“Durante la raccolta delle olive capitava spesso di trascorrere le notti in campagna in casupole malsane o negli angusti pagliai. Le donne improvvisavano una calda minestra di verdure di campo o bollivano la pasta per tutti e si consumava insieme quella cena frugale, attorno al focolare. Dopo cena, si raccontavano i cunti, fiabe lunghissime fatte d’intrighi, di grandi tesori, di amori impediti, di principi e streghe, di orchi malvagi, del grande ardimento del giusto che, infine, riusciva sempre a vincere il male. Si dormiva nei duri giacigli di fresche (nne jazzi), avvolti in pesanti coperte (frazzati), vicini, per dare ed avere calore”

( Dal libro di Enzo Romano “Alla ricerca delle radici” – Armando Siciliano Editore.