L'olocausto
Zmerinka era un grosso
villaggio agricolo, in altri tempi luogo di mercato, come si poteva
dedurre dalla vasta piazza centrale …. ora rigorosamente vuota:
solo, in un angolo, all'ombra di una quercia, era accampata una
tribù di nomadi, visione scaturita da millenni lontani ……. Erano
più famiglie, una ventina di persone, e la loro casa era un carro
enorme … trainato da quattro cavalloni pelosi che si vedevano
pascolare poco oltre …. Chi erano, donde venivano e dove andavano?
Non sapevamo: ma in quei giorni li sentivamo singolarmente vicini
a noi, come noi trascinati dal vento, come noi affidati alla mutabilità
di un arbitrio lontano e sconosciuto, che trovava simbolo nelle
ruote che trasportavano noi e loro, nella stupida perfezione del
cerchio senza principio e senza fine …… (Primo Levi "La Tregua").
Diffidenza e rifiuto nei
confronti della minoranza sinti e rom si trasforma, sotto l'egida
nazionalsocialista della Germania nazista in una forte discriminazione
i cui presupposti risalgono a molto prima del 1933, con l'emanazione
di numerose leggi e ordinanze di espulsione. Nel '38 Himmler ordina
che gli Zingari vengano tutti schedati e registrati dalla polizia;
nel '39 viene esteso l'obbligo a risiedere in appositi campi di
abitazione che precede nel '42 l'internamento di tutti gli Zingari
del Reich nei campi di concentramento. Ebbero quindi inizio le
deportazioni in massa verso i lager che sfociarono negli anni
dal '43 al '45 nel genocidio di oltre 500.000 zingari, propugnato
con altrettanta fermezza di propositi della politica antiebraica.
Il genocidio di sinti e rom fu attuato nei
campi di sterminio nei paesi satelliti o occupati dalla Germania
nazista: Auschwitz, Treblinka, Majdanek, Chrlmo/Kulmhof; con esecuzioni
di massa in Polonia e nel Baltico, in Croazia (ustascia), Serbia
(cetnici), Slovenia (guardie Hlinka), in Ucraina, in Crimea ecc.
Marchiati dall'etichetta di "criminali
e asociali", nell'indifferenza di politici ed opinione pubblica
gli zingari sono stati a lungo esclusi dal riconoscimento e dal
risarcimento della storia per le persecuzioni subite.
Maurizio Pagani / Giorgio Bezzecchi
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