Roby Amarotto
 
 
 
 
 
 
© Roberto Amarotto 
 
"...una storia fantastica, un film ai confini della realtà, un'avventura estrema dove amore e fantasia diventano una cosa sola! ...signori e signore... no ... signori e signore non mi piace. 
C'era una volta e c'è ancora adesso un ragazzo un po' strano; si chiama Roberto. 
Io l'ho visto crescere e a volte verso sera, sul tardi, mi sembra di vederlo passare, svelto, furtivo, e così nella penombra mi pare di riconoscerlo, anzi, ne sono sicuro. E' lui. E' lui e quella luce strana che sprizza dagli occhi, se ci stai bene attento, a tratti la puoi ancora vedere. 
Io che l'ho visto ribelle manifestare x strada, rifiutarsi di fare il militare xchè io son x la pace, qui sto perdendo il mio tempo e le cose buone che ho dentro. 
Io l'ho visto giocare bene a pallone, scrivere poesie e canzoni, fare il saltimbanco nelle piazze di tutti i paesi e forse, se ci avesse messo + impegno, + voglia, avrebbe pouto essere + bravo in ognuna di queste cose o forse, + semplicemente, è riuscito ad accettarsi x quello che è. 
E allora vorrei fermarlo, chiedergli che fine ha fatto quel ragazzo che passava in Vespa a tutta birra, che c'era una ragazza da andare a trovare, una rete da segnare, un concerto da cantare. 
Ma lui passa dritto, sicuro e punta verso casa che c'ha un progetto nuovo e grande da realizzare... cercare di essere un buon padre. 
Io... cioè... me stesso." 
 
Così parlò, adesso, Roby Amarotto. 
 
"Un'idea" è un testo che risale alla fine degli anni '80, un tuffo nell'atmosfera dell'Osteria della Luna, con una gran voglia addosso di andare incontro al mondo a muso duro. 
Seduti ad un tavolo, Roberto e Germano a buttar giù versi su carta. 
Los Bokowsky di là da venire...