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PORTA SAN NICOLA

Questa stupenda porta, che è situata proprio sulla attuale via Nomentana (via III Novembre), con un ampio arco apre il passaggio verso il borgo. Sulla data della sua costruzione vi sono opinioni discordanti in quanto taluni storici la collocano nel XIII secolo, altri alla fine del XIV secolo sostenendo questa opinione sulla base di un documento ritrovato e attualmente conservato, sul quale è riportato che in quel periodo la chiesa era fuori delle mura e da ciò si presume che sia la porta che le mura cosi' come oggi le vediamo alla fine del XIV secolo ancora non esistevano. Questa porta rappresenta una tipica espressione dell'architettura militare, propria di quel periodo, con le sue linee rigide e dritte; la sua sommità è merlata e questo particolare, insieme all'arco compreso tra gli stipiti e l'architrave, spezzano le sue linee addolcendone i contorni altrimenti troppo netti e rigidi. Tuttavia, prima del 1791, l'arco era più basso di come lo vediamo attualmente in quanto in quell'anno Crescenzio ha rilasciato il permesso alla confraternita di S.Sacramento di farlo rialzare per permettere a questi portare il loro stendardo nel castello in modo eretto senza perciò ferire il loro orgoglio; è ancora conservato il documento che attesta le spese sostenute in quella occasione. Lo stato di conservazione della porta è ancora oggi ottimo grazie anche al pregevole lavoro di restauro effettuato nel 1974.





Porta di S.Nicola



PIAZZA SAN NICOLA

Da via San Nicola ci si immette nella omonima piazza e subito si ha l'impressione di un ambiente ospitale dato il silenzio che vi regna e la quiete. Sulla sinistra spicca palazzetto Santucci, progettato dall'Asprucci, nel quale sono conservati importanti dipinti su sacco, con raffigurazioni di eventi biblici. Vicino al palazzetto Santucci possiamo notare un frammento di stele funeraria marmorea con una figura maschile priva di testa ed arti, che indossa un lungo pennaggio. Sulla sua destra sono visibili i resti di una mano: si tratta probabilmente di una seconda figura, femminile, che completava il quadro familiare dinanzi a una tomba. La parete di fondo della piazza è occupata dalla Porta Crescenzio, il più antico accesso al borgo medioevale, e da palazzo borghese su cui spicca l'imponente portale Peretti. Al centro della piazza si trova un avanzo di colonna di granito probabilmente proveniente dalla antica cittàò di Nomentum e proprio da quel punto si può vedere la porta di ingresso della chiesa di San Nicola. Inserito nella facciata della chiesa vi è un capitello marmoreo con raffigurazione di una maschera del I° secolo d.C.; più in alto, sulla destra, inserito nel muro si trova un coperchio di un sarcofago. Il lato destro di questa piazza è una lunga fila di cantine un tempo occupate dagli artigiani del luogo e in fondo alla piazza, sulla parete frontale, si innalza, potente, il palazzo comunale. Ma la vera bellezza di questa piazza la si ammira alzando semplicemente gli occhi: alla linea netta che corre nella parte più alta del palazzo comunale, che ci dà l'idea di forza e possenza, segue il confine frastagliato della torre di porta Crescenzio che ne rompe la linearità con una serie di balconi e merli da cui l'occhio non riesce a staccarsi.




CHIESA DI S.NICOLA

Il primo lato della piazza è occupato sulla destra dalla chiesetta di San Nicola che originariamente era intitolata a S. Sebastiano, tuttora raffigurato in un affresco ovale sulla porta di ingresso in piazza S.Nicola. Questa chiesa fu fatta costruire tra il XII e XIII secolo e fu dedicata a San Sebastiano perchè protettore dei castelli militari quale, in quel periodo, era quello Mentanese. Nel suo interno si può ammirare un affresco raffigurante la Madonna con bambino, di anonimo del 1700 ,che è sovrapposto ad un altro, molto più antico raffigurante proprio S.Sebastiano; a destra la statua di San Nicola. Un terzo affresco raffigurante il Santo era posto sulla porta che apre sulla via Nomentana ma che ora è quasi totalmente cancellato. Un documento del 1712 attesta che ancora in quel periodo, all'interno della chiesa, venivano seppellite le salme dei defunti e che quando le tombe interne erano piene, il parroco della chiesa provvedeva a spostare il loro contenuto nella piazza S. Nicola; ancora durante recenti lavori nella piazza sono stati ritrovati resti di ossa umane di quel periodo.
Tuttavia per motivi igienici più tardi si è provveduto a costruire un nuovo cimitero presso il vecchio ospedale vicino la chiesa di Santa Maria della Pietà. Probabilmente risalgono alla metà del 1700 i lavori di ripavimentazione della piazza ai quali ha lavorato l'architetto di casa Borghese, Antonio Asprucci (?). Durante il bombardamento dell'ultima guerra l'edificio è andato quasi completamente distrutto e fu usato in un primo momento come stalla per gli animali; in seguito alla ristrutturazione fu adibito a sala da ballo e poi a sala cinematografica, per poi, nel 1966, ritrovare la sua antica funzione religiosa grazie anche all'apporto personale dell'allora parroco di Mentana, Don Vincenzo D'Emidio. Un elemento da ammirare di questa chiesa è il suo campanile che con il suo orologio scandisce il tempo di questa favolosa cittadina.



Due vedute del Campanile della Chiesa di S.Nicola






IL CAMPANILE DELLA CHIESA DI SAN NICOLA

Il campanile di questa chiesa è stato edificato anch'esso nel XIII secolo sugli avanzi di una torre di guardia circolare. Da un pianta a base quadrata si innalza maestoso sino alla punta occupata da una bandierina del vento. La sua base è stata tutta intonacata ma nella parte superiore si può notare ancora la struttura costruita in mattoni in puro stile romanico, proprio dei campanili della bassa sabina costruiti in quel periodo. Sempre nella parte superiore , i quattro lati sono occupati da un quadrante di orologio, e ancora sopra ,separata da un piccolo cornicione che segue i quattro lati della struttura si può ammirare un ordine di bifore con archetti a tutto sesto che poggiano nel mezzo su di una colonnina di travertino di forma ottagonale. Questa torre fu restaurata da un architetto vicino a Baccio Pontelli nel XVI secolo (Zeri).



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