Il tappeto
è un arte che fa parte della cultura dei popoli di razze,
religioni diverse. Il tappeto accomuna i popoli dal nord Africa
al Medio Oriente, fino al centro Asia e allIndia.
Larte del tappeto nasce e si evolve molto prima della civiltà
islamica, come testimonia il ritrovamento del tappeto Pazyryk, databile
attorno al V secolo a.C.
Luso del tappeto è profondamente legato al mondo islamico,
in cui raggiunge i più alti livelli da noi conosciuti.
Nelle abitazioni dei sedentari il tappeto definisce gli spazi e
ne caratterizza la destinazione.
Per il nomade il tappeto rappresenta un punto di riferimento che
lo segue e lo protegge dal caldo e freddo. Per questa ragione il
tappeto viene annodato con estrema cura e caricato di tutti i simboli,
formule grafiche, motivi ornamentali che solo lì possono
essere rappresentati, non potendo la cultura nomade esprimersi attraverso
altre forme artistiche quali larchitettura, la pittura e la
scultura.
E' importante notare come due sistemi di vita così diversi,
come quello nomade e quello sedentario, siano invece uniti nello
spirito e nelluso del tappeto tanto da rendere difficile tracciare
una netta linea di separazione tra i due differenti apporti.
La civiltà
nomade è legata al ritmo quotidiano e ama gli spazi infiniti.
I suoi tappeti sono un ripetersi di elementi uguali, definiti, immutabili.
I popoli sedentari
invece preferiscono limitare lo spazio, incorniciarlo, ordinarlo
verso un centro, e i loro tappeti sono architettati come splendidi
giardini.
I nomadi semplificano queste forme, che perdono il loro significato
originario e diventano dei simboli astratti, mentre i sedentari
sviluppano gli elementi semplici e immediati assorbiti dai nomadi,
arricchendoli di forme derivate da antiche ed altissime tradizioni
artistiche.
Tutta larte
del tappeto vive dello scambio tra queste due polarità, cosi
come la civilizzazione vive tra la città e il deserto, la
stabilità e il movimento.
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