CONT.SOC.ECONOM.
Home Su L'ISTITUTO IL P.O.F.2 ORGANIZZAZ.

Precedente Successiva

 

 

CONTESTO SOCIO ECONOMICO

 

I paesi di Orani, Sarule, Oniferi, popolazione complessiva di 6 mila unità circa, in sensibile calo e a forte decremento, riflettono una realtà, interessata un tempo da un'economia prevalentemente agro pastorale, sottoposta oggi ad una diversificazione produttiva, con forti segnali di decadenza occupazionale, che risente, in maniera consistente, le preoccupazioni del presente.

Si sono assottigliate le opportunità d'impiego, sono deboli le nuove iniziative economiche e insufficienti le occasioni di lavoro.

Vi è una domanda inevasa di collocazione nei processi produttivi e nei settori tradizionali; l'allevamento, l'agricoltura e le colture minerarie che mostrano segni evidenti di contrazione e di difficoltà, originate dall'avvento della globalizzazione.

In termini economici veri e propri, se non è diminuita in valori complessivi la produzione della ricchezza, il reddito pro-capite ha subito un allineamento al basso.

Tutto ciò non può non incidere sul tessuto sociale nel quale la fase attuale di riassetto e di razionalizzazione produttiva concorre in maniera negativa all'espulsione di forza lavoro nei settori tradizionali.

Un grande spiraglio viene offerto dalle recenti disposizioni agevolative a favore di intraprese industriali che stanno per collocarsi nell'agglomerato di Ottana.

Il fatto, pur positivo in sè, non riuscirà, nel breve periodo, a soddisfare aspettative e attese occupazionali, che nel mondo giovanile si stanno caricando di valenze preoccupanti.

Resta chiaro a tutti che il malessere complessivo non potrà non alimentare tensioni e sussulti, ,dagli sbocchi imprevedibili, se rimedi efficaci non saranno apportati con una certa urgenza.

E sono in molti a ritenere fondato il timore che recrudescenze malavitose potranno affermarsi con la loro carica esplosiva, sorrette da nuove devianze giovanili che mettono a rischio la stessa convivenza civile e democratica.

A fronte di problemi di tale entità e consistenza, il sistema educativo, la Famiglia, la Comunità, la Chiesa, le Agenzie educative sono sottoposte a molte sollecitazioni e a molti rischi. Le risposte non sono facili e le ricette scarseggiano.

Da parte sua, la Scuola è chiamata ad un ripensamento delle strategie d'intervento, ad un cambio di marcia e di impostazione, ad una rivisitazione profonda delle metodologie e dei contenuti.

Il piano d'offerta formativa, nella sua esplicitazione e applicazione, dovrà avere al centro dei suoi obiettivi la valorizzazione degli aspetti della personalità dell'alunno, in un sistema educativo flessibile e dai percorsi individualizzati nel rispetto delle attitudini e vocazioni, potenzialità ed esigenze dei singoli in un significativo rapporto col territorio.

CONTESTO SOCIO CULTURALE

La condizione economica e sociale descritta in precedenza influenza sicuramente anche la situazione culturale delle famiglie e degli alunni.

Un ruolo di stimolo in positivo hanno le agenzie esterne, crogioli di diverse forme di associazionismo, molto attive nel campo sportivo, culturale , assistenziale, e del volontariato. Anche le amministrazioni locali dei tre paesi hanno spesso promosso iniziative proprie o supportato quelle delle famiglie e delle scuole.

Dal monitoraggio dei dati rilevati tramite il questionario distribuito alle famiglie, risulta che, nel bacino di utenza dell'Istituto Comprensivo prevalgono i genitori con la licenza media(56,5%). Risultano invece in possesso di un diploma superiore il 20% dei genitori, con una presenza femminile più accentuata rispetto ai maschi. Un discreto numero di genitori (12%) possiede solo la licenza elementare ed il numero dei laureati  si posiziona intorno al 4%. Ne consegue che il livello di scolarizzazione complessivo si attesta sui livelli medio-bassi.

I mass media sono abbastanza diffusi (quotidiani 75%- settimanali 61,5%) e gli strumenti genericamente definiti di tipo culturale (enciclopedie e libri di cultura, romanzi, televisori, computers, e altri apparecchi multimediali) sono presenti in 36,5 famiglie su cento. Quasi il 40% delle famiglie, grazie anche agli incentivi stanziati da Comuni e Regione , possiede ed usa con regolarità il computer.

La lettura dei quotidiani e dei settimanali è molto diffusa, nonostante una fascia ristretta affermi di acquistarli ogni tanto, soprattutto in occasione di fatti di rilevanza locale, nazionale o internazionale. Le stesse considerazioni non valgono per i settimanali, acquistati con regolarità e in prevalenza da un pubblico femminile.

LA SITUAZIONE DEGLI ALUNNI

La maggioranza degli alunni legge regolarmente libri, giornalini e fumetti (57%), dedica in media 2,5 ore al giorno allo studio e 2,5 ore alla televisione. Le biblioteche scolastiche e comunali presenti sono molto frequentate, anche se spesso si limitano, per motivi contingenti, all'esclusiva funzione di prestito.

Il 54% si dedica ad attività sportive che vanno dal calcio, all'atletica, al nuoto, alle arti marziali, alla danza. L'uso del computer è abbastanza diffuso tra gli alunni (55%), grazie anche alla politica scolastica degli ultimi anni  che, attingendo risorse dai vari Enti, ha dotato le singole scuole di laboratori d'informatica moderni e attrezzati per rispondere alle esigenze dei discenti, compresi quelli più piccoli. A casa e a scuola lo si usa discretamente, sia per lavori scolastici che per motivi di svago. Solo il 25% circa, lo usa ancora per passatempo, acquistando o scambiando regolarmente i nuovi giochi proposti dalle varie aziende costruttrici.

In generale gli allievi sembrano abbastanza interessati alle materie scolastiche (dichiarano in media di studiare 2-3 ore al giorno), e manifestano un interesse trasversale a tutte le discipline. Purtroppo, esiste anche una fascia di utenza, per fortuna ristretta, che prova un interesse discontinuo e parziale solo per qualche disciplina. Questa fascia è quella che vive con maggior disagio le problematiche legate all'adolescenza.

DISAGIO GIOVANILE

Le recenti indagini condotte dai servizi sociali rilevano che la congiuntura economica e la conseguente crisi occupazionale degli ultimi anni ha prodotto nella nostra comunità fenomeni di nuova povertà che coinvolgono numerosi nuclei familiari. Questa nuova realtà si ripercuote in maniera negativa nella condizione dei minori e sulla loro formazione. Inoltre quest'ultimo fenomeno ha contribuito a radicalizzare alcune situazioni di disagio sociale le cui conseguenze sono riscontrabili soprattutto in un graduale aumento del fenomeno della dispersione scolastica( con un numero elevato di ripetenze e abbandono degli studi prevalentemente da parte di minori inseriti in nuclei familiari disagiati), di minori denunciati per piccoli reati e danneggiamento della cosa pubblica. Si riscontra inoltre una progressiva crescita dei fenomeni di devianza che trovano la loro espressione in atti di vandalismo, furti, atteggiamenti di non rispetto di persone e cose, assunzione di sostanze alcoliche. Si registrano diversi casi di minori appartenenti a nuclei familiari problematici, che vivono situazioni di emergenza e scarsa integrazione nel tessuto sociale.

I preadolescenti e gli adolescenti, nei nostri contesti sociali, appaiono come "soggetti deboli" in quanto incontrano grave difficoltà ad autorappresentarsi e a farsi promotori dei loro interessi. Le agenzie di socializzazione che da tempo sono ritenute fondamentali, famiglia e scuola, vengono via via sostituite dalle aggregazioni tra i pari e dal consumismo. Attraverso quest'ultima forma il giovane ricerca la propria identità, soprattutto utilizzando le agenzie di socializzazione cosiddette di "strada" anziché i luoghi ufficialmente deputati dalla collettività.

Viene denunciato, inoltre, che   la mancanza di una politica sociale rivolta all'età minorile e  la carenza di servizi e strutture del tempo libero hanno determinato un ormai cronico senso di malessere, disorientamento, comportamenti devianti, incapacità di collocarsi positivamente.

La mancanza di un centro di aggregazione sociale strutturalmente dotato e funzionale, riduce ulteriormente le opportunità aggregative e la possibilità di fornire ai ragazzi modelli positivi di utilizzazione del tempo libero. Dove questo centro esiste, si deve registrare la mancanza di fondi e la conseguente impossibilità di finanziare attività di laboratorio e progetti rivolti ai minori,  soggetti a rischio di devianza ed emarginazione.

L'Istituto Comprensivo Statale di Orani, consapevole del ruolo sociale ed educativo che svolge in seno alla comunità, coerentemente con i problemi suesposti ha da sempre incoraggiato , propugnato e proposto un orario scolastico esteso anche alle ore pomeridiane per allargare l'offerta formativa offrendo agli alunni dell'età dell'obbligo attività che li coinvolgano, interessi validi che i indirizzino nel mondo del lavoro e in un inserimento nella società. A questo fine , sono stati elaborati dagli insegnanti svariati progetti  che vanno dall'informatica, allo studio delle lingue, ad attività sportive, grafico pittoriche e  sono stati proposti laboratori vari.

 


istituto