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GREPPE

IL CASTELLO DI GREPPE
Il sito di Greppe è ubicato su un'altura delimitata sul lato Est da uno sperone roccioso che si affaccia sulla valle percorsa da un fosso in prossimità del confine con S.Angelo Romano. La prima occupazione risale all'epoca romana: nel 1830, durante gli scavi condotti dai Borghese, venne rinvenuta una statua acefala raffigurante un giovinetto in atto di versare acqua da una brocca sorretta dal braccio destro disteso lungo il corpo. Si pensò ad un putto messo ad ornamento di una fontana o di un bagno. L'Ashby, inoltre, da notizia del ritrovamento, proveniente da scavi che interessarono l'altura alla fine del secolo scorso (1898), di granai sotterranei. Anche una notizia contenuta negli appunti del Lanciani sulla via Nomentana conferma l'esistenza di edifici romani poichè indica come proveniente da questo sito un'ara sepolcrale dedicata a Marco Livio Hermeros vestiarius (mercante di vesti o addetto al guardaroba) de horreis Agrippinianis (magazzini di Agrippina).

La villa di Agrippina La singolare coincidenza del toponimo (Grippina, Greppine nel Medioevo, Greppe in età moderna) rende ipotizzabile che in quest'area fosse ubicata la villa di Agrippina minore (15-59 d.C.), madre di Nerone.

Le prime menzioni medievali del toponimo risalgono agli anni 1029 e 1030 e sono contenute in due elenchi di confine del territorio della diocesi tiburtina: vallem qui est cripinem e villa di Grippina. Ricordiamo che con il termine "villa" nel Medioevo si intende un villaggio rurale aperto, non fortificato e che in genere occupa il sito di un edificio del tardo impero. Menzioni dello stesso sito ricompaiono solo dopo trecento anni: Greppine è uno dei confini delle terre esculane della proprietà della chiesa romana di S.Basilio nel 1333. Sulla trasformazione di Greppe da "villa " a "castrum" (villaggio fortificato) le fonti sono molto scarse: non si conosce il nome del fondatore nè l'anno preciso della fondazione e lo troviamo raramente menzionato solo in liste di confini di altri territori castellani. Riteniamo dunque che verosimilmente la fondazione del castello di Greppe sia avvenuta in epoca tarda nella seconda metà del XIV secolo. Nel XIII-XIV secolo le strutture di un villaggio fortificato ricalcavano quelle dell'insediamento precedente ed erano caratterizzate da una cinta muraria, comprendente una torre, l'abitazione del proprietario, una chiesa ed alcune abitazioni coloniche. Il complesso abitativo non superava di solito i due piani e vi si accedeva da scale esterne. Nella tipologia più diffusa il complesso delle abitazioni e dei magazzini che occupavano il piano terra (non sempre esistevano le stalle per gli ovini e bovini in quanto spesso erano lasciati allo stato brado nella campagna) si incentrava su un cortile interno, dal quale si accedeva da un unico ingresso che dava quindi l'accesso ai vari nuclei del centro che veniva così ad assumere un carattere turrito, compatto, a corte interna (De Rossi). Spesso alla struttura si sovrapponevano o addossavano altre costruzioni che oggi a volte rendono difficile la lettura della tipologia originaria. Per quanto riguarda la torre di Greppe, ne sono attualmente identificabili con sicurezza i resti della base quadrata a scarpa (costruita con bozzette di tufo) ubicati sul punto più alto della collina. Non sono invece identificabili le strutture della chiesa di S.Paolo (o S. Maria?) delle Greppine che pure dovevano sicuramente far parte del complesso.

La chiesa in questione manca nell'elenco della visita della Sabina del 1343. E' evidente, quindi, che in quella data sia il castrum che la chiesa ancora non esistessero.Dalla visita del Cardinal Paleotti del 1594, si apprende che l'edificio sacro è già in stato di abbandono e se ne conserva solo la fornice e il pavimento, tanto che lo stesso cardinale ordinò di erigere una croce con iscrizione celebrativa e di trasferire altrove le immagini sacre in essa contenute. La villa di Agrippina

Secondo il documento quindi la chiesa era un rudere già nel 1594 anche se in passato, prima di decadere ed essere abbandonata, la chiesa dovette avere particolare importanza nel territorio per le rendite derivanti dalle vigesime riscosse sul terreno coltivato. L'importanza della chiesa di S. Paolo delle Greppine è documentata anche dal fatto che se ne è conservato il beneficio per un certo periodo dopo la sua distruzione. Tale beneficio viene trasferito definitivamente nel 1704 alla chiesa della Concezione, ex convento dei Cappuccini di Mentana. Il castello, come insediamento fortificato, appartiene alla cosiddetta seconda ondata di incastellamento del Lazio che ebbe inizio nel XIII secolo e fu dominato dalle ostilità dei signori laici che non esitavano a invadere i possedimenti della Campagna romana ormai frazionati. Il villaggio fortificato di Greppe non dovette avere lunga vita se già nel 1375 non si parla più di castrum ma di tenimentum Grippinis confinante con il territorio di Mentana. Risale al 1390 la menzione di tenuta Grippine e nel 1416 Grippanis figura tra le terre ad presens destructe et inhabitate. Infine nel 1427 tra i confini di S.Onesto degli Orsini compare il castrum dirutum Grippine. In età moderna il castrum di Greppe si trasforma nel casale, organismo tipico della Campagna romana, formato da un appezzamento di terra nel quale sorgono gli edifici rurali, per la conservazione dei prodotti ed il riparo dei contadini, costruiti riutilizzando i resti delle strutture murarie del centro fortificato medievale. La prima attestazione dell'edificio come casale si trova nella descrizione della "Caccia di Greppe" scritta da Boccamazza nel 1548 fino alla dirittura de Greppe, e li si a passare la valle, e il fosso a mano mancha, e andare cercando sino sopra il Casale di Greppe, poi voltare a mano dritta e cacciare.

La villa di Agrippina Nell'età moderna abbiamo anche le prime fonti cartografiche. Nella carta dell'Agro romano di Eufrosino della Volpaia del 1547 nel sito in cui sorge Greppe sono raffigurati edifici in rovina tra cui sembra di scorgere una chiesa. In una pianta del 1605 del territorio agricolo di Greppe soggetto a riscossione delle vigesime è disegnata una struttura definita come Procoio di Greppane, mentre nel limite Sud Est della zona compare un'area più circoscritta definita: prati del precoio di greppane.

Il termine precoio sta ad indicare il recinto o riserva per le vacche rosse, che caratterizzavano la campagna romana fino all'Ottocento. Dalla fine del '500 il quarto di Greppine entra a far parte della più ampia tenuta di Mentana. A partire da questo momento si hanno notizie più dettagliate sui passaggi di propietà: nel 1591 la tenuta della Lamentana, che comprende il quarto di Greppine, Formelluccio, Gattaceca, Montepizzuto, Trentani, Conca, et delli Apostoli viene data in affitto da Fabio e Virgilio Orsini a Filippo Ravenna. Il quarto di Greppe passa poi a Lotario Conti che nel 1596 la venderà al Principe Michele Peretti. Nel 1655 la tenuta di Mentana passa dai Peretti al Principe Marc'Antonio Borghese. Nell'archivio della famiglia Borghese sono infatti conservati molti documenti sulla tenuta e i suoi quarti tra cui un inventario stilato nel 1813 in occasione dell'affitto della tenuta di Greppe al signor Enea Silvio Belli. Il documento descrive alcuni edifici che rappresentano le strutture ricorrenti del tipico Casale moderno: un'abitazione, la stanza dei vaccari, l'abitazione del fattore, una stalletta, un cascinone, due stalloni, due rimessini e un fontanile. Il fontanile menzionato è stato riportato alla luce, assieme alla cisterna che lo alimentava ed una paratoia per il deflusso delle acque, durante le ricerche effettuate nell'ambito dei recenti lavori relativi alla realizzazione della bretella autostradale Fiano Romano-San Cesareo.
Cristina Vuerich





VECCHIO FONTANILE DI GREPPE

La villa di Agrippina Il vecchio fontanile di Greppe si trovava nella zona sottostante il Castello ora occupata dalle corsie autostradali. Completamente riportato alla luce durante i lavori di costruzione della bretella autostradale Fiano S.Cesareo, fu rilevato e fotografato dalla Soprintendenza archeologica, per essere poi reinterrato e coperto dalla struttura viaria.





IL FONTANILE DI GREPPE ATTUALE

Il fontanile è situato a mezza costa per chi sale dalla bretella autostradale alle rovine di Greppe, sulla destra. Le pareti perimetrali sono in blocchi di tufo, con un sottile bordo in cemento. Si tratta certamente di un manufatto relativamente moderno. A monte c'è il bottino: all'esterno ha l'aspetto di un ingresso di catacomba o di una piccola cupola, mentre l'interno è costituito da un vano al quale si accede scendendo pochi gradini. Il Fontanile attuale


Alessandro La Porta



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