BENEATTAOSO IN  ORZAI

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SANT' ANTONI 

 IN OCCASIONE DELLA FESTA DI SANT’ ANTONIO ABATE, IL 16 GENNAIO, GIORNO DELLA VIGILIA, AD OLZAI E' TRADIZIONE FARE “SU PINNETTU DE SANT’ANTONI” (IL FALO').

“SU PINNETTU ERIS”  

 I PREPARATIVI VENIVANO AFFIDATI AL PRIORE, IL QUALE VENIVA SCELTO DAL PRETE. UNA SETTIMANA PRIMA DELLA FESTA SI SCAVAVA UNA BUCA E SI METTEVA UN TRONCO D’ALBERO MOLTO ALTO (S’ANTA). DOPO AVER TAGLIATO TRONCHI E FRASCHE SI INIZIAVA A DECORARE “S’ANTA” . IL FALO' VENIVA PREPARATO IN UN SOLO RIONE NELLA PIAZZA DELLA CHIESA DI SANT’ANTONIO.

“SU PINNETTU OJE”

 OGGI IL FALò VIENE PREPARATO DA TUTTE LE PERSONE CHE VOGLIONO PARTECIPARE. SI FA “UNU PINNETTU PO CADA TRIHINZU”. IL MODO IN CUI SI PREPARA NON E' CAMBIATO RISPETTO AL PASSATO.

  “SOS DRUHES ERIS”

 VENIVANO OFFERTI DOLCI FATTI IN CASA COME “SU PISTIDDU, SU COHONE UN SAPPA, PAPASSINU E PANETTONE”. UNO DEI DOLCI PIU' CARATTERISTICI E'  “SU COHONE UN SAPPA” CHE SI PREPARAVA, APPUNTO, CON “SA SAPPA”. QUESTA SI OTTENEVA DALL’UVA. ATTRAVERSO LE INTERVISTE SIAMO VENUTI A CONOSCENZA, CHE, IN SEGUITO ALLA DISTRUZIONE DELLE VIGNE, L’UVA VENNE SOSTITUITA DAL CORBEZZOLO, CHE, PERO', RISULTAVA ESSERE TROPPO DOLCE E NAUSEANTE, PER CUI FU SOSTITUITO DAL FICO D’INDIA, IL QUALE LE DA COLORE E SAPORE SIMILE A QUELLO DELL’UVA. “SU PISTIDDU”, INVECE, VENIVA PREPARATO CON IL MIELE.

  “SOS DRUHES OJE”

   OGGI I DOLCI VENGONO ACQUISTATI DAL NEGOZIO DI DOLCI TIPICI SARDI, ANCHE SE ESISTONO ANCORA ALCUNE FAMIGLIE CHE PREFERISCONO PREPARARLI IN CASA. VENGONO OFFERTI GLI STESSI DOLCI TRANNE “ SU PISTIDDU” CHE DA DIVERSI ANNI NON SI FA PIù. SI RACCONTA, INFATTI, CHE A CAUSA DI UNA SCARSA PRODUZIONE DI MIELE, QUESTO SIA SOSTITUITO CON “SA SAPPA” MA, NON ESSENDO GRADITO DALLA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE NON SI E' PREPARATO PIU'.

“SA PROMITTA”

   OGNI ANNO C’ERANO ALCUNE PERSONE CHE FACEVANO “SA PROMITTA A SANT’ANTONI”. LA PROMESSA CONSISTEVA NEL PORTARE IN CHIESA UN  “COHONE UN SAPPA” GRANDE CHE, DOPO ESSERE STATO BENEDETTO VENIVA DIVISO IN TREDICI FETTE E DISTRIBUITO A TREDICI PERSONE CHIAMATE ANTONIO.

“SU PISPERU”

   LA FESTA DI SANT'ANTONIO VENINA VISSUTA CON SPIRITO RELIGIOSO. LA SERA DEL 16 GENNAIO, VIGILA DELLA FESTA, LE FAMIGLIE PORTAVANO IN CHIESA I DOLCI PER ESSERE BENEDETTI. IL PRETE SI RECAVA AL FAL0' SEGUITO DALLE RAGAZZE CHE PORTAVANO I DOLCI NEI CESTINI DI ASFODELO E, DOPO AVERE FATTO TRE GIRI UNTORNO AL FUOCO, DAVA UNA BENEDIZIONE SOLENNE. ALCUNI DOLCI VENIVANO DIVISI: UNA PARTE ERA DESTINATA ALLA CHIESA, UN'ALTRA AI POVERI E IL RESTO SI RIPORTAVA IN FAMIGLIA.

Sito prodotto nell' ambito del progetto "Sardegna 2000" da: 

Formatore: Christian Frau .        Allievi: Barbara Carta, Carmela Carta e Ilaria Oleda.