Auditorium chiesa di S. Giacomo (XVIII sec.)
Posto
su una rupe a m 811 s.l.m. è raggiungibile da Palermo percorrendo la A19
PA-CT sino al bivio di Scillato, da quì si procede per Caltauturo lungo
la SP 24 per immettersi poi sulla SS 120 sino al bivio per Sclafani Bagni.
Abitanti:
607 |
CENNI
STORICI
Le
origini di Sclafani si fanno risalire al 734-580 a.C. circa, periodo in
cui la Sicilia era una colonia greca; a quei tempi il paese di Sclafani
era considerato la roccaforte dell'antica Imera. Il nome di Sclafani ricorre
spesso nei testi arabi con diverse interpretazioni, ricordiamo Sa-chalon-Phanum
«Tempio della pace» e Amhica citato da Amico.
Al
tempo dei Normanni, dopo la cacciata degli Arabi dalla Sicilia, Sclafani
fu concesso alle nuove famiglie dominanti: nel 1082 il conte Ruggero lo
assegnò al figlio che per primo lo denominò «Sclafa».
Ai
discendenti di Ruggero seguirono altri nobili tra cui il conte di Monte
Caveoso, fautore della congiura di Matteo Bonello e Giovanni Sclafani che
fondò una cittadella feudale, della quale rimangono ancora visibili i
resti del castello e le mura che circondano l'abitato; sot
to
il suo dominio nel 1330 il paese ricevette il titolo di Contea. Con la
costruzione della roccaforte, a monte del primitivo centro abitato, da
parte di Matteo Sclafani, si determinò il trasferimento della
popolazione nella parte alta del monte con il conseguente abbandono
dell'antico centro più pianeggiante e quindi meno difeso. In epoca
feudale Sclafani appartenne ai duchi di Ferrandina.
La
presenza di due centri abitati e di una popolazione numerosa è
testimoniata dalla scoperta di ruderi di antiche abitazioni e di vari
cocci. Nel XV sec. il paese passa agli spagnoli e in questo periodo i
boschi del suo territorio forniscono il legno per le navi regie. Nel 1681
Sclafani comprende ben 26 feudi ridottisi a soli 19 nel 1833.
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