto importante anche dal punto di vista didattico e culturale rappresenta un innegabile fattore di crescita e di orgoglio per gli abitanti.

Si può arrivare al teatro in macchina o a piedi da Via S. Francesco attraverso una strada molto panoramica che consente di ammirare il lato Nord Ovest e ha come sfondo il Mar Tirreno e la Rocca di Cefalù ; oppure salendo attraverso le stradine che portano verso l’alto. Durante le rappresentazioni estive il Comune agevola la salita con una navetta per far si che le macchine vengano posteggiate nella parte bassa del paese.

E’ stato costruito di recente un collegamento veloce (sarà aperto presto al pubblico) poggiato sulla roccia che unisce la parte bassa del paese con quella alta. E’ come una finestra sul mare e sui monti dalla quale si può godere una vista incantevole che sicuramente affascina chiunque e suscita nel profondo grandissime emozioni.  

Sugestivo tramonto visto dal Teatro Pietra Rosa

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