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TESTIMONIANZE RACCOLTE A CHALLANT ST. ANSELME
Cesira Diémoz (77 anni), sposata, residente
a Challant, casalinga.
LA CASCATA DEL RU
Quella del Rû díArla, una volta dicevano che
andavano la notte di Natale, a mezzanotte in punto, fino lì alla
cascata del Rû. Lì cíè uníenorme pietra, lo greup,
e a mezzanotte cíè una porticina che si apriva e usciva fuori come
un vitello. Poi rientrava, la porta si chiudeva di nuovo e la storia finisce
così. Infatti si vede ancora un segno sulla pietra. Una volta andavano
a vedere ma io non ho mai visto...
BOCIA BRUT
A Orbeillaz cíera un uomo solo, chiamato Bocia brüt
(ragazzo brutto), e tutte le sere quando andava a dormire vedeva un grosso
gatto nero che gli girava attorno e voleva saltargli addosso. Lui allora
líha raccontata agli amici, che gli hanno detto "Ma non sei capace di prendere
un bastone, diamine! Hai mica paura di un gatto, adesso!". Risponde di
averci provato, ma il gatto non scappava e continuava a girargli attorno
e poi di colpo spariva. Una volta il gatto voleva proprio aggredirlo, allora
líuomo ha preso il bastone e gli ha dato una bella bastonata, e quel gatto
sparì. Qualche giorno dopo ha saputo chi era quel gatto.
Io gliela racconto come líhanno raccontata a me.
Ha saputo che era il prete che faceva la fisica. Nel
picchiare il gatto, gli aveva rotto una gamba; e una volta incontrato il
prete gli ha detto "Adesso non vieni più a farmi paura, anche perché
cího un altro bastone, ti do poi sulla testa uníaltra volta!".
Gli areggio attaccavano due mucche o due capre alla
stessa catena. Oppure si scendeva la mattina in stalla e la si trovava
aperta con tutte le mucche fuori.
LA PROCESSIONE
Eí successo a mia zia, a Main, la prima frazione sopra
Challant, circa sessantíanni fa. Erano i primi di novembre e la zia partiva
presto la mattina perché doveva andare un poí lontano a raccogliere
castagne. Era ancora buio e lei sentiva un campanello e poi incontra una
processione di persone tutte vestite di bianco con una candela accesa in
mano. Però secondo lei non erano candele, ma il dito indice che
bruciava come una candela. E dicono che non bisogna tornare indietro quando
capita di incontrarli, e capitava sovente. Lei li ha lasciati passare ma
ce níerano veramente tanti; e quando sono passati tutti, lei ha voluto
fermarsi e guardare indietro, ma non ha più visto nessuno, erano
spariti. Questo ce lo raccontava e noi bambini avevamo paura e non volevamo
passare di lì quando era buio. Non lo raccontava per farci paura,
ci diceva quello che le era successo.
BRUSSON
Quelli di Brusson dicevano di avere il campanile più bello perché portavano il letame tutti i giorni, facevano il giro del campanile e vedevano che cresceva.
Quelli di Brusson avevano una grande piscina, e volevano fare dei bei formaggi e tutti portavano il latte in quella piscina, poi mettevano dentro un asino per girare e fare il formaggio.
Del campanile di Brusson dicevano che portavano il
sale per farlo crescere.
IL MERCANTE
Questa me líha raccontata mio papà. Lui aveva
una camera un poí più lontana da dove abitavamo noi e ogni tanto
passava qualcuno che non sapeva dove andare a dormire e allora chiedevano.
Una volta è passato un mercante (con la tela sulle spalle, una volta
giravano così a vendere), era stanco e ha chiesto se cíera del posto,
anche nella stalla. Papà lo mandò in quella camera. Due volte
che era passato aveva dormito tranquillo, alla terza volta che ha dormito
lì, al mattino va a chiamare mio papà verso le quattro "Vieni,
vieni che io non resisto più in quella camera, mi prendono il letto,
me lo mettono su, e mi manca il respiro perché mi mettono contro
il soffitto". Mio papà si è messo a ridere pensando che avesse
sognato. Ma il mercante diceva che era vero. Allora papà voleva
controllare e andò a dormire giù là. Non successe
niente, si vede che a lui non potevano fare la fisica. Il mercante comunque
non volle più andare a dormire lì, preferì la stalla.
TESTA DEL DIAVOLO
A Beria Pian cíè una madonnina, un piccolo cappellino.
Lì cíè una enorme pietra, una volta è passato il diavolo
e si vede ancora il segno su quella pietra: voleva buttarla sul paese e
quindi si vede il segno della testa e delle braccia. Lì andavamo
sempre noi, i bambini si divertivano su uno scivolo naturale di pietra.
Eí un bel posto e si vedono ancora i segni della testa del diavolo.
CORLIOD
Sotto Corliod cíè una chiesetta e una volta
portavano i bambini, quelli che non parlavano, se era maschio si portava
un gallo, se femmina una gallina, e così li faceva parlare. Ce la
raccontavano così, la Cappella di San Predzet. Noi non abbiamo portato
nessuno, ma ricordo che portavano. Magari bambini che tardavano a parlare
e avevano paura che rimanessero muti.
LA SINAGOGA
La sinagoga dicevano che era una persona molto alta, non so spiegartiÖ che facevano chiasso, ma non mi ricordoÖ
Roberto Thiébat, 94 anni, lavora ancora nel suo albergo, ha la patente, va a funghiÖ
Dicevano che la sinagogaÖ questione di religione penso,
chi non si segnava la mattina dopo cíera la sinagoga che arrivava e sentivano
dei rumori e dopo si facevano il segno della croce e scappavano. Storie
vecchie per far paura.
TORCHE'
Su nella valle di Torché, andavano su a mezzanotte, cíera un vitello. E due vecchi, senza famiglia, fanatici, sono andati lassù e sono morti. Cercavano líoro.
Erano tutte storie che dicevano per far paura ai bambini, ed era sempre in base alla religione e dopo dicevano che se ci si faceva il segno della croce finiva tutto. Da ragazzo ti dicevano quello, poi dopo è tutto passato. Io non le ho raccontate perché facevo solo paura.
Poi facevano delle scommesse, dicevano "Sei capace
di portare una panca per un lungo tratto?". Allora partiva, arrivava su
e si trovava la panca fuori sul muro già "così" (vuol dire
messa in verticale).